mercoledì 25 febbraio 2015

Rimettersi in pari

Come buon proposito per il 2015 avevo messo, nella mia lista mentale, quello di leggere più autori italiani. Il secondo proposito, sempre in campo libresco, era quello di leggere più romance.
Fatte queste due promesse (sono partita benino) ho iniziato a cercare autori italiani che non fossero grandi nomi lanciandomi in una ricerca sul web.
Piano piano ne scopro tanti e soprattutto scopro tanta, tanta gente che scrive e e che ha scritto un sacco. E non parlo di persone di sessant'anni che hanno iniziato a scrivere quando ne avevano venti. Nel loro caso è normale aver scritto tanto, credo.
No, no. Parlo di gente della mia età, o anche più giovane, che ha scritto libri su libri, racconti, blog, fanfiction e chi più ne ha più ne metta. Mi sento una caccolina quando li trovo. E li guardo, li osservo, li scruto, li studio con un'ammirazione incredibile. Bravi. Accidenti, quanto siete bravi. Vorrei taaaanto, taaaaaanto, essere come voi. Non glielo dico, chiaramente, perché mi vergogno a scrivergli, però lo penso. Lo penso e mi carico. Dopo essermi caricata mi mortifico e mi riempio di dolci ingiurie perché io ho dormito per molto tempo.
Lo so che nella vita non si va avanti con i se ma con i nonostante, quindi non costruirò periodi ipotetici del terzo tipo che non servono ad altro se non a tirarmi addosso ancora più ingiurie. No. Sto cercando di darmi da fare, di rimettermi in pari. Di scrivere appena posso, di stare dentro questo mondo che tanto mi piace e tanto mi spaventa. Ci metto un sacco di impegno e sono contenta di tutto questo movimento. Solo che ci sono delle attese inevitabili che rendono le cose difficili. 
Le colmo in qualche modo e mi rimetto al lavoro. Lo faccio e intanto scopro altri autori e mi riempio di nuovo di dolci ingiurie quando scovo quelli che a 35 anni hanno autopubblicato tre libri, collaborato con riviste, hanno nel loro repertorio racconti usciti con mille case editrici e testi da loro pubblicati, tre lavori ufficiali, dieci figli e riescono a leggere 70 libri all'anno perché sfruttano la notte.
Perdindirindina. Voglio essere un vampiro. Che cavolo. Io scrivo tre romanzi all'anno, neppure tanto lunghi, e ne pubblico uno, faccio un solo lavoro e leggo 40 libri. La notte dormo. Dormo perché se non dormo il giorno dopo ai miei utenti gli racconto che le pecore hanno conquistato le nuvole con spade di lana e scudi di latte. Dormo perché se non lo faccio mi ritrovo con i cerchi neri di un panda. Dormo perché sono umana. Stupidamente umana.  
Meravigliosamente umana. Ma anche noiosamente umana. Insomma, come faccio? Io provo a rimettermi in pari ma sto comunque dieci chilometri dietro. Le pecore conquistano le nuvole e io combatto con i montoni sulla montagne. La mia spada è il mouse, il mio scudo il laptopt, e combatto come una matta mentre guardo le belanti guerriere che saltellano da una nuvoletta all'altra. Con chi ce l'abbiano non lo so. Se non dormo non posso far funzionare le storie nel modo giusto. 

Insomma, io questo posso fare. Io la notte devo dormire. 
Che ne dite se cerco di rimettermi in pari di giorno? ^_^

M. 

10 commenti:

  1. io soffro di insonnia...
    una gran bella mano per la mia sete di lettura debbo ammettere

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    1. L'insonnia per la sete di lettura è eccezionale. Se il giorno dopo non assomigli a un panda, lo è ancora di più!

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  2. Cara M.
    Oltre che scrivere e leggere, lavorare (perché ancora non riusciamo a vivere di scrittura) bisogna anche vivere, almeno un pochino, perché anche se la scrittura è una grande passione, vivere può essere una passione molto più grande.
    Comunque scrivere tre romanzi in un anno non sono mica pochi, quindi anche se in rete trovi chi ha fatto molto di più, non preoccuparti tu segui la tua strada e continua così perché se brava e sei ancora giovane per scrivere, leggere, vivere e anche dormire ( serve molto, a volte si fanno sogni bellissimi che aiutano anche a scrivere).
    Comunque io sono più indietro di te e con diversi anni in più, se ti può consolare, però ho imparato che nella vita ognuno ha i suoi tempi e la sua situazione quotidiana con cui fare i conti, l'importante è seguire le proprie passioni e farlo con impegno, un passo alla volta.
    Baci
    Giulia



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    1. Hai proprio ragione Giulia, ognuno ha i suoi tempi. Però è curioso che quelli degli altri siano più corti, no? :)

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  3. Se riesci a leggere più autori italiani, poi mi spieghi il segreto... io per farlo mi devo mettere nell'ordine di idee del dovere, che con il piacere della lettura ha poco a che vedere, anche se mi capita qualche volta di trovare "roba buona". Resto comunque anglofila!

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    1. Anch'io ho lo stesso problema, per questo mi sto "imponendo" di leggere più autori italiani. Devo dire che mi stanno riservando grandi sorprese, ma sono solo all'inizio di tale sperimentazione.
      Anche se mi piace, non sono una grande fan della narrativa classica, e il nostro paese vive molto di questo. Finora di nostrano, escludendo i classici, ho letto soprattutto storici; adesso voglio provare con romance, fantascienza e fantasy. Ce la farò? Non saprei… il libro che ho sul comodino in questo momento è di un’autrice americana. Sono terribile! Ti terrò aggiornata! ;)

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  4. Ho trentatré anni e ho ripreso a scrivere da poco dopo un silenzio durato un lustro. Non ho mai pubblicato nulla e sto cercando di portare avanti il progetto del mio primo romanzo, sebbene i tempi si stiano dilatando e le ore a disposizione per scrivere sono pochissime. Cerco poi di leggere almeno un romanzo ogni 7-10 giorni, di fare sport, di dedicare tempo al mio compagno, alle amiche... e cos'altro? Ah, sì: il lavoro. Ne ho uno, alienante e noiosissimo, ma che mi serve come il pane.
    So di essere indietro, ma non ne faccio un dramma: sto facendo del mio meglio, sempre e comunque. Take it easy, my friend! :)

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    1. È bello che tu ti sia rimessa a scrivere dopo cinque anni. Ti immagini che spettacolo sarebbe avere giornate intere da dedicare alla scrittura?
      Take care Chiara! :)

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    2. Guarda, sono giunta al punto di essere felice quando ho l'influenza perché in quei giorni posso scrivere. :D

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    3. Pensiero più che comprensibile! ^_^

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