Leggendo qua e là,
parlando con la gente e uscendo, ho scoperto che l'autunno è una
stagione molto amata. C'è chi lo apprezza perché la pioggia e i primi
freddi costringono a un acciambellamento forzato nel divano con
conseguente tè e lettura e c'è chi lo fa solo perché infastidito dalla calura estiva/primaverile. Visto che questo è un blog che ha la tendenza a parlare di lettura e
scrittura (eh eh) pensavo di soffermarmi sui primi, in relazione ai quali mi
sono venute delle domande a cui ho dato delle parziali risposte.
In particolare, mi sono concentrata sulle possibili letture autunnali. Nell'estate appena finita (sigh) avevo letto un libro decisamente molto interessante per il quale
avevo scritto anche un lungo post con l'intenzione di diffondere
cotal bellezza. Il problema è che in quel periodo stavo litigando di
brutto con Blogger e questo portò a cancellare l'articolo in un
piccolo puff, tipo quello dei cartoni animati. Questo puff impedì alla suddetta di raccontarvi Il genio e il
golem, un libro dagli elementi fantastici ma vicino alla narrativa non
di genere, così tanto da portare a perdere di vista che i due
protagonisti sono degli esseri non umani. Mi era piaciuto perché
raccontava una storia interessante in un ambiente classico che non mi
sarei mai immaginata di trovare. Era un gran caldo fuori, e mentre
scorrevo con il dito sul Kindle pensavo che avevo scelto il libro più
sbagliato per quella stagione. Il genio e il golem (cliccando sul titolo trovate la scheda del libro) è un testo autunnale
da accompagnare a una calda bevanda e, se possibile, a un bel gattone
arrotolato vicino che tiene compagnia. Non al gelato, come ho fatto io.
In questa cornice stagionale in cui i colori sono un'indubbia dimostrazione di quanto possa essere magico questo periodo, si celebra una festa che mi ha sempre affascinato. Non certo per le strade invase da festanti gnomi che abbigliati da mostriciattoli/streghette/diavoletti suonano il campanello di Nonne Papere nostrane gridando "dolcetto o scherzetto?" con conseguente "Cheeee? Chiiiiii?" Quando successe a me, colta del tutto impreparata, l'unica cosa che avevo da offrire erano Pocket Coffee e Mon Chérie. Al tempo pensai che riempire le loro colorate borsette di caffè e liquori non fosse la cosa migliore, così, imbarazzata per la palese imperizia, chiusi la porta profondendomi in mille scuse.
Halloween, per gli appassionati di storia e leggende, racconta però molto altro. Tanto per cominciare, racconta una tradizione lontana da noi, ma nemmeno così lontana, che ha origine nella terre dei celti in cui le vecchie tradizioni, come spesso succede, si sono unite alle nuove originando feste religiose.
Un altro valido motivo per cui riesce a stregare me è che i personaggi che per tanto tempo mi hanno abbindolata con le loro storie, e cioè streghe, maghi, mostri e vampiri, sono tutti collegati a questo passato che si è poi trasformato in molto altro.
Quando ero una ventenne mi divertivo a fare la zucca e a preparare i semi in forno, immergendomi in letture adeguate all'atmosfera magica e tetra di quei giorni. Oggi, da trentenne, mi limito a pensare che Halloween ha una storia molto più interessante di ciò che vediamo nei negozi e nelle pasticcerie.
Sempre da trentenne, l'idea di comprare una zucca per svuotarla e farne una faccia mi fa storcere il naso, soprattutto perché non mi piace e dovrei buttare tutto il contenuto. Per fortuna è tempo di castagne, e qui in Toscana le mangiamo come dessert, come spuntino, usiamo la loro deliziosa farina per farne dolci, polente, e ci creiamo marmellate per tutto l'autunno, quindi credo proprio che ne infilerò una montagna in forno e che le offrirò ai festanti gnomi, deludendoli perché sono poco zuccherose e perché la quantità è quasi nulla (non sono così disposta a condivederle).
Sempre da trentenne, l'idea di comprare una zucca per svuotarla e farne una faccia mi fa storcere il naso, soprattutto perché non mi piace e dovrei buttare tutto il contenuto. Per fortuna è tempo di castagne, e qui in Toscana le mangiamo come dessert, come spuntino, usiamo la loro deliziosa farina per farne dolci, polente, e ci creiamo marmellate per tutto l'autunno, quindi credo proprio che ne infilerò una montagna in forno e che le offrirò ai festanti gnomi, deludendoli perché sono poco zuccherose e perché la quantità è quasi nulla (non sono così disposta a condivederle).
Venendo al dunque, armandoci di tè/castagne/semi di zucca, ho pensato di
segnalarvi i libri che secondo me sono giusti per questo periodo:
- Harry Potter, tutta la saga, J. K. Rowling
- Carmilla, Sheridan Le Fanu
- Dracula, Bram Stoker
- La contessa nera, Rebecca Johns
- Intervista col vampiro, Anne Rice
- Il discepolo, Elisabeth Kostova
- Il monaco, Matthew Gregory Lewis
Halloween: lo odiate, lo amate o vi è del tutto indifferente? Leggete qualcosa di particolare in questo periodo? Avete letto qualcuno di questi libri? Ne consigliate altri?
M.