A poche settimane dalla pubblicazione de Il
mio supereroe (yeeeh!) inizio a rimettere tutti i pezzi a posto e tento di
raccontare come sono andate le cose. Sono sicura di non esaurire l'argomento
con un unico post, ma questo mi permetterà di tornarci sopra più volte, anche a
distanza di tempo, e di analizzare aspetti diversi dell'esperienza che sto
vivendo con una casa editrice.
Premetto che
ho sempre guardato alle case editrici come a un qualcosa di irraggiungibile. Che
siano piccole o grandi, ricevono centinaia e centinaia di testi da leggere,
testi che potrebbero funzionare e testi che potrebbero non farlo. Il fatto che
dietro quei testi ci sia una persona non la fa differenza, perché ciò che deve
essere valutato è lo scritto, quello scritto in particolare, e
nient'altro.
Prima d'ora
il mio unico rapporto con le c.e. si era basato sullo scrivere l'indirizzo sulla busta di un
manoscritto, il fantasy vampiresco che ho provato a inviare sei o sette
anni fa ad alcuni editori. Dunque, non ho mai avuto nessuna relazione prima e
non sapevo niente di come funzionassero/lavorassero.
Prima di
lanciarmi in una breve e sicuramente poco illuminante descrizione di come sono
andati questi mesi, credo sia d'obbligo soffermarmi su un punto: senza
l'autopubblicazione di un anno fa non avrei mai, e dico mai, scoperto il mondo degli
e-book, che non è semplicemente quello dei libri in digitale, ma un pianeta
parallelo in cui ciò che piace e vende non sempre corrisponde a ciò che piace e
vende in libreria, in cui il marketing ha tutta un'altra forma, in cui ci sono
autori degni di essere letti anche se non hanno il loro libro in uno scaffale e
in cui ci sono editori validissimi che meritano attenzione. Ma
soprattutto, non sarei mai arrivata a Delos Digital.
Detto
questo, fatte le dovute premesse, provo a raccontarvi cosa è successo. Eh eh.
Ho scritto Il mio supereroe con un intento specifico,
senza lasciare lunghezza e stile al caso. Volevo che fosse così, e così l'ho
scritto. I tempi di stesura, come mi succede spesso quando mi metto in testa
di dover finire una cosa ai ritmi che stabilisce la mia mente, sono stati,
tutto sommato, limitatissimi. Una volta finito, però, mi sono ritrovata a
guardarlo e a chiedermi cosa farne. Non volevo escludere a priori
l'autopubblicazione perché si trattava di un'esperienza che mi era piaciuta
tantissimo, però avevo anche voglia di tentare, di capire dove sarei potuta
arrivare, di buttarmi nel mondo delle case editrici. Così ho inviato un'email a
Delos Digital. All'interno, c'era:
- una
presentazione di tre righe su di me;
- la sinossi
del libro, che più che una sinossi era una quarta di copertina;
- una breve
storia di Innamorarsi ai tempi della crisi
con i risultati ottenuti.
Dell'importanza
della presentazione e della sinossi ne abbiamo parlato a lungo, ma nonostante
io sia convinta di ciò che ho letto, nonostante sappia che quella sarebbe la
strada giusta, non riesco a farlo. Quanto a me, non so cosa dire, anche perché come
"autrice" ho un'esperienza limitata e non avrei molto da raccontare.
Oltretutto sono sintetica in modo quasi preoccupante, alle volte. Per finire:
è un romance ironico di 140 pagine per cui ho pensato che una sinossi di due pagine sarebbe
stata inadatta. Nella presentazione ho voluto dare la stessa idea di
leggerezza e divertimento del libro, così tutto è stato breve.
Ero abbastanza agitata, come sempre, d'altronde. Ci speravo e non ci speravo. Avevo già iniziato a prendere contatti per la copertina, a chiedere informazioni sull'editing, sui costi, a domandarmi che tipo di promozione avrei dovuto fare, questa volta, e poi è arrivata l'e-mail. Da pessimista-stronzetta quale sono, ho ovviamente pensato che mi dicessero, in modo cortese e gentile, che non gli interessava, e invece il libro gli piaceva.
Tralascio tutte le mie paranoie arrivando al dunque: ho firmato il contratto.
Pubblicare con una casa
editrice è sempre stato un sogno e vederlo realizzato era, ed è, quasi
incredibile. Nonostante io abbia iniziato come autore self, con la possibilità
di fare e disfare a mio piacimento, farsi guidare da altri è molto interessante. Il
fatto che il testo che gli ho inviato sia rimasto il testo che è stato
pubblicato fa sì che sia ancora più interessante. Per anni ho temuto che gli editori
stravolgessero ogni cosa per rendere lo scritto più adatto al mercato, ma non è
successo. Il titolo, la storia, il modo in cui è stata scritta, sono rimasti
come erano. Non è cosa da poco. Anzi.
La domanda che vi porgo, che vi obbliga a leggere tutto il post, è: che ne dite?
Ma anche: quando scegliete un libro, specialmente un e-book, lo fate basandovi sulla casa editrice o basta che vi colpisca?
M.
Postilla (come mi piace la "postilla"!): emmosi, che ne pensate della nuova grafica? Vi pare troppo... rosa?
Ma anche: quando scegliete un libro, specialmente un e-book, lo fate basandovi sulla casa editrice o basta che vi colpisca?
M.
Postilla (come mi piace la "postilla"!): emmosi, che ne pensate della nuova grafica? Vi pare troppo... rosa?
Il rosa è un po' stucchevole, ma il blog è tuo, non è tra i miei colori preferiti.
RispondiEliminaDelos ha sto gran pregio di rispondere in tempi normali, non da glaciazione, il che fa pensare che ci sia un'editoria migliore e accessibile per noi umani. Un bacio e bravissima Sandra
Graaaazie Sandra. ^_^
EliminaIl rosa: non sono così convinta ma ogni volta che cambio grafica cado su questo colore. Bah.
Sai che anche io ho considerato l'eventualità di far uscire il mio primo romanzo in self e tentare di proporre il secondo a una casa editrice? Ho pensato che con un'esperienza pregressa, le CE potrebbero essere più propense a tenerti in considerazione. Cosa ne pensi? :)
RispondiEliminaP.S. A me il rosa piace, ed essendo solo nella testata, nei titoli e nel box alla fine del post non è né stucchevole né esagerato.
EliminaUh bello. *_*
EliminaPenso che l'idea di iniziare come self e di proseguire con una ce sia ottima, sia per l'editore che per te, perché hai modo di capire cosa c'è dietro alla pubblicazione di un libro, anche se solo digitale, e di gestire ogni piccola parte del tuo lavoro. Se non hai tempi stretti potresti anche mandarlo a qualche casa editrice e se le risposte non arrivano passare al self. Io sono una fan del self. Quando fatto bene offre grandi opportunità. :)
Ciao! Io con Delos mi trovo molto bene. Collaboro sia con Delos Books che con Delos Digital (no so, a dire il vero se la distinzione c'è ancora) e si distinguono per rapidità e gentilezza, in particolare la persona che mi ha seguito fin dall'inizio risponde sempre nel giro di mezza giornata alle mail.
RispondiEliminaIl mese prossimo dovrebbe arrivarmi la rendicontazione autunnale e allora vedrò se l'ottima impressione è mantenuta anche in quella fatidica fase, chi ha pubblicato prima di me con loro, però, mi dice di sì, infatti Delos si distingue anche per non perdere autori.
Quindi complimenti per la pubblicazione e un grande in bocca al lupo. Il tuo romanzo non è proprio del mio genere preferito, ma non escludo affatto di leggerlo!
Tenar! Sai che è una settimana che rifletto su come rompere il ghiaccio? :D
EliminaSono tanto contenta che ci abbia pensato tu e mi fa davvero piacere leggere il tuo commento. Ti scrivo!
Ah, crepi! :)
Nuova grafica ok cara M.
RispondiEliminaAnche se il rosa non è tra i miei colori preferiti il tuo blog secondo me è perfetto così, anche perché ha il giusto mix: il rosa di contorno e il bianco all'interno ( che garantisce una lettura agevole per chi come me ha superato i quaranta sig!)
Riguardo alla tua esperienza con la casa editrice trovo sia fantastici che Delos non abbia stravolto il romanzo, insomma è una cosa bella, perché effettivamente è questo il principale timore che ho anch'io. Poi con i risultati che hai avuto con il primo eBook hanno fatto proprio bene a farti il contratto. :-) io quando scelgo un eBook mi baso sulla storia se penso che possa piacermi compro subito, poi se conosco l'autore compro anche se la storia mi lascia perplessa. Adesso con gli eBook è più facile, basta scaricare l'estratto. La casa editrice la valuto solo dopo storia e autore. Inoltre mi tocca dirlo anche il prezzo incide, se un eBook costa troppo prima di comprarlo ci penso bene, sono invogliata di più se il costo non supera i cinque - sette euro, sempre in rapporto alla notorietà dell'autore.
Graaazie Giulia. ^_^
EliminaSul rosa rifletterò, magari provo tutti i colori e quello che si abbina meglio al mio “folleggiare bloggesco” sarà quello giusto. :D
Il prezzo spesso frena anche me, ti capisco in pieno. Spendere più di 10 euro per un e-book mi crea delle perplessità, anche se si tratta di autori noti. In quel caso, preferisco il cartaceo.
Intanto BRAVA, hai aggiunto "di Monica Brizzi" (maria, quanto ti sarà pesato!).
RispondiEliminaIl rosa non dispiace neanche a me, non essendo tutto tutto propriamente rosa (in quel caso, forse...).
E poi... ancora complimenti! La C.E.ha creduto nel tuo lavoro, una gran bella soddisfazione!
Non ti fermare più! :)
Non puoi capire che fatica! Ho sudato le sette camicie per mettere quel nome! :D
EliminaGrazie Marina. Grazie, grazie e ancora grazie. ^_^
Cara M., sarebbe bello se prossimamente volessi dirci di queste paranoie pre-firma del contratto che oggi hai deciso di glissare.
RispondiEliminaPotrebbero essere molto utili a chi sogna di trovarsi nella tua posizione un giorno o l'altro. In pratica, vorrei averli io i tuoi problemi :D
Ancora complimenti.
Il rosa... ci sta nella testata, è un po' molto rosa nella sezione commenti, secondo me, però se ti piace fai bene a lasciarlo ;D
Ma che carinaaaa. Grazie Lisa. *_*
EliminaAppena avrò capito se le mie paranoie fossero fondate o meno vi racconterò tutto.
Ho provato a togliere il rosa dalla sezione commenti. Adesso assomiglia un po' meno a un negozio di caramelle gommose, vero? :D
Non scelgo quasi mai un libro soltanto perché mi colpisce online (acquisto solo lì). E' sempre un libro di cui ho sentito parlare da qualcuno, oppure cui arrivo tramite i miei interessi, insomma c'è uno spunto iniziale non casuale. In biblioteca, invece, vado proprio a ispirazione libera. (La nuova grafica mi piace: semplice, lineare, fa risaltare il testo. Anche l'altra era carina, però.) :)
RispondiEliminaLo spunto iniziale non casuale spesso guida anche me. :)
EliminaNon compri mai in libreria?
(Grazie! ^_^ Mi devo abituare al rosa...)
Le librerie come si deve le ho lasciate a Bologna, purtroppo. Qui sembrano edicole con qualche rivista più cicciuta delle altre. :(
EliminaIl rosa è una passione, e secondo me identifica tantissimo... Il chè, fidati, è un bene!
RispondiEliminaIn bocca al lupo per tutto
Crepi! :)
EliminaConcordo sul rosa, ma non sono ancora sicura. Vediamo! ;)
Troppo rosa? Peso che l'hai cambiata perché io non vedo traccia di rosa :(
RispondiEliminaNon c'è mai troppo rosa! Dovresti vedere la mia XD
Il mio motto tra l'altro è "Dipingi il mondo di rosa" e ho detto tutto XD
Benvenuta Muriomu! ^_^
EliminaSono appena passata a vedere... ma quanto è carino? :) Sappi che io ho dipinto il bagno di lilla quindi sono totalmente d'accordo con te. :D
Allora siamo in sintonia perché per l'arredo il lilla è sicuramente il mio colore preferito (combinato al bianco poi *-*) ^-^
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