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lunedì 7 dicembre 2020

Cartacei!

Il giorno in cui i miei libri sono, finalmente, sia in digitale che cartaceo, è arrivato! 

Da qualche settimana tutti e sette i miei romanzi sono disponibili in entrambe le versioni
Annarita di Genesis Publishing, editrice e amica, mi è stata di estremo aiuto. Abbiamo scelto insieme i font e mi ha guidata alla resa migliore, oltre ad aver fatto un lavoro impareggiabile con il resto.
E allora, eccoli qui... (se cliccate sul titolo arrivate al link di acquisto!)



martedì 18 febbraio 2020

News: "È qui che volevo stare"!

Era il 2016 quando usciva una storia d'amore ambientata in Grecia. 
Un gruppo di ragazzi decideva di ripetere la gita dell'ultimo anno, nel posto in cui l'avevano trascorsa più di dieci anni prima.
Si trattava del romanzo su cui, ai tempi, avevo lavorato di più. Ricerche su ricerche, vecchie foto, blog di viaggi, guide, libri che raccontavano Atene e la sua storia. Un'esperienza talmente piena che la parte romantica passò quasi in secondo piano.
Quasi. 

Uscì in self, su mia scelta, e dopo un po' di tempo uscì con la casa editrice Butterfly Edizioni. Ma adesso...

... rullo di tamburi: 

venerdì 22 giugno 2018

"È qui che volevo stare" è di nuovo online!

Hello everyone! 
Come state?

Salterò a piè pari le considerazioni sul fatto che la mia presenza sul blog è praticamente nulla. A questo punto, ne avrete piene le tasche.
Posso però dirvi, se la cosa vi interessa, che sui social sono più presente. Non ho ancora capito come comunicarci dentro, ma comunico un sacco, per cui se avete voglia di seguirmi più assiduamente mi trovate sia su Facebook che su Instagram. Ye -ye! 

Non vi dirò la ragione per cui sul blog ci sono e non ci sono perché la verità è che non lo so nemmeno io. Di sicuro ho meno tempo a disposizione di quanto ne avevo prima (l'essere diventata mamma ha cambiato le tempistiche in generale - come si fa a mettere un cuore gigante - mille milioni di miliardi - accanto alla frase "essere diventata mamma"? - !), ma ho anche meno da dire. 
No, ok, non è vero. Di cose da dire ne ho, solo che non so come dirle. Se poi le dico, e mi perdo nel dirle, il tempo per scrivere storie e leggere libri diventa ancora più stretto, per cui è più il tempo che passo a pensare a come organizzarmi che quello che impiego in cose proficue.

E dunque, dopo questa lunga - e abituale, ormai lo sapete - premessa, vengo al dunque.
Nel 2016 usciva È qui che volevo stare. Dopo un anno veniva tolto dagli store perché firmavo un contratto con una casa editrice. Dopo due, torna nelle librerie online. 
[Sì, passo dal self all'editoria e dall'editoria al self a cadenza semi-ritmica.]

mercoledì 5 aprile 2017

"Ogni singola cosa" e gli altri

Degli ultimi libri che ho scritto, a differenza dei primi, non ho fatto mistero. Vi ho sempre tenuti più o meno informati su cosa stessi lavorando. Ne consegue che:
- sapete che sono alle prese con una trilogia di fantascienza che chiamo Il Romance Distopico;
- sapete che due anni fa ho iniziato a lavorare su un romance che mi ha travolto. Letteralmente.


giovedì 26 gennaio 2017

"È qui che volevo stare" non è più online

Titolo diretto, per niente poetico, troppo poco da me. Io che amo scrivere presentazioni criptiche che invitino il lettore a domandarsi "di che parlerà oggi 'sta donna?" mi sono lasciata andare a una spiegazione eccessiva che già di suo dice molto. Ma non il fondamentale.

Ormai lo sapete che alle volte mi perdo e mi assento dal blog senza motivi apparenti. A parte scrivere e/o mettere in ordine ciò che devo scrivere, non ci sono altre ragioni, in effetti. L'anno scorso l'ho fatto durante la stesura de La Storia, inizialmente nota come La Storiella, di cui spero di potervi parlare presto. 
Quest'anno i motivi sono molteplici. Non c'è una storia che mi ha fatta estraniare, anche se Il Romance Distopico si impegna in tutti i modi a rendermi socialmente instabile, né altre questioni che mi hanno impedito di sedere al pc e di blaterare un po' delle mie solite cose. 
Diciamo che era più uno stato di libresca confusione. Avevo bisogno di fare ordine e no, prima che ve lo chiediate, non ho chiarito tutto ciò che volevo chiarire. Tranne una cosa, quella del titolo-diretto-per-niente-poetico. 
 

venerdì 18 novembre 2016

"È qui che volevo stare"... di carta!

Sono passati otto mesi da quando è uscito È qui che volevo stare - di già? - e vedermi comparire tra le mani la versione cartacea è stato incredibile. 
La sua storia è curiosa. La prima curiosità, tra tutte, è che per avere delle copie personali ho dovuto comprarle io stessa su internet. Non per colpa di un fato avverso ma perché ho scelto di aderire a un sistema che si chiama print on sale e che consente di stampare il libro solo nel momento in cui viene acquistato. Siccome di esperienza alle spalle con le copertine flessibili non ne ho nessuna, mi è sembrato il caso di partire da qualcosa che potevo capire e che mi permetteva di fare un tentativo. Sì, un tentativo, perché quando ho deciso di cedere al fascino della carta non sapevo davvero come sarebbe andata. Non sapevo se qualcuno, compresi quelli che me lo avevano chiesto, lo avrebbero comprato e non sapevo se gli altri, coloro che ancora non lo conoscevano, sarebbero stati interessati.


venerdì 28 ottobre 2016

NewS: il cartaceo e Wattpad

È autunno, e l'autunno, per me, non è questa gran cosa. Certo, ci sono i colori che sono una meraviglia, ci sono le castagne, l'olio nuovo ma... è autunno. La luce cala lasciando alle tenebre uno spazio troppo ampio, inizia a far freddo, io non ho un camino con cui riscaldarmi perché vivo in un appartamento, l'estate è finita, sono allergica alla lana quindi devo infilarmi in degli enormi felponi di cotone che possano nascondere i cinquemila strati di altro cotone che mi tengono al caldo in qualche modo, mangiare il gelato non dà più gusto e tanto altro ancora.
Ma l'autunno, chissà perché, porta con sé un sacco di novità! Volete sapere quali?

mercoledì 31 agosto 2016

Riflessioni

Sto seriamente pensando di cedere al print-on-demand. In questi giorni in cui ho deciso di fare un po' di promozione di È qui che volevo stare su Facebook, spendendo qualche soldino guadagnato dalla pubblicazione precedente - Il mio supereroe - sto ricevendo un sacco di feedback. Quando vedi tanta gente che clicca sul post, mette mi piace, viene nella tua pagina e ti scrive, è una magia. Ogni volta che mi arriva un messaggio, che sia privato o pubblico, non vedo l'ora di andare a vedere cosa c'è scritto e comincio a saltellare. Temo che possa diventare una droga e che quando la promozione sarà finita entrerò in astinenza. 


Grazie a queste deliziose comunicazioni sono emerse due questioni che mi hanno fatto riflettere. La prima è che alcuni lettori - anche se dovrei dire alcune lettrici - mi hanno chiesto se c'era il cartaceo. Io, la solita donzelletta che vien dalla campagna in sul calar del sole, mi sono fatta piccola piccola e ho risposto di no, facendo presente che era però disponibile per tutti i supporti digitali, giusto per tentare un recupero dell'ultimo minuto.
Ammetto che trasformare la storia di Sofia & co in un testo tangibile era una possibilità che fino a oggi avevo accantonato. Non perché non ci credessi o non lo volessi. L'idea di avere il mio libro su carta, di poterlo maneggiare, di poterlo distrubuire e di poterci fare i selfie come fanno tutti - che motivazione elevata, nevvero? - mi piaceva un sacco, ma facendo due conti mi sono resa conto che per poterci andare in pari - non dico guadagnarci, eh - avrei dovuto metterlo a un prezzo piuttosto eccessivo e così ho fermato tutto perché mi sembrava di chiedere troppo a chi leggeva. Adesso, però, mi viene il dubbio. Perché se la gente lo chiede vuol dire che potrebbe anche volerli spendere, quei soldi. Mi devo pentire? Lo devo fare? Ci sto riflettendo. Il problema, quando rifletto, è che se non mi do una scadenza continuo a farlo per mesi e mesi. 

Sarebbe così carino averlo su carta... (cuoricini che svolazzano ovunque.)

Il secondo fatto non è direttamente connesso alle comunicazioni ma ne è una conseguenza. Tanti commenti positivi sulla pagina, tante belle recensioni su Amazon - e... su Goodreads sembra che abbiano letto un altro libro. Sono (quasi) sempre positive, non voglio sindacare su tre stelline, ma proprio non capisco come mai lì mi becco sempre qualche luminaria in meno. Anche con Innamorarsi ai tempi della crisi era successo, ma quello era un esperimento e ogni stelletta presa era una conquista, anche se faceva male - si sa, fa sempre male la parsimonia stellare -. 
Chissà che succede, in questi magici mondi digitali e non. 

M.

mercoledì 3 agosto 2016

Tra una valigia e l'altra...

Con un discreto sonno, gli occhi rivolti verso una valigia non del tutto svuotata e il pensiero verso quella da riempire, rifletto sulla quantità di caffè che dovrò bere per svegliarmi. Succede così ogni anno. Torno dai week end al mare intristita, assonnata e demotivata. Dopo quello con gli amici, poi, il lunedì mattina è tutto uno scambio di messaggi e di invettive contro il sistema, tipo quindicenni che vogliono occupare la scuola
Quest'anno, però, qualcosa che rende il rientro meno traumatico c'è: l'idea delle ferie.  
Quindi adesso la mia mente spazia in questo modo:
- devi svuotare la valigia
- devi fare la valigia
- le ferie sono vicine
- ti fa caldo
- perché non hai tempo di fare niente? 
- devi andare dall'estetista 
- perché c'è tutto questo casino in casa? 
- boh.
 
In questi giorni sono talmente affaticata e desiderosa di vacanze da riuscire a organizzare - librosamente parlando - poco o niente. Sono abbastanza produttiva, anche se mi pare di produrre un po' a caso, e ben disposta verso la fantascienza che un giorno amo e il giorno dopo odio.
L'estate è strana. Agosto pure.

Ma agosto è anche il mese della rimpatriata di Sofia & co, dunque... #‎Èquichevolevostare‬ sarà in promozione! 
 


Nei prossimi giorni dovreste trovarlo a questo prezzo in tutti gli store ma per il momento è qui
Amazon   
Kobo  
BookRepublic  

Spero sia cosa gadita, miei cari emmosi. 

M. 

lunedì 6 giugno 2016

Curiosità su... È qui che volevo stare #1


Sono a casa con la febbre. Dopo tutti i ragionamenti sul fine settimana - mare, non mare, tempo bello, tempo brutto, leggo, che leggo? - ho finito per passare questi giorni di vacanza alternando tra il divano e il letto, con il termometro a portata di mano e la tentazione di lanciarmi in qualche danza rituale - braccia e gambe che si muovono scoordinate, capelli che volteggiano nell'aria - affinché la temperatura scendesse sotto i 39.5. Sigh.
 
Sono passati due mesi dalla pubblicazione di È qui che volevo stare e ora che le acque si sono calmate - intendo dire ora che IO mi sono calmata - mi sembra naturale raccontare com'è andata. Mentre con La Storia e Il Romance distopico vi rendo partecipi - qualche volta - di come procede il progetto, di come si muovono i personaggi e di come mi muovo io, per la storia di Sofia & co, così come per quella di #AngelicaeManuele de Il mio supereroe, ho sempre detto poco durante la stesura. Un po' per un senso di protezione strano, come se, comunicando che stavo scrivendo la loro storia, potessi perdermi e perdere loro. Un po' per scaramanzia. Perché tenere segreta la stesura di un libro mi dava l'idea di una specie di rito apotropaico.
Arrivata a questo punto, ho provato il desiderio di raccontare. E ho pensato di farmi una specie di intervista da sola, di far sì che M. ponesse delle domande a Monica in uno strano sdoppiamento della personalità che da quando ho aperto il blog pare verificarsi spesso. Yeh, yeh. 
E allora, che si aprano le danze!

1) Quando è nato È qui che volevo stare?  
Ho iniziato a scrivere le vicende di questo gruppo di ragazzi più di un anno fa. In realtà, guardando la data di creazione, leggo 23/11/2014 ma posso affermare con certezza che si trattava di frasi lanciate a caso, senza un'idea. La stesura vera è cominciata tra febbraio e marzo. A metà maggio era finita. 

2) Come è nata l'idea?
Io e i miei compagni di classe non abbiamo mai avuto un bel rapporto. Eravamo tanti, troppi - oscillavamo tra i 29 e i 32, di questi, solo una decina erano ragazzi - e non siamo mai riusciti a fare gruppo. Gli unici momenti in cui sembravamo uniti erano i compiti in classe, in particolare quelli di greco e latino. In quelle ore si creava una specie di unione clandestina volta a raggiungere un risultato: prendere almeno un 5. Niente di più.
Il fattore scatenante della storia non sono stati, dunque, i miei ricordi, né la nostalgia. Il fattore scatenante è stata la classe di D. Strano, eh? Quando io e lui ci siamo conosciuti sapevo che frequentava ancora i suoi ex compagni di classe. Non tutti, non spesso, ma almeno una volta all'anno si ritrovavano e da come ne parlava avevo capito che era più che una semplice relazione scolastica. Era più che semplice malinconia. Era amicizia. 
Quando ci siamo sposati, nel 2008, abbiamo deciso di invitare anche loro perché si vedevano sempre più di frequente ed era bella l'idea di renderli partecipi di un momento così importante della nostra vita. E dunque, li ho conosciuti. E ho conosciuto Sab., l'unica ragazza della classe. Oggi è diventata una delle mie più care amiche, oltre che la mia prima lettrice.
Oddio, mi sto perdendo in dettagli. Insomma, li ho conosciuti e sono entrata nel giro, ed entrando nel giro ho scoperto che avevano deciso di tornare a Berlino, luogo dove erano stati in gita all'ultimo anno di superiori, a dieci anni di distanza. Ogni volta lo ripetevano. Ogni volta lo proponevano. Non l'hanno ancora fatto ma la loro idea si era già sedimentata nella mia mente e aveva iniziato a costruire una storia. Tornare in gita a dieci anni di distanza.

3) Perché la Grecia?  
Nonostante tutto, le gite sono state una delle cose più belle della scuola, specialmente quella in Grecia. Ma non ho scelto tale meta per questo. La verità è che avevo bisogno di un posto che sentissi, che mi facesse battere il cuore, che mi provocasse emozioni forti e durature. E avevo anche bisogno di conoscerlo bene. Ho visitato altri paesi europei e in alcuni sono tornata più di una volta - la Germania e la Francia, ad esempio - ma sempre in zone diverse. La Grecia è l'unico posto in cui sono stata tre volte visitando gli stessi luoghi. Potevo aggiungerne uno, eliminarne un altro, ma quelli erano. Sono così innamorata dell'Ellade che mi è parso normale sceglierla come meta. Avrei potuto raccontare cosa mi aveva regalato Atene, cosa mi aveva provocato Micene, quando mi fossi emozionata sulle Meteore. La scelta è stata semplice. E dovuta.

Per il momento mi fermo qui, altrimenti più che un intervista diventa un poema. Ci saranno altri appuntamenti in cui racconterò altre curiosità. 

Pormi queste domande è stato, e sarà, divertente ma lo sarebbe molto di più se foste voi a farmele. Dunque, se vi va, se avete voglia di saperne di più, lasciatemele nei commenti e sarò molto felice di rispondere. Tipo che saltellerò. 
Giusto il tempo di farmi passare la febbre.

M.

venerdì 20 maggio 2016

Domande e risposte

Oh mie emmosi,
come state? Non trovate che il continuo alternare tra novembre e aprile renda questo maggio un po' strano?
Io non so se ho il raffreddore o l'allergia. Probabilmente entrambi. 


Inizio subito con il ringraziare tutti quelli che nel fine settimana scorso hanno approfittato della promozione "acquistando"  È qui che volevo stare e tutti coloro che continuano a comprarlo rendendomi molto, molto felice. Siete favolosi. 

Grazie.
Grazie.
E grazie.  

Grazie anche a chi lascia recensioni su Amazon, a chi lo fa su Kobo e a quelli che passano da me su Goodreads

Avrei dovuto occuparmene a inizio settimana ma ero un po' di corsa e non ho avuto modo di creare un post sensato che non consistesse in tre paroline scarse. Non che sia riuscita a metterne insieme molte di più... Scusate.  

Sapete cosa è successo poi? Ho ricevuto un altro premio! Yeeeh. 
La spaziale Marina de Il taccuino dello scrittore mi ha coccardata con un secondo Liebster e io, con immenso ritardo (perdonami!) ne approfitto per ringraziarla e per rispondere alle sue domande. 

- Quando andate a dormire la sera?
Più o meno alle 11.00, durante la settimana. 
- Preferite scrivere di giorno o di notte?
Di giorno, senza dubbio. La notte mi serve per pensare. Anche un po' per dormire. 
- Il valore più importante nella vostra vita
Non ho mai capito se può essere considerato un valore vero e proprio ma dico comunque la famiglia.
- Definite con tre aggettivi la vostra scrittura
Sintetica, scorrevole, diretta. 
- Mare o montagna?
Mi piacciono tutti e due ma il mare ha su di me un ascendente unico.  
Oh, mare. Mare. Mare. 
- Cena a lume di candela o baldoria con gli amici?
Baldoria con l'amato, c'è? Non sono tipo da cena a lume di candela anche se ogni tanto mi piace andare in uno di quei ristoranti in cui ti trattano da re.
- Un editore "big" viene da voi e vi dice: pubblico il vostro libro, ma dovete chiudere il blog. Che fate?
Uh, che domanda difficile! Ehm... prima mi metto a piangere dalla gioia, poi saltello in giro per casa, dopodiché chiudo il blog e ne riapro un altro sotto mentite spoglie. 
- Un giorno da leoni o cento da pecore?
Megiornata da drago e l'altra me da gatto. Me li sento più affini.
- Di che materia sono fatti i vostri sogni?
Di zucchero. E carta. 
- Cosa migliorereste del vostro blog?
A volte penso che sarebbe carino dargli una grafica diversa, più asettica, ma poi mi rendo conto che non sarebbe in linea con il contenuto. 
Ci sono sicuramente tante cose da migliorare, prima tra tutte il mio approccio alle persone. Se solo fossi capace di fingere di essere una personcina a modo forse riuscirei a far parlare quelli che leggono senza commentare e quelli che fanno una capatina e poi scappano a gambe levate. Ogni tanto mi impegno nel tentativo - intendo dire che provo a scrivere cose intelligenti - ma non raggiungo mai il risultato che voglio - perché non scrivo cose veramente intelligenti - , e questo dipende dal fatto che non sono una personcina a modo e mi è impossibile fingere di esserlo.
- Fatevi una domanda da soli e date una risposta
Quanta voglia hai di andare in ferie? 
Tanta. Troppa. 

Invito tutti voi a rispondere alle domande di Marina, specialmente a: 
- cosa migliorereste del vostro blog? 
- di che materia sono fatti i vostri sogni?  

Quanto alle letture... sono sempre bloccata lì, a quei tre da cui non mi smuovo. Che fastidio. Spero di riuscire a recuperare nei prossimi giorni. Ho ordinato Viaggi e viaggetti di Veronesi, l'ho comprato da un privato su Subito perché pare che non esista più nelle librerie e anche su Amazon, di usato, non ho trovato niente. Magari è il libro giusto che mi fa superare il blocco del lettore. Se ne avete altri da consigliare, di qualunque genere, sono aperta a suggerimenti.
Spero anche di vedere un po' di sole perché la cappa grigia che nasconde le colline e il sole mi sta mettendo di cattivo umore. 

M.