lunedì 30 gennaio 2023

Intervista a Lorenza Salza [Royal Books Edizioni]

Il panorama editoriale è costituito da tante figure, e questa volta ho il piacere di ospitare nella rubrica Le interviste di Monica Lorena Salza, titolare della Royal Books Edizioni

Siamo abituati a pensare, e vedere le cose, dal punto di vista degli autori. Ma se provassimo a spostarci e a osservare i meccanismi che vi si muovono dietro?

Venite con me! 


Benvenuta Lorena, e grazie di essere qui. Partiamo con un grande classico: chi sei e cosa fai [nella vita]?
Ciao Monica! Grazie a te per avermi invitata. Esiste un modo per descriversi senza sembrare autocelebrativi? Ahahah non credo… ma ci provo.
Sono una 35enne modenese, vivo in una famiglia molto umile ma dignitosissima e di grande cuore. Ho un fratello maggiore e sia io che lui viviamo ancora a casa con i nostri genitori. Credo di aver preso la passione per la lettura da papà che quando era più giovane leggeva davvero moltissimo. Anche se a me da piccola… non piaceva leggere. Sì lo so, in genere i grandi lettori lo sono fin dalla tenera età, ma a me il colpo di fulmine è arrivato alla veneranda età di 11 anni quando in classe le mie compagne leggevano a turno un libricino della collana Le ragazzine. Quando è stato il mio turno nemmeno lo volevo portare a casa… ma non so cosa sia scattato esattamente – forse la voglia di non sentirmi esclusa? – ma ho preso Voglio scrivere una storia d'amore e ho iniziato a leggerlo. E me ne sono innamorata. Il giorno dopo sono tornata in classe con la copia del romanzo e le mie parti preferite segnate. Nessuno voleva crederci… eppure l’avevo letto tutto d’un fiato. E da quel giorno i libri sono stati il mio pane quotidiano. Dopo i primi libri di quella collana sono passata ai romanzi di Sveva Casati Modignani che dai 12 ai 18 sono stati tra i miei preferiti insieme a quelli di Danielle Steel e a Harry Potter. Ne leggevo anche 3 a settimana… ero come assettata di parole.

Oltre a leggere adoro la musica e il cinema. Mi piace cucinare ma non tanto mangiare e adoro tutto ciò che ha a che fare con la cartoleria. Due anni fa, in fase di trasloco ho ripreso in mano i vecchi raccoglitori dei tempi dell’asilo. Ci ho trovato dentro le relazioni che facevano periodicamente le maestre ai genitori. Una diceva qualcosa come “La bambina nutre profondo interesse per gli elementi di scrittura e la pittura e per i libri della biblioteca di classe. Li sfoglia inventando storie sulle immagini che vede se qualcuno non legge per lei. Inoltre chiede sempre di organizzare giochi che comprendano musica e balli”. Dai 5 agli 11 anni poi dev’essere successo qualcosa di cui non ho memoria che mi ha fatto allontanare da quella primordiale passione per i libri.

Per varie ragioni non ho completato gli studi universitari, ma un giorno mi piacerebbe poter riprendere. Ah, ho un a pessima memoria – soprattutto da due anni a questa parte –, dormo pochissimo, lavoro davvero tanto (e chi mi conosce lo sa), adoro i gatti e difficilmente sto con le mani in mano.

Oggi sono la titolare della Royal Books Edizioni, una micro realtà editoriale del panorama italiano. Mi occupo di romance italiano e da qualche tempo ho iniziato a occuparmi anche di quello estero. In quanto titolare e direttrice mi occupo di tutti gli aspetti gestionali, pratici e organizzativi dell’azienda, coordinando le lavorazioni e coordinandomi con i freelance che logicamente sono un prezioso aiuto per poter lavorare a più testi contemporaneamente.


Quando è nata l’idea di diventare un’editrice?
 
Il sogno di poter decidere quali libri pubblicare in realtà l’ho sempre avuto, ma ho sempre creduto – per poca autostima – di non poterlo fare senza una laurea. Poi però mi sono guardata intorno. Era un momento difficile dal punto di vista della salute (mi sono fatta un male esagerato al ginocchio e ho fatto quasi 1 anno di stampelle prima di poter essere operata) quindi ero anche abbastanza depressa. Però avevo i libri, la musica e un bel team di amiche a distanza (le ragazze di quello che era il mio blog, Pieces of Paper Hearts, e Pamela/Catnip Design) che mi hanno spinta a credere nel mio sogno e a realizzarlo. Vista la situazione stavo facendo corsi in ambito editoriale, per imparare un po’ il mestiere dato che sempre più mi rendevo conto di quanto ogni volta che aprivo un libro mi trovavo anche a riflettere sugli aspetti più tecnici e a pensare a cosa avrei fatto io se avessi pubblicato quel libro. Inoltre la mia famiglia cercava comunque di spronarmi a fare qualcosa che mi piacesse.
 
Il che è bellissimo! Di quali libri si occupa la tua casa editrice? 
La narrativa romantica bene o male mi ha accompagnato fin dagli undici anni. In fin dei conti Voglio scrivere una storia d’amore è la versione giovanile di un romance. La Royal Books nasce proprio dalla passione per le storie d’amore. In futuro mi piacerebbe aprire gli spazi anche a più generi, ma credo che nel frattempo per far bene non possa fare più di così.
 
4) Quanto è difficile, per un editore, gestire i manoscritti e scegliere quelli giusti per le sue collane? 
Personalmente è davvero tosta. Sembro superficiale nelle scelte che faccio, ma in realtà sono molto puntigliosa. Mi sono ritrovata a rifiutare dei manoscritti che ho poi visto pubblicati altrove e che hanno avuto un feedback potente da parte dei lettori, ma ahimè fatico a scegliere qualcosa che per prima come lettrice non leggerei o che comunque non mi convince a sufficienza. Inoltre i testi che vengono presentati senza nemmeno una rilettura (e si vede quand’è così) mi disturbano nel profondo. Sì, in fase di lavorazione si sistema tutto, ma penso che presentare un manoscritto buttato lì, senza cura alcuna, è come presentarsi a un colloquio di lavoro spettinati, con magliette con frasi assurde, short, infradito da spiaggia e gomma da masticare (con tanto di mandibola slogata a forza di masticare a bocca aperta, come un ruminatore).
 
Il paragone calza a pennello, ed è molto chiaro! Dunque... ci sono dei prerequisiti che i vostri autori devono avere per pubblicare con voi? 
Essendo una persona piuttosto empatica mi ritrovo sempre a fare una valutazione umana (e spesso l’azzecco pure). Nel senso che guardo sì al testo, ma anche all’atteggiamento delle persone quando poi parliamo o ci relazioniamo. Chi si crede arrivato o vuole dettare legge a casa mia, per me è no anche se ha la storia migliore di tutte. Io investo sulla persona, non solo sulla sua storia, e un po’ di rispetto e gratitudine penso di potermeli meritare. Dal punto di vista più tecnico guardo sia alla presentazione del manoscritto (vedi quello che dicevo sopra), sia alla fruibilità della storia, l’eventuale potenziale che ha e che potrebbe raggiungere dopo la lavorazione. Di sicuro deve sapermi colpire in quanto prima di tutto sono una lettrice. Nei romanzi cerco sempre il messaggio nascosto (o anche non celato, eh). Penso sia quello che può fare la differenza in un ambiente come quello del romanzo rosa in cui si è scritto di tutto. Cerco il messaggio che spinga alla riflessione, che resti dentro e che può accompagnare il lettore anche dopo aver letto l’ultima parola.

Sei la titolare di una piccola casa editrice, questa domanda ti ronzerà intorno spesso. Dimmi: digitale o cartaceo? 
Entrambi. Decisamente entrambi. La Royal nasce come votata agli ebook, ma sapevo che prima o poi sarei dovuta passare anche al cartaceo e dopo pochi mesi dalla prima pubblicazione ho fatto quel passo. Però la priorità è sempre l’ebook. Anche per una questione legata al risparmio delle risorse ambientali, ci tengo a fare la mia parte in tal senso e apprezzo profondamente chi capisce ciò.

E io apprezzo tantissimo chi fa riflessioni simili alla base! 
Cosa ne pensi del panorama editoriale italiano? 
Lo ritengo un ambiente molto complesso, ricco di tante voci e realtà meritevoli, ma anche di tante scopiazzature e improvvisazioni. Inoltre il clima generale del mercato, dal mio punto di vista è davvero difficile. Mancano idee per il rinnovamento e spesso chi ha delle buone idee e buoni propositi rimane indietro per mancanza di risorse diverse. Parere molto personale, sia chiaro.
 
Quali sono le difficoltà di gestire una casa editrice come la tua, in un ambiente come quello italiano? 
In realtà per rispondere a questa domanda ti rimando in parte alla risposta precedente e un’altra difficoltà per me che sono piuttosto sensibile alla cosa, riguarda l’egoismo. Ognuno pensa al proprio orticello, anche gli autori molto spesso, e non dico sia sbagliato ma lo ritengo un filo too much per quelli che sono i miei standard nel rapporto con gli altri.

Progetti in corso? 
Perdonami, preferisco restare un po’ criptica in tal senso perché ogni volta che dico qualcosa ad alta voce succede sempre qualcosa che mi obbliga a cambiare i piani. Però posso dirti che nella testa sono tantissimi i progetti che ho, le idee che vorrei sviluppare, nella pratica so che saranno anche un po’ meno perché per fare bene bisogna saper dire anche no a sé stessi e agli altri, certe volte. Semmai rimandando a momenti migliori. Vengo da un anno che mi ha dato grandi insegnamenti mentre mi sferzava con profondi dolori che mi hanno messa in ginocchio, tentando di farmi soccombere, più di una volta. Non solo dal punto di vista lavorativo, ma anche e soprattutto personale. Schiaffi che hanno avuto conseguenze sul lavoro, indubbiamente. Ma tra gli insegnamenti ricevuti, c’è quello della pazienza e dello sforzarsi a guardare più in là con un piccolo sorriso, che può diventare più ampio, più grande nel tempo.

Grazie Lorena per questo importante pensiero e per esserti resa disponibile a rispondere alle mie domande! 

L'editrice
 

Lorena (per tutti solo Lory oppure Lore o anche solo Lò) nasce nella provincia modenese nel gennaio 1988. Dopo alcuni anni come bookblogger e varie vicissitudini personali, nel 2018 inizia a studiare (e non ha ancora finito, perché non si smette mai di imparare) in modo più approfondito la materia editoriale dal punto di vista gestionale e della lavorazione dei testi. E nel 2019 realizza uno dei suoi sogni: aprire una casa editrice dedicata al suo genere letterario preferito. Il romance.
I libri la fanno sentire in pace con il mondo, ma le piace sognare anche ascoltando la musica; alle discoteche e alla TV senza senso preferisce concerti e cinema.
I suoi generi preferiti in termini editoriali sono il romance e le biografie, ma a livello di film e serie preferisce storie più horror, thriller e fantasy.
Tende a fare sempre quelle due-tremila attività ogni giorno – dimenticandosi sempre qualcosa. Tuttavia, stare con le mani in mano non è un’opzione, soprattutto quando è molto sotto stress.
Per farla felice, nei momenti di stanchezza, bastano caffè oppure tè verde e qualsiasi cosa che contiene nocciola.

Sito web: https://www.royalbooksedizioni.com/

Voi avete altre curiosità?
Conoscevate questa realtà editoriale?
Vi aspetto nei commenti!

Monica 

Nessun commento:

Posta un commento