Il panorama editoriale è costituito da tante figure, e questa volta ho il piacere di ospitare nella rubrica Le interviste di Monica Lorena Salza, titolare della Royal Books Edizioni.
Siamo abituati a pensare, e vedere le cose, dal punto di vista degli autori. Ma se provassimo a spostarci e a osservare i meccanismi che vi si muovono dietro?
Venite con me!
Benvenuta Lorena, e
grazie di essere qui. Partiamo con un grande classico: chi sei e cosa fai
[nella vita]?
Ciao Monica! Grazie a te per avermi
invitata. Esiste un modo per descriversi senza sembrare
autocelebrativi? Ahahah non credo… ma ci provo.
Sono una 35enne modenese,
vivo in una famiglia molto umile ma dignitosissima e di grande cuore. Ho un
fratello maggiore e sia io che lui viviamo ancora a casa con i nostri genitori.
Credo di aver preso la passione per la lettura da papà che quando era più giovane
leggeva davvero moltissimo. Anche se a me da piccola… non piaceva leggere. Sì
lo so, in genere i grandi lettori lo sono fin dalla tenera età, ma a me il
colpo di fulmine è arrivato alla veneranda età di 11 anni quando in classe le
mie compagne leggevano a turno un libricino della collana Le ragazzine. Quando
è stato il mio turno nemmeno lo volevo portare a casa… ma non so cosa sia
scattato esattamente – forse la voglia di non sentirmi esclusa? – ma ho preso Voglio
scrivere una storia d'amore e ho iniziato a leggerlo. E me ne sono innamorata.
Il giorno dopo sono tornata in classe con la copia del romanzo e le mie parti
preferite segnate. Nessuno voleva crederci… eppure l’avevo letto tutto d’un
fiato. E da quel giorno i libri sono stati il mio pane quotidiano. Dopo i primi
libri di quella collana sono passata ai romanzi di Sveva Casati Modignani che
dai 12 ai 18 sono stati tra i miei preferiti insieme a quelli di Danielle Steel
e a Harry Potter. Ne leggevo anche 3 a settimana… ero come assettata di parole.
Oltre a leggere adoro la musica e il cinema. Mi piace
cucinare ma non tanto mangiare e adoro tutto ciò che ha a che fare con la
cartoleria. Due anni fa, in fase di trasloco ho ripreso in mano i vecchi
raccoglitori dei tempi dell’asilo. Ci ho trovato dentro le relazioni che
facevano periodicamente le maestre ai genitori. Una diceva qualcosa come “La
bambina nutre profondo interesse per gli elementi di scrittura e la pittura e
per i libri della biblioteca di classe. Li sfoglia inventando storie sulle
immagini che vede se qualcuno non legge per lei. Inoltre chiede sempre di
organizzare giochi che comprendano musica e balli”. Dai 5 agli 11 anni poi
dev’essere successo qualcosa di cui non ho memoria che mi ha fatto allontanare
da quella primordiale passione per i libri.
Per varie ragioni non ho completato gli studi
universitari, ma un giorno mi piacerebbe poter riprendere. Ah, ho un a pessima
memoria – soprattutto da due anni a questa parte –, dormo pochissimo, lavoro
davvero tanto (e chi mi conosce lo sa), adoro i gatti e difficilmente sto con
le mani in mano.
Oggi
sono la titolare della Royal Books Edizioni, una micro realtà editoriale del
panorama italiano. Mi occupo di romance italiano e da qualche tempo ho iniziato
a occuparmi anche di quello estero. In quanto titolare e direttrice mi occupo
di tutti gli aspetti gestionali, pratici e organizzativi dell’azienda, coordinando
le lavorazioni e coordinandomi con i freelance che logicamente sono un prezioso
aiuto per poter lavorare a più testi contemporaneamente.
Quando è nata l’idea di
diventare un’editrice?
Il sogno di poter decidere quali libri pubblicare in realtà
l’ho sempre avuto, ma ho sempre creduto – per poca autostima – di non poterlo
fare senza una laurea. Poi però mi sono guardata intorno. Era un momento
difficile dal punto di vista della salute (mi sono fatta un male esagerato al
ginocchio e ho fatto quasi 1 anno di stampelle prima di poter essere operata) quindi
ero anche abbastanza depressa. Però avevo i libri, la musica e un bel team di
amiche a distanza (le ragazze di quello che era il mio blog, Pieces of Paper
Hearts, e Pamela/Catnip Design) che mi hanno spinta a credere nel mio sogno e a
realizzarlo. Vista la situazione stavo facendo corsi in ambito editoriale, per
imparare un po’ il mestiere dato che sempre più mi rendevo conto di quanto ogni
volta che aprivo un libro mi trovavo anche a riflettere sugli aspetti più
tecnici e a pensare a cosa avrei fatto io se avessi pubblicato quel libro. Inoltre
la mia famiglia cercava comunque di spronarmi a fare qualcosa che mi piacesse.
Il che è bellissimo! Di quali libri si occupa la tua casa editrice?
La narrativa romantica bene o male mi ha accompagnato
fin dagli undici anni. In fin dei conti Voglio scrivere una storia d’amore è
la versione giovanile di un romance. La Royal Books nasce proprio dalla
passione per le storie d’amore. In futuro mi piacerebbe aprire gli spazi anche
a più generi, ma credo che nel frattempo per far bene non possa fare più di
così.
4) Quanto è difficile, per
un editore, gestire i manoscritti e scegliere quelli giusti per le sue collane?
Personalmente è davvero
tosta. Sembro superficiale nelle scelte che faccio, ma in realtà sono molto
puntigliosa. Mi sono ritrovata a rifiutare dei manoscritti che ho poi visto
pubblicati altrove e che hanno avuto un feedback potente da parte dei lettori,
ma ahimè fatico a scegliere qualcosa che per prima come lettrice non leggerei o
che comunque non mi convince a sufficienza. Inoltre i testi che vengono
presentati senza nemmeno una rilettura (e si vede quand’è così) mi disturbano
nel profondo. Sì, in fase di lavorazione si sistema tutto, ma penso che
presentare un manoscritto buttato lì, senza cura alcuna, è come presentarsi a
un colloquio di lavoro spettinati, con magliette con frasi assurde, short,
infradito da spiaggia e gomma da masticare (con tanto di mandibola slogata a
forza di masticare a bocca aperta, come un ruminatore).
Il paragone calza a pennello, ed è molto chiaro! Dunque... ci sono dei prerequisiti
che i vostri autori devono avere per pubblicare con voi?
Essendo una persona
piuttosto empatica mi ritrovo sempre a fare una valutazione umana (e spesso
l’azzecco pure). Nel senso che guardo sì al testo, ma anche all’atteggiamento
delle persone quando poi parliamo o ci relazioniamo. Chi si crede arrivato o
vuole dettare legge a casa mia, per me è no anche se ha la storia migliore di
tutte. Io investo sulla persona, non solo sulla sua storia, e un po’ di
rispetto e gratitudine penso di potermeli meritare. Dal punto di vista più
tecnico guardo sia alla presentazione del manoscritto (vedi quello che dicevo
sopra), sia alla fruibilità della storia, l’eventuale potenziale che ha e che
potrebbe raggiungere dopo la lavorazione. Di sicuro deve sapermi colpire in
quanto prima di tutto sono una lettrice. Nei romanzi cerco sempre il messaggio
nascosto (o anche non celato, eh). Penso sia quello che può fare la differenza
in un ambiente come quello del romanzo rosa in cui si è scritto di tutto. Cerco
il messaggio che spinga alla riflessione, che resti dentro e che può
accompagnare il lettore anche dopo aver letto l’ultima parola.
Sei la titolare di una piccola casa editrice, questa domanda ti ronzerà intorno spesso. Dimmi: digitale o cartaceo?
Entrambi. Decisamente
entrambi. La Royal nasce come votata agli ebook, ma sapevo che prima o poi
sarei dovuta passare anche al cartaceo e dopo pochi mesi dalla prima
pubblicazione ho fatto quel passo. Però la priorità è sempre l’ebook. Anche per
una questione legata al risparmio delle risorse ambientali, ci tengo a fare la
mia parte in tal senso e apprezzo profondamente chi capisce ciò.
E io apprezzo tantissimo chi fa riflessioni simili alla base!
Cosa ne pensi del
panorama editoriale italiano?
Lo ritengo un ambiente molto complesso, ricco di tante voci
e realtà meritevoli, ma anche di tante scopiazzature e improvvisazioni. Inoltre
il clima generale del mercato, dal mio punto di vista è davvero difficile.
Mancano idee per il rinnovamento e spesso chi ha delle buone idee e buoni
propositi rimane indietro per mancanza di risorse diverse. Parere molto
personale, sia chiaro.
Quali sono le difficoltà
di gestire una casa editrice come la tua, in un ambiente come quello italiano?
In realtà per rispondere a
questa domanda ti rimando in parte alla risposta precedente e un’altra
difficoltà per me che sono piuttosto sensibile alla cosa, riguarda l’egoismo.
Ognuno pensa al proprio orticello, anche gli autori molto spesso, e non dico
sia sbagliato ma lo ritengo un filo too much per quelli che sono i miei
standard nel rapporto con gli altri.
Progetti in corso?
Perdonami, preferisco
restare un po’ criptica in tal senso perché ogni volta che dico qualcosa ad
alta voce succede sempre qualcosa che mi obbliga a cambiare i piani. Però posso
dirti che nella testa sono tantissimi i progetti che ho, le idee che vorrei
sviluppare, nella pratica so che saranno anche un po’ meno perché per fare bene
bisogna saper dire anche no a sé stessi e agli altri, certe volte. Semmai
rimandando a momenti migliori. Vengo da un anno che mi ha dato grandi
insegnamenti mentre mi sferzava con profondi dolori che mi hanno messa in
ginocchio, tentando di farmi soccombere, più di una volta. Non solo dal punto
di vista lavorativo, ma anche e soprattutto personale. Schiaffi che hanno avuto
conseguenze sul lavoro, indubbiamente. Ma tra gli insegnamenti ricevuti, c’è
quello della pazienza e dello sforzarsi a guardare più in là con un piccolo
sorriso, che può diventare più ampio, più grande nel tempo.
Grazie Lorena per questo importante pensiero e per esserti resa disponibile a rispondere alle mie domande!
L'editrice
Lorena
(per tutti solo Lory oppure Lore o anche solo Lò) nasce nella provincia
modenese nel gennaio 1988. Dopo alcuni anni come bookblogger e varie
vicissitudini personali, nel 2018 inizia a studiare (e non ha ancora finito,
perché non si smette mai di imparare) in modo più approfondito la materia
editoriale dal punto di vista gestionale e della lavorazione dei testi. E nel
2019 realizza uno dei suoi sogni: aprire una casa editrice dedicata al suo
genere letterario preferito. Il romance.
I
libri la fanno sentire in pace con il mondo, ma le piace sognare anche ascoltando
la musica; alle discoteche e alla TV senza senso preferisce concerti e cinema.
I suoi
generi preferiti in termini editoriali sono il romance e le biografie, ma a
livello di film e serie preferisce storie più horror, thriller e fantasy.
Tende
a fare sempre quelle due-tremila attività ogni giorno – dimenticandosi sempre
qualcosa. Tuttavia, stare con le mani in mano non è un’opzione, soprattutto
quando è molto sotto stress.
Per
farla felice, nei momenti di stanchezza, bastano caffè oppure tè verde e qualsiasi
cosa che contiene nocciola.
Sito web: https://www.royalbooksedizioni.com/
Voi avete altre curiosità?
Conoscevate questa realtà editoriale?
Vi aspetto nei commenti!
Monica
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