Nonostante da molti sia considerato un genere di serie B, il romanzo rosa rappresenta una fetta grandissima di mercato editoriale.
Spesso si preferisce fingere che non sia così, forse perché nell'immaginario collettivo il rosa è qualcosa di superficiale, nonostante intorno all'amore giri più o meno tutto.
Ma come e quando nasce?
Il moderno romanzo rosa nasce, in un certo senso, con la narrativa romantica del XVIII e XIX secolo, tra le cui opere è impossibile non menzionare quelle di Jane Austen.
Nel 1900 in Italia il genere arriva grazie a Salani. Negli anni '30 l'editore ristampò una sua celebre collana /La Biblioteca delle Signorine/ caratterizzata da una copertina... rosa! Presto i titoli vennero chiamati I romanzi della rosa. Da qui, il nome del genere [piuttosto affine all'origine del nome "romanzo giallo].
Si trattava di storie pensate per le lettrici di quei tempi, considerate il gentil sesso, dunque debole, inferiore e poco adatto a svolgere certi lavori e a occuparsi di determinate questioni. Il sesso che dovrebbe star zitto, cucire e cucinare, ricamare e aspettare che il marito torni a casa dopo il lavoro. E via dicendo. Non dovrebbe stupirci che ancora oggi si abbia un'opinione negativa del genere, nonostante l'incredibile successo.
Un personaggio che ha dato una grande spinta alla categoria è senza dubbio Amalia Liana Odescalchi, meglio nota come Liala. Nelle sue storie sono presenti alcune di quelle caratteristiche che tanto vengono amate dai lettori, quali la descrizione del personaggio maschile. Tendenzialmente belloccio e dai modi apprezzabili.
Di fianco a lei nomi come Luciana Peverelli e Brunella Gasperini, ma non solo.
Dagli anni '80 sono gli Harmony a prendere campo. Il nome deriva dalla crasi tra Mondadori, l'editore italiano, e Harlequin, la casa editrice canadese. Il primo numero della collana si chiama Per l'amore di un gitano, ed è inutile dire che ebbe un successo incredibile.
Con copertine più o meno esplicite, temi e strutture che si ricalcano, sebbene con sfondi e ambientazioni diverse, il genere è arrivato a noi portandosi dietro la stessa trama, ma in contesti decisamente diversi.
Oggi il romanzo rosa è esploso irradiandosi in ogni genere e creando a sua volta nuovi sottogeneri, che vengono chiamati tropes.
Sebbene il romance sia un genere di evasione, sono tante le autrici che lo usano come tramite per promuovere temi quali l'uguaglianza di genere, l'inclusività, la normalità di ciò che non sempre è considerato comune.
Senza contare che, a suo modo, il romanzo rosa [quando non è annebbiato e reso contorto da maschi patriarcali] è quasi un grido femminista alla libertà. Del piacere, fisico e mentale. Di una donna che non subisce, il sesso, ma lo vive come un uomo e tanto quanto un uomo perché, come essere umano, non potrebbe fare altrimenti. Un modo, in un certo senso, per combattere i secoli in cui il piacere femminile era considerato nullo, sbagliato, inutile.
Certo è che quando si legge un romanzo rosa ci si aspettano forti emozioni. Perché qualunque cosa si dica, è l'amore che muove il mondo, no?
Voi che ne pensate?
Conoscevate la storia del genere?
Vi aspetto nei commenti!
Monica
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