martedì 29 marzo 2022

Bestseller: sì o no?

Ognuno di noi, per gusto, tempo e genere, legge libri differenti. Di nicchia, di case editrici piccole o grandi, romanzi in self, categorie particolari. 

In generale, però, tendiamo a leggere bestseller. Se non tutti, almeno alcuni, anche solo per capire la ragione di tanto successo. 

Tra questi, nell'ambito del romance, non si può non citare la trilogia di Cinquanta sfumature (qui), la serie composta da tre libri, e poi, pare, dalle altrettante versioni raccontate da lui, che hanno cambiato il modo di leggere i romanzi rosa. O meglio: ne hanno aperto le porte a tutti. Per amarlo, criticarlo, scoprirlo, infangarlo, odiarlo, assaporarlo. 

Qualunque sia la ragione, lo abbiamo letto quasi tutti. Nonostante non mi abbia colpita in positivo (non amo gli erotici, quindi diventa abbastanza chiara la ragione), gli attribuisco il gran merito di aver portato alla ribalta il romance. 

Di ben altro genere, tra i più richiesti e amati del momento, è impossibile non citare Cambiare l'acqua ai fiori (qui), una storia che tra le sue tante pagine racchiude dolore e malinconia, o Il Profumo delle foglie di limone (qui), romanzo con un'ambientazione e una trama molto particolari ma non troppo focalizzato sull'azione e sullo show, don't tell

Mentre il primo mi è piaciuto, il secondo l'ho trovato inspiegabilmente lento, senza nessun cambiamento nella protagonista tale da poter giustificare una storia intera.
Che gran peccato. 

Cambiando genere, I fidanzati dell'inverno (qui) ha avuto (anche lui) il merito di portare tanti lettori, pure se non amanti della categoria, a leggere la storia di Ofelia e Thorn, anche grazie al fatto che la pubblicazione è stata operata dalla casa editrice E/O, ben nota per pubblicare romanzi strutturati e un po' di nicchia. 
Amato da (quasi) tutti, e odiato nel finale da (quasi) tutti, è una saga che merita, e che forse merita più di altre. Ma più di tutte quelle che non sono visibili?

Probabilmente no, però le logiche del marketing sono, talvolta, difficili da comprendere anche per chi nel mondo editoriale ci lavora e vive. I libri possono prendere strade meravigliose e inaspettate, e diventare bestseller senza che ci sia dietro la benché minima speranza.

Altro caso editoriale non indifferente è La canzone di Achille (qui), un romanzo che ripercorre la vita del giovane Achille e del suo compagno di vita, Patroclo. Un racconto che tutti conosciamo ma che osservato da questo punto di vista, indubbiamente nuovo, colpisce in modo differente. 
Bello, bellissimo. Ma fino a che punto? Quanto è veramente la storia, a farci emozionare, e non il fatto che tutti si emozionino a leggerlo? Di sicuro l'amore che accompagna il lettore dalla prima pagina alla fine, strazia il cuore. E non si dimentica facilmente. 

Ogni giorno, se frequentiamo i booksocial, veniamo bombardati da nuove uscite e raramente le vecchie, che sicuramente meriterebbero altrettanta attenzione, riescono ad emergere. Con il passaparola si arriva a desiderare un libro anche se non sappiamo esattamente perché. Il fatto che ne parlino tutti è (o sembra) una buona ragione. 

Ma siamo davvero soddisfatti dei bestseller?
Io a volte sì. A volte mi chiedo perché mi sono fatta intrappolare dal tanto parlare e non ho seguito la mia strada (librosa). 
E voi? Avete altri esempi da fare? 
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate! 

Vi aspetto nei commenti!
Monica 

6 commenti:

  1. Ciao Monica, spesso sono incuriosita dai romanzi bestseller: proprio in questi giorni sto leggendo "Cambiare l'acqua ai fiori": all'inizio mi aveva preso tantissimo, ora lo sto trovando un po' lento... Ho letto "Il profumo delle foglie di limone" e concordo con il tuo parere. I romanzi della Miller non li ho letti ma m'incuriosiscono proprio per il gran parlare che ne è scaturito, mentre non sono mai stata tentata dal leggere la saga delle "50 sfumature". Tra gli altri aggiungerei "La ragazza del treno" che, da amante dei thriller, non mi è dispiaciuto, ma l'ho trovato un po' banale, tanto che avevo già compreso la fine (e io non sono, in genere, molto brava a indovinarla, anche perchè mi piace lasciarmi condurre dalla storia per poi stupirmi). Secondo me questo tipo di libri creano aspettative talmente alte nel lettore che poi finiscono per deludere, tanto che la loro storia editoriale appare più interessante di quella narrata... Questo però non toglie che al prossimo bestseller non inizi a incuriosirmi ;-)

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    1. La penso esattamente come te! Alla fine resistere alla tentazione di leggere l'uscita di cui tutti parlano passa in secondo piano e subentra il desiderio di saperne di più, da qui le aspettative a volte disattese. Ma è divertente anche questo, no? ^_^

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  2. Devo essere proprio strana perché di solito snobbo i bestseller! Invece di incuriosirmi, mi respingono, proprio per tutto il cancan che si fa intorno al libro. I libri da te citati non li ho letti, per esempio, ma anche perché non sono il mio genere.

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    1. Da un certo punto di vista, non leggerli è la decisione migliore. Eviti qualunque delusione!
      Non leggo i thriller, per cui sono poco preparata a offrirti esempi sul genere! :D

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  3. Di solito tendo ad avere un certo pregiudizio nei confronti dei best seller, nel senso che più un libro é osannato più io me ne allontano. Tuttavia ammetto che più volte sono stata smentita, per esempio ho letto Cambiare l’acqua ai fiori dopo quasi un anno che era uscito e l’ho trovato bellissimo, un altro romanzo letto più o meno nello stesso periodo è L’ombra del vento, bellissimo anche questo. Nella lettura mi lascio guidare dall’istinto, se una storia mi ispira mi butto, di solito ci prendo...
    Per i best seller c’è anche la questione del prezzo che mi frena, per esempio un eBook di un best seller costa talvolta oltre i 10 euro mi sembra davvero un’esagerazione, di solito aspetto le offerte...

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    1. Quanto hai ragione! 10 euro per un ebook sono davvero tanti, anche per me inaffrontabili. Preferisco comprare il cartaceo, allora.
      "L'ombra del vento", che bello, anche quello! <3

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