lunedì 29 marzo 2021

Intervista all'autrice: Eveline Durand

A distanza di un bel po' di tempo dall'ultima, tornano le interviste! Scoprire nuovi autori e panorami, stili e percorsi e conoscere a fondo scrittori o esperti del settore editoriale, è un punto importantissimo, per me. E allora... 

Quanti autori italiani conoscete? E soprattutto, quanti autori steampunk?
Io non molti, e non sono sicura di aver letto un romanzo di questo genere. Conto di recuperare proprio grazie all'autrice di cui parliamo oggi perché ho uno dei suoi libri nel Kindle e non vedo l'ora di leggerlo! 

Eveline Durand, autrice rosa e non solo, è ospite de Il Mondo di M. Pronti a conoscerla?


Benvenuta, Eveline! Ti va di raccontarci chi sei e cosa fai?
Ciao e grazie di cuore per questo spazio che mi offri, Monica!
Sono moglie e mamma, ho quarantatré anni e vivo nella bella campagna pistoiese, a pochi chilometri da Firenze. Ho lasciato il lavoro di assistente alla poltrona per prendermi cura di mio figlio più piccolo, però non ho mai smesso di scrivere. In questo momento, grazie alle mie origini spagnole e alla mia passione per le lingue, mi occupo di traduzioni editoriali.

Toscana come me, anche se io sto un po' più a sud! 
Eveline Durand è uno pseudonimo? Se sì, perché hai preferito questo nome al tuo?
Sì, un po' perché il mio cognome è spagnolo e ho sempre trovato difficoltà con la pronuncia (altrui… Ahahahah), ma sicuramente perché volevo crearmi un alter ego, visto che sto sperimentando generi letterari molto diversi tra loro. Con il mio vero nome pubblico in self avventure fantasy per ragazzi.

E proprio qui volevo arrivare! Quale genere ti senti più affine, come autrice?
Come dicevo prima, non ho un genere unico che mi rappresenti (ambientazione steampunk, rosa, chicklit, urban fantasy…), però c'è almeno un elemento a cui non riesco mai a rinunciare: la storia d'amore. Che sia in un universo distopico, nel mondo contemporaneo o in un delirio paranormale, l'amore non deve mai mancare.

Stessa cosa per me, ti capisco benissimo! 
La tua vita da scrittrice, com'è? Abitudini, sensazioni e normalità, raccontaci tutto!
Per fortuna la mia famiglia mi sostiene da sempre. Sanno che ho bisogno di scrivere e rispettano e incoraggiano ciò che faccio. Essendo una che non sta mai ferma (dipingo, creo, faccio teatro sperimentale, volontariato negli scouts), la mia giornata è piuttosto piena. Al primo posto delle cose che amo fare, a parte stare con i miei figli, c'è la scrittura.

Che esperienze editoriali hai avuto, oltre quella con la tua attuale casa editrice? E com’è stato il tuo percorso don Delrai Edizioni?
Ho iniziato a inviare mail alle case editrici già nel 2004. Ero così ingenua, sognatrice e impreparata da non sapere quale fosse il panorama editoriale, così sono caduta ben due volte nella trappola delle Ce a pagamento. La mia disillusione totale è arrivata quando ho scoperto che non avevano neppure aperto il file del mio romanzo. Ho iniziato anche il percorso da self, ma la mia allergia innata per il digitale non mi ha portato da nessuna parte. Nel 2017 mi sono rivolta a Malia, della Delrai Edizioni, con un semplice messaggio, parlandole con il cuore in mano. Nessuna mail pomposa, dato che mi aveva dato l'impressione di essere una persona disponibile. Lei non solo mi ha risposto, ma mi ha proposto di valutare Collezione Privata, così in poco tempo la mia favola è iniziata.

Davvero una bella favola! 
Descrivi i tuoi libri in 4 parole.
Imprevedibili. Accattivanti. Ironici. Sensuali.

Cosa ne pensi del panorama editoriale italiano?
Credo che sia in continua evoluzione. In un'era dove spopolano i social e l'immagine è più diretta e conta più della sostanza, è ovvio che chi sa usare certi mezzi avrà più riscontro di altri. Questo a volte capita, a mio modesto parere, indipendentemente dalla qualità del romanzo. Un abile stratega, un influencer, un genio in comunicazione può scrivere un libro piatto e scalare lo stesso le classifiche o strappare un contratto a grandi editori. Va contro ogni meritocrazia, però oggi funziona così: è necessario avere molti follower o fare un Reel simpatico, non importa sapere usare o no il congiuntivo. Personalmente, non so se arriverò tanto lontano. Non sono una da freebie e strategie. Uso i social, però investo il mio tempo a cercare di migliorare la mia scrittura. Credo che sia questo il mio compito: leggere tanto, applicarmi e studiare nuovi modi per sorprendere il lettore.

Tasto dolente, quello del congiuntivo! 
Tornando a noi, ti va di consigliarci un romanzo di un autore italiano che secondo te è assolutamente imperdibile?
Scelta molto difficile. Potrà sembrare prevedibile, ma alcuni tra i miei autori preferiti sono nella Delrai. Ultimamente ho amato Two'morrow - La teoria del caos di Beatrice Simonetti. Ho un debole per l'ucronia e per le storie d'amore fuori dal comune.

Quale libro c’è adesso sul tuo comodino?
Sono due: Lilly e il Vagabondo di Natascia Luchetti e La gemella sbagliata di Ann Morgan.

Progetti in corso?
Tanti. Troppi! Ho appena finito Anima di Stagno, il seguito di Collezione Privata. Adesso sto scrivendo Black Colors, un rosa contemporaneo ambientato in Italia. Nel futuro prevedo (spero) di vedere pubblicato il mio "mattone" paranormal fantasy che aspetta da anni nel cassetto.

E allora in bocca a lupo e grazie di essere stata qui, è stato un piacere ospitarti! Ho avuto modo di conoscerti meglio e ne sono felicissima! 
Mi sono divertita tanto a rispondere alle tue domande. Mi scuso se sono stata logorroica… ma si sa, sono una scrittrice, no?
Grazie ancora, Monica per avermi ospitata nel blog Il mondo di M.
Alla prossima
Eve

Conoscere Eveline è stato davvero bello e spero che l'intervista possa trasmettervi l'anima scrittoria di questa autrice! Se volete saperne di più sui suoi romanzi, li trovate sulla sua pagina autore Amazon e su Instagram!

Per qualunque cosa, vi aspetto nei commenti!
Monica 

4 commenti:

  1. Ciao Monica, è sempre interessante leggere le interviste degli autori e conoscere meglio chi si cela dietro le storie :-)

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  2. Grazie per questa bella intervista, è sempre interessante scoprire le esperienze degli altri aspiranti scrittori, se penso che Eveline è cascata nella rete delle CE a pagamento mi vengono i brividi...

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    1. Davvero, si approfittano degli autori alle prime armi che non sanno niente o quasi, è tremendo! Meno male che poi ha trovato una strada sua! <3

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