Che fare?

Questi giorni sono strani, strani strani, e non c'è bisogno che ve lo dica io, perché ognuno, a suo modo e nel suo spazio, li sta vivendo.

Ho pensato e ripensato, da sola e con chiacchiere/ragionamenti con la casa editrice - Genesis Publishing -, a cosa potessi e potessimo fare per rendere le cose più semplici, le giornate migliori, il passare del tempo meno strano.

Ma l'organizzazione che avevo in mente, o meglio, il modo in cui avevo progettato alcune cose, si è scontrato con l'esigenza di questi momenti e l'impossibilità di alcune realizzazioni, ed è finita che, per ora, non ho fatto molto. Uffi, uffi. 

Le uniche cose che sono riuscita a mettere su, in concreto, sono il caricare qui, sul blog, alcuni racconti. Ho evitato, per adesso, quelli horror e le storie a capitoli, ma non è detto che non trovi il sistema di trasportare anche quelle. Nel frattempo, se volete leggerle comunque, trovate tutto su Wattpad. Se attendete, probabilmente qui.

I racconti non occupano tanto tempo, me ne rendo conto, ma sono comunque un diversivo, qualcosa di carino che ci allontana dalle notizie e dalla quotidianità. In casa nostra, questa è fatta da lezioni su Skype, per me, Meraviglia che distrugge ogni cosa e cucina. Cuciniamo di continuo, specialmente dolci, il che non è proprio il top della salute.
Meno male che usiamo pochissimo zucchero, niente burro e zero uova. 
E voi, che fate?

Io leggo, molto, appena ho tempo, e scrivo, tanto. 

Per qualche giorno (vedi settimana) sono stata indecisa su cosa lavorare. Lo sono ancora.

Questo perché io non sono, e probabilmente mai lo sarò, un'autrice che riesce a dare una continuità immediata a ciò che scrive.

Mi spiego meglio. Sono capace di iniziare un libro, fermarmi e mettermi a scriverne un altro. Ho decine di file iniziati, con idee buttate giù, che da lì non si muovono, o si muovono a rilento, o si muovono dopo anni.

Sono capace di scrivere il capitolo iniziale, poi i finali, tornare al secondo, andare al quartultimo, scrivere il resto e lasciare il terzo. La capacità di produrre in modo sequenziale, un capitolo dopo l'altro, non fa per me. Ho bisogno di vedere la storia da fuori, da tutti i punti di vista, dal finale. Ho bisogno di vedere cosa succederà, e come. E quindi saltello.

Sono capace di pensare a una cosa e di crearne un'altra.
Nonostante ciò, sto lavorando. Sto scrivendo, pensando a dei cartacei e attendendo notizie sull'ultimo volume de La Principessa dei Mondi. E voi?

Se vi siete persi le ultime news, qui trovate quelle su Amore, libri e piccole follie e qui su È qui che volevo stare.

Tanti namasté, che la storia dei baci, per ora, la dobbiamo rimandare.
Però gli abbracci virtuali ve li mando, e tanti!

Monica