Buongiorno cari.
Si conclude oggi il Blogtour di È qui che volevo stare e sono molto felice di annunciarvi che sarà proprio Il mondo di M. a ospitare l'ultima tappa, quella dedicata all'estratto del romanzo. Dopo lunga riflessione ho decretato che sarebbe stato carino farlo finire nel blog dell'autrice, cioè io.
Uh. Sono emozionata. Molto emozionata.
Per i nuovi arrivati: ciao, io sono Monica ma qui tutti mi chiamano M. (non è vero, non lo fa nessuno) e sono un'autrice. È qui che volevo stare è mio. Benvenuti!
Per i vecchi: emmosi cari. Emmosi. Oddio, non so che dirvi, sono troppo emozionata.
Vado al dunque.
Si conclude oggi il Blogtour di È qui che volevo stare e sono molto felice di annunciarvi che sarà proprio Il mondo di M. a ospitare l'ultima tappa, quella dedicata all'estratto del romanzo. Dopo lunga riflessione ho decretato che sarebbe stato carino farlo finire nel blog dell'autrice, cioè io.
Uh. Sono emozionata. Molto emozionata.
Per i nuovi arrivati: ciao, io sono Monica ma qui tutti mi chiamano M. (non è vero, non lo fa nessuno) e sono un'autrice. È qui che volevo stare è mio. Benvenuti!
Per i vecchi: emmosi cari. Emmosi. Oddio, non so che dirvi, sono troppo emozionata.
Vado al dunque.
Se avete intenzione di leggere il libro, se lo avete già letto ma soprattutto se volete vincerne una copia, non perdetevi le tappe precedenti!
11 aprile - 1° TAPPA – Presentazione romanzo, apertura giveaway e incipit
13 aprile - 2° TAPPA – I luoghi della gita
18 aprile - 4° TAPPA – Intervista
20 aprile - 5° TAPPA – Estratto
Per partecipare al giveaway basta
seguire queste semplici regole:
- mettere mi piace alla pagina Facebook dell'autrice: Monica Brizzi
- mettere mi piace alla pagina Facebook dei blog che ospitano il Blogtour
- lasciare un commento con e-mail e rispondere alla domanda: qual è stata la gita più bella?
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Il nome del vincitore verrà comunicato venerdì sera sulla mia pagina Facebook! Avete ancora tre giorni di tempo per commentare e vincere una copia del libro!
Trama:
Una promessa fatta dieci anni prima.
Tornare in Grecia, ancora una volta, tutti insieme. È questa l’idea che spinge
un gruppo di trentenni a ripetere la gita dell’ultimo anno di scuola.
Peccato che Sofia, una ventinovenne così
rossa e piena di lentiggini da essersi meritata il soprannome di Gnomo, non sia
pronta a ritrovare tutti, soprattutto Michele, l’ex da cui cerca di scappare.
Ma anche Giusti e Paolucci, l’imbucato Martinelli, le ragazze della E, il
professore di storia dell’arte, la bidella, Tommaso, l’amico di sempre, il
ragazzo di Ragioneria che conosce sin dai tempi delle medie. Tra strane
scoperte, nuovi amori, tradimenti, serate in discoteca, pianti e risate a non
finire, immersa nella Grecia delle grandi divinità, Sofia riuscirà una volta
per tutte a sconfiggere la sua chimera?
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Estratto
Camminiamo con decisione, anche se dovrei dire che Anita e Roberta lo fanno perché io mi gratto la faccia e cerco una via di fuga, e arriviamo. Arriviamo. Oh sì, arriviamo.E Michele è la prima cosa che vedo. È più muscoloso dell’ultima volta e probabilmente alla sua collezione di tatuaggi si è aggiunto qualcos’altro ma cerco di non pensarci. Non che guardare il suo viso mi crei meno problemi. Ha i capelli corti e biondi e sopracciglia chiarissime che incorniciano occhi scuri e sottili. Se non sapessi che tipo è, potrei quasi definirlo serio e composto. Se non ci fossero quelle linee nere tatuate sul collo e sul mento che scivolano sotto la maglietta degli AC/DC.
No, d’accordo, non è possibile definirlo serio e composto.
I sentimenti che provo per lui da una vita vengono a galla, tutti, nell’arco di un secondo e mi blocco in mezzo alle sedie. L’affetto, l’odio, il rancore, la simpatia, l’odio, il rancore. Il rancore, l’odio. Ho già parlato di odio e rancore?
Come se niente fosse continuo a camminare, mi mostro interessata alle mattonelle del pavimento, alla gente che chiacchiera sulle sedie, a ciò che c’è oltre le finestre ma è lampante che voglio finire il prima possibile questa passerella. Michele sorride ad Anita e Roberta che sono qualche passo avanti a me e si gira nella mia direzione. Mi sistemo meglio la borsa sulla spalla e prima che possa rendermene conto è arrivato.
Non so dove mettere le mani, né se devo dire qualcosa così decido di fermarmi e stare zitta. Anche lui non si muove ma dura solo un istante perché poi mi abbraccia. Non riesco ad avvolgere le braccia intorno al suo corpo, non dopo l’ultima volta.
«Ehi», sussurra al mio orecchio. Il suo naso inspira il mio odore e lo sento tra i miei capelli mentre muove le mani tentando di catturarmi. Mi sta avvolgendo come una piovra, maledizione.
«Oh, oh! Potete anche evitare di fare un filmino porno dentro l’aeroporto, no?» protesta Anita infilandomi un dito tra le costole. Sembra il preside in persona, tanto è contrariata, il che equivale a dire il Male puro.
«Guarda chi c’è!» esclama Martinelli.
Martinelli.
Martinelli? Cosa ci fa Martinelli qui? Era il tipo più strano di tutta la scuola e non era in classe nostra. Michele e io ci separiamo e a questo punto mi rendo conto di quanta gente c’è intorno a me. Dovevamo essere sette e invece siamo quindici e tra le varie persone c’è il professore di storia dell’arte che aveva ventisette anni quando ci ha presi in terza liceo, la bidella con cui se la faceva, Lorenzo, di Ragioneria, una tipa della seconda F e due della terza E. Dov’è la mia classe? Che ci fanno queste persone con noi?
Arriccio la bocca trattenendo la voglia di vomitare alla vista delle due pettegole della E e mi guardo intorno senza salutare nessuno.
No, no e poi no. Già andare in vacanza con lui è assurdo, figuriamoci portarmi dietro tutta questa gente che ero riuscita a eliminare dalla mia vita. Michele mi fa un sorriso enorme e io penso che forse solo per questo vale la pena, anche se poi mi ricordo che l’ultima volta l’ho mollato io. Allungo la bocca in un sorriso molto poco sincero, mi incammino, saluto rapidamente tutti e il mio viso cambia completamente espressione nel vedere Tommaso. La mia chimera. Provo una marea di emozioni, tutte insieme, e non so come classificarle, non so come gestirle, non so come sedimentarle. L’unica che estrapolo dal groviglio è che manca l’aria. Aria, ecco cos’è che mi ha sempre tolto. Averlo accanto crea uno scompenso di ossigeno per il quale tutto il mio corpo si immobilizza.
No, non posso farcela. Non posso averli tutti e due intorno.
Sto per vomitare ma sarebbe terribile farlo qui. Qualcuno potrebbe lanciare l’allarme contagio da fungo velenoso rovinando la vacanza a tutti. Già vedo il servizio al telegiornale in cui in pieno stile L’esorcista vomito nel gate e impedisco a centinaia di persone di fare il viaggio per il quale hanno risparmiato per un anno. Il giornalista intervista una vacanziera che dice: «era lì, tutta rossa. Aveva i capelli rossi, la pelle rossa, ed era posseduta dal demonio!»
No, non è proprio il caso. Infilo in una sezione di me stessa le sensazioni dirompenti che mi assalgono e sorrido. È un sorriso falso quanto le tette della tipa della seconda F, ma è l’unica arma che ho per combattere questa strana battaglia.
Fingere. L’unica soluzione è fingere.
Ok. Tommaso. Va tutto bene.
M.
VIP (very important postilla): è un romanzo rosa. Ironico, ma molto rosa. Volevo essere certa che lo sapeste.
Oddio, questo pezzo mi ha fatto sbellicare! XD L'esorcista!
RispondiEliminaVeeero? *_*
EliminaPovera Sofia! XD
Oddio, l'estratto è bellissimo!
RispondiEliminaSembra quasi di leggere di me stessa, con tutto il rossore e tutta l'ansia e tutte le sensazioni e tutto il "non voglio vedere questa gente che mi sono lasciata alle spalle" - davvero, io mi comporterei alla stessa maniera.
Seguo come Alice Biolcati e ho sempre commentato come NotLoved - per quanto riguarda "Le tazzine di Yoko" ho commentato nella versione blogspot e non quella del sito per comodità.
Avevo anche già lasciato la mail (lonely_dreamer@hotmail.it) e il racconto della gita nelle tappe precedenti, ma lo ripropongo anche qui. :)
In quarta liceo siamo andate a Vienna. Era l'ultima settimana di marzo del 2007 e fortunatamente ero in camera con quelle che mi stavano più simpatiche della classe e quasi sempre stavamo lontane dalle altre. Eravamo tre classi in gita - due quarte e una quinta - e avevamo comunque tanta indipendenza: nel pomeriggio potevamo girare come ci pareva e ho dei ricordi bellissimi della via principale di Vienna piena di negozi e con tutte le altre che contavano su di me per il senso dell'orientamento - e per fortuna che era buono.
Ho bei ricordi dei momenti trascorsi in stanza - eravamo appena fuori Vienna e avevamo tutte i brividi perché il nostro albergo non era distante da un cimitero e avevamo una luce in stanza che ogni tanto saltava, le urla che non abbiamo cacciato dallo spavento.
E soprattutto non dimenticherò mai quella che è una delle mie migliori amiche ancora oggi entrare decisa in cucina con il trolley convinta che oltre quella porta ci fossero le scale che portavano alle stanze da letto.
E' stato un bellissimo blogtour e questo romanzo mi sembra davvero un gioiellino.
E no, seriamente, assomiglio un sacco a Sofia - è quasi inquietante. xD
Ovviamente era "seguo su Facebook come Alice Biolcati" - avevo dimenticato un pezzo.
EliminaGraaazie! *_*
EliminaBella Vienna, peccato che quando ci sono andata fosse brutto tempo. Sigh.
Bellissimo *__* non vedo l'ora di leggerlo e conoscere meglio questi personaggi! Sono troppo curiosa!
RispondiEliminaOh, oh, grazie! *_*
EliminaAnche la Spagna ha una magia tutta sua, come la Grecia!
Sì, concordo *w*
EliminaBello l'estratto, molto carino, brava M.
RispondiEliminaGrazie mille Giulia! ^_^
EliminaEmmosissimo l'estratto, hehe :D
RispondiEliminaBrava!
Emmosissimo è troppo bello! XD
EliminaGraaazie Lisa! ^_^
Che bell'estratto!😍 Complimenti👏
RispondiEliminaOh! Grazie Vanessa! *_*
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