La vita di una quindicenne è abbastanza complicata. Ti svegli la mattina e pensi che vuoi essere grande. Vuoi smettere di andare a scuola perché non ne puoi più dei compiti in classe, delle interrogazioni, della secchiona di turno che non ti passa il compito, della bulletta che ti prende in giro. Vedi le venticinquenni e sei sicura che loro sono felici. Non hanno compiti, interrogazioni, bullette che le infastidiscono.
A venticinque anni sei davvero felice. Hai finito l'università, o forse la stai facendo, sei abbastanza indifferente agli elementi di disturbo quali secchioni e malefici personaggi perché ti autogestisci in totale tranquillità.
A trenta inizi già a immaginare come sarebbe essere in pensione. Non vuoi avere 65 anni ma vuoi i privilegi di chi ha sessantacinque anni. Bada bene, i privilegi. In pratica, vuoi stare a casa a fare quello che ti va di fare. Ti vedi in una fantastica veranda curatissima piena di fiori, con un arredamento provenzale e una finestra che si affaccia su una splendida campagna toscana. Ti vedi mentre passeggi nel tuo frutteto personale (mi ero dimenticata di dire che immagini anche di essere ricca), mentre leggi un bel libro a bordo piscina, mentre scrivi sul tuo laptop immersa negli odori della natura. Hai una casa meravigliosa, pulita e ordinata e un sacco di tempo libero per fare ciò che ami.
L'aria è fresca, è una brezza leggera che assomiglia a una carezza. Profuma di buono, di primavera inoltrata e porta con sé sapori vicini e lontani dei quali non sei sicura di poter riconoscere l'origine. La finestra è aperta e tu sei appoggiata sullo stipite e chiudi gli occhi affinché il tuo corpo possa trattenere la sensazione di gioia che ti dà quel momento. Senti i capelli sollevarsi spinti dal vento, li senti fondersi con il respiro della terra e inclini lievemente la testa per farli entrare ancora di più dentro di te. Poi squilla il telefono.
Squilla il telefono perché hai trent'anni e devi rispondere ad una telefonata di lavoro/parlare con un'amica per organizzare una festa a sorpresa/trattenerti dal mandare a quel paese altri trentenni che per sopravvivere cercano di venderti un nuovo contratto telefonico. Insomma, la magia finisce e in quel momento tu concretizzi che non hai nessuna capacità manuale con le piante e quindi il tuo frutteto e la tua veranda sarebbero vuoti e malconci. Non sarebbero nemmeno così puliti, perché come "donnina di casa" non te la cavi così bene. Alla fin fine, faresti le stesse cose che fai adesso nel tuo tempo libero senza essere ricca. Sì, hai trovato la parola chiave. Tempo libero. Non sono così tante le persone che sanno sfruttare al massimo il proprio tempo libero ma quelle che lo fanno probabilmente non hanno mai immaginato di essere diverse da come sono adesso. Trovano il modo di far tutto pur lavorando, pur pulendo, pur cucinando, pur non essendo ricche. A te piacciono un sacco le persone così. Danno l'impressione di essere serene, organizzate. In pace con il mondo.
Provi ad immaginarti anche tu in pace con il mondo e lo fai cercando su internet come sarebbe avere una veranda in stile provenzale. Mentre la cerchi scopri lo stile shabby e trascorri minuti interi a sognare di avere quei mobili, quella veranda, quei colori. Così facendo ti giochi tutto il tuo tempo libero e finisci per trovarti di nuovo con i tempi stretti e il desiderio di essere in pensione (con una veranda che adesso non sai più in che stile dovrebbe essere).
D'accordo, la vita di una quindicenne è abbastanza complicata. Ma anche quella di una trentenne non è così semplice. Decidere se sognare una veranda provenzale decapè o shabby richiede tempo, quel tempo che ti scorre tra le dita e che ti costringerà a pulire il bagno in mezz'ora. Ma tu sei lenta e in mezz'ora non ce la farai mai, quindi dovrai accorciare i tempi per scrivere, stendere il bucato, leggere, lavorare e mangiare. Mangiare?
Ti dimentichi pure di pranzare.
No, senza dubbio la vita di una trentenne è complessa quanto quella di una quindicenne.
M.
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