venerdì 17 settembre 2021

Una storia che storia (ancora) non è

In attesa di scoprire cover e quarta di copertina dell'ultimo volume della Social Series, mente e cuore si trovano a combattere una curiosa battaglia a proposito di una storia che ho scritto lo scorso anno, che ha vissuto varie peripezie e di cui non so esattamente cosa fare. E qui entrate in scena voi.


L'anno passato, presa da un impeto improvviso e imprevedibile, ho deciso di partecipare con un incipit creato in brevissimo tempo al torneo Io scrittore. Non sapevo cosa aspettarmi, ma l'idea di mettermi in gioco e di ricevere punti di vista diversi da chi normalmente mi legge e che, come me, è alle prese con la scrittura, mi esaltava.

Così ho creato l'inizio di una storia che stava, e sta, ad anni luce da me, e che è nata come un mainstream, quindi narrativa non di genere. Dopo averlo inviato, ho cominciato a scrivere il resto e ne è venuto fuori un romanzo completamente diverso dai miei, in terza persona, estremamente malinconico, e con una vena romance presente ma non dominante.

I risultati del primo step del torneo, nel frattempo, sono arrivati, e io mi sono trovata di fronte a qualcosa di inaspettato. Il mio incipit non era passato al secondo step, ma i giudizi ricevuti, dieci, erano tutti bellissimi (tranne uno che mi diceva di studiare la grammatica. Non so se ridere o piangere). Le parole che lo raccontavano, commentavano e "criticavano" erano talmente belle che ne sono uscita estasiata. 
Forse è per questo che non sono rimasta male del mio essere ferma, ma anzi, galvanizzata dalla cosa, mi sono messa in testa di vedere cosa sarebbe successo con questo romanzo super atipico. 

Ecco perché ho deciso di contattare un grande e piuttosto noto agente letterario, con lo scopo di sapere che (cosa e come, dove e perché) farne. 
La risposta è stata un acquazzone, perché il testo è stato preso in visione e lavorato, ma la conclusione emersa è che non ho dato nessuna direzione specifica, a questa storia, e prima di farne qualunque cosa, bisogna capire che genere è.

Al che io, ovviamente, mi sono data l'unica risposta che da tempo, ormai, mi do: sarà un self, e sarà un romance.

Da qui, da questo piccolo punto che potrebbe sembrare chiarificatore e snodare il tutto, sono scaturiti un sacco di dubbi. Perché:

1. è completamente diverso da quello che scrivo di solito
2. per renderlo un romance, un romance vero, devo distruggerlo e ricostruirlo
3. non so se i miei lettori, che sono abituati a leggermi in una certa veste, saranno felici di scoprirmi in un'altra
4. la terza persona mi piace e mi fa entrare in una specie di dimensione onirica insieme ai personaggi, ma non fa per me, non c'è niente da fare. Li voglio sentire tutti, i protagonisti, e così, li percepisco a metà, ma...
5. la storia è stata tutta scritta in terza e portarla alla prima ne sconvolgerebbe ogni angolo
6. non è un doppio punto di vista, e mi sono affezionata al sistema lui/lei
7. non ho idea di come potrebbe essere vissuto da voi.

Ed eccomi qua, mentre aspetto che l'editing di Sei solo tu sia pronto per poterci lavorare e partire con l'iter della pubblicazione (giovedì vi aspetto per il cover reveal!) che penso a cosa fare con quest'altro romanzo, strano ma piacevole, diverso ma coccoloso, ricercato ma intenso, che si chiama La scrittrice senza tempo e che non sa se entrare, prima o poi, nei vostri lettori e-reader e nelle vostre librerie, o no.

Bel dilemma. 

Vi va di raccontarmi cosa ne pensate? Vi piacciono gli autori che spaziano da un genere all'altro?
Vi aspetto nei commenti!

Monica 

8 commenti:

  1. Io sono una di quelle persone che ama sperimentare quindi non posso che condividere la tua scelta di fare qualcosa di diverso, lontano da te. Che poi questo genere sia quello che non scrivi di soliti e con il quale ti trovi a tuo agio è un altro discorso infatti può essere il primo e l'ultimo e ci sta anzi ben venga perchè vuol dire che come scrittrice ti metti in gioco.
    Dovresti, secondo me, pubblicarlo lo stesso anche per tua ricchezza e soddisfazione personale per essere riuscita a portare un progetto diverso fino alla fine. I tuoi lettori ti capiranno anche se forse continueranno a preferirti in un'altra veste ma è bello sapere che si è versatile no? E inoltre magari catturi qualche altro lettori e non sarebbe male. Insomma secondo me devi buttarti.

    p.s. riguardo alla scrittura in terza e con il solo pov sono d'accordo con te, ormai mi sono abituata a scrivere e leggere con questo genere che mi sembra perfetto

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    1. Hai ragione su tutto, Susy, e chissà che non lo porti avanti e decida di tentare! Grazie del pensiero e dell'appoggio, sei sempre una coccola! <3

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  2. Ciao Monica, non ho mai partecipato a "Io scrittore", ma mi piacerebbe farlo per la prossima edizione, ho proprio terminato un romanzo che vorrei tenere inedito per un po' proprio per partecipare a qualche concorso! Anch'io, come te e Susy, amo sperimentare, tanto che scrivo sia rosa sia thriller e penso che il bello della scrittura sia non dar freno alla fantasia e scrivere ciò che più ci viene congeniale in quel momento! Per quanto riguarda l'uso della prima e della terza persona, ammetto che preferisco la prima, soprattutto nei romance, però poi tutto dipende dalla trama: io stessa ho scritto tutti i miei romanzi in prima, ma quello che vorrei tenere per "Io scrittore" in terza, perchè per quel tipo di storia mi è sembrato più congeniale... Fossi in te, però, non mi butterei subito sull'autopubblicazione, ma proverei a partecipare a qualche altro concorso, chissà che non sia la volta buona ;-)

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    1. Potresti aver ragione, Ariel! Ormai sono talmente abituata ai tempi del self che quelli di concorsi ed editoria tradizionale mi sembrano difficilissimi!
      Complimenti per il tuo nuovo libro! "Io scrittore" è davvero una bellissima opportunità, mi è piaciuto tanto partecipare, fai proprio bene a farlo! <3

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  3. Io amo la terza persona perché mi da la possibilità di far parlare meglio i vari personaggi, ma ho scritto un paio di romanzi in prima persona, con uno di questi ho partecipato al Torneo di Io scrittore e mi ero piazzata tra i primi 200 prima di scoprire il self. Sperimentare è importante, il mio consiglio é di seguire il tuo istinto e fare quello che sentì, hai fatto bene a metterti alla prova.

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    1. Anche tu al torneo, e accidenti, posizionata benissimo, Giulia, complimenti!
      Io sono da prima persona, sia nella lettura che nella scrittura, ma questo è uscito così e vediamo come muoverlo in futuro! <3

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  4. Monica ma c’ero anche io al torneo!! Con la storia su cui stiamo lavorando 😂 stessa sorte tua comunque, di pareri (9 mitici, uno va beh…) e la risposta è stata identica sul self! Io amo spaziare, non mi fisso su un genere ma sulla storia e quella come nasce nasce, non sto a preoccuparmi troppo dell’abitudine ma seguo il suo flusso. Dipende da te, se ti senti più a tuo agio a renderla simile al tuo stile “classico”, o se vuoi metterti in gioco con la storia così com’è! Credo, però, che se nasce e finisce in un modo (terza/prima), la scelta tu e la storia l’avete già mezza presa 😉
    Io comunque ti leggerò con piacere perché so che sarà fantastica!
    Un abbraccio
    Federica

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    1. Ma davvero?! Fede, daaai! *_*
      Bellissimo!! Ci credo che i 9 commenti erano mitici, è una storia che merita tantissimo! <3

      Quanto alla mia, vediamo che succederà. Per adesso l'ho lasciata decantare perché mi sento confusa a riguardo. Chissà che più avanti non si sfaldino un po' di nuvole!
      Grazie Fede, è sempre bello sapere che ci sei! <3

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