venerdì 30 aprile 2021

Intervista a Lea Landucci, "Chicklit Italia"

Nuova intervista, nuova autrice, e sono davvero contenta di poter ospitare una persona che scrive libri e li racconta con un seguito incredibile, e che si trova esattamente in mezzo: una scrittrice che è anche una bookstagrammer e che ha sicuramente molto da raccontare! 


Sono felicissima di presentarvi Lea Landucci, autrice Sperling & Kupfer di Mai dire mai e Mai una gioia, blogger e instagrammer di Chicklit Italia
Si comincia!

Benvenuta e grazie di essere qui con noi! Lea Landucci è un sacco di cose, ti va di raccontarti a chi ancora non ti conosce? 
Sono una quarantenne caotica e indaffarata, un’attrice e insegnante di improvvisazione teatrale, una blogger, una scrittrice, un ingegnere informatico… In effetti sono un casino, un puzzle eterogeneo in cui i pezzi per incastrarli li devi un po’ forzare.

Il tuo grande successo su Instagram, come è nato?
Credo dalla mia mania di infilarmi in avventure sempre nuove studiando come una pazza, approfondendo, sperimentando e soprattutto “mettendoci la faccia”. E anche dalla mia profonda convinzione che crescere in solitaria non è divertente.

E quello da autrice?
Nella mia vita ho fatto un sacco di cose e continuerò a farne sempre di nuove, l’unico comune denominatore è lo storytelling. Sul palco racconto storie improvvisate, negli articoli del mio blog racconto i romanzi che leggo, quando insegnavo all’università raccontavo ai miei studenti l’informatica. Quindi sono sempre stata una narratrice, in tutti gli ambiti della mia esistenza. Il tradurre le mie storie su carta, invece, è nato seriamente da un paio d’anni, quando mi sono concessa di mollare qualcosa e recuperare altro.

Self ed editoria tradizionale. Hai provato entrambe, cosa ne pensi dell’una e dell’altra?
Che come tutte le cose hanno pro e contro. Mi dispiace molto quando sento il self publishing offeso e denigrato, come se fosse l’ultima spiaggia di chi non trova alternative, perché non è (sempre) così. Un anno fa, per esempio, io l’ho scelto rifiutando alcune proposte di case editrici medio-piccole. È una opzione incredibile, liberale, faticosissima: hai tutto sotto controllo, soprattutto la “direzione artistica”. Lavorando con una Casa Editrice invece entri a contatto con professionisti incredibili che ti guidano (e ti insegnano) tantissimo. Il processo creativo diventa uno scambio fatto di ricchezza e compromessi, il risultato finale ancora non lo conosco, ma sono molto curiosa.

Tu difendi a spada tratta un genere amatissimo ma purtroppo considerato, da molti, in modo poco positivo, quasi come una letteratura di serie B. Cosa ti senti di dire a chi lo pensa?
Più che letteratura di serie B, il Romance in Italia è considerato proprio uno strumento di degradazione culturale, il che è ancora peggio (oltre che ridicolo). Sembra che leggere i romanzi rosa bruci neuroni e sinapsi, a quanto pare. All’inizio la prendevo sul personale, adesso mi fa sorridere. La narrativa rosa è la più venduta in Italia, quella che permette a tanti strati della filiera editoriale di sopravvivere, a tanti romanzi di altri generi letterari di essere pubblicati. Già questo rappresenta un contributo socio-culturale non indifferente. Sicuramente, data l’enorme produzione letteraria di genere, vengono pubblicati romanzi validi e vere e proprie catastrofi narrative, ma i romance scritti bene non solo regalano intrattenimento di qualità (cruciale e necessario, soprattutto in questo periodo), ma permettono anche di acquisire informazioni nozionistiche, stimolano l’intelligenza sociale ed emotiva, trattano tematiche importanti come inclusività, emancipazione, rispetto, dignità, integrazione.

Parlando di libri: ce n’è uno sul tuo comodino? Quale?
Volevo solo sfiorare il cielo di Silvia Ciompi, che ho finito ma ancora non sono riuscita a riporre in libreria, troppo dolore irrisolto. E poi 2119 - la disfatta dei sapiens di Sabina Guzzanti, l’esordio di una attrice che ha fatto dell’intrattenimento intelligente, della satira ficcante, il suo marchio di fabbrica. È un distopico irriverente e completamente folle, mi sta divertendo molto.

Consigliaci un romanzo di un autore italiano che secondo te è assolutamente imperdibile!
L’anno in cui imparai a leggere di Marco Marsullo.

Il tuo (o i tuoi) libro preferito?
La mia vita su un piatto di India Knight, Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen, Una Cenerentola a Manhattan di Felicia Kingsley, Noi, ragazzi dello zoo di Berlino di Christiane F., Le correzioni di Jonhatan Franzen. Mi fermo ma la lista è lunga...

Cosa ne pensi del panorama editoriale italiano? 
Penso che ci siano tante voci interessanti e tante che invece si stanno “ispirando” e omologando troppo con ciò che già esiste. Penso che fare lo scrittore sia un atto di coraggio, ti immerge in questo bellissimo mondo fatto di solitudine, di frustrazione e di guadagni infinitesimi. Ma anche di storie che prendono il volo. Penso che case editrici, librerie indie, distribuzione e produzione stiamo attraversando un momento difficile che potranno superare solo con innovazione, idee rivoluzionarie e tanti sacrifici.

Che consigli ti sentiresti di dare a chi si approccia a te, bookstagrammer, per la prima volta?
Riporto la risposta a un generico bookstagrammer: prima di contattare e chiedere, dedicate tempo e attenzione a conoscere il vostro interlocutore. Per un autore il blogger/bookstagrammer è una risorsa importantissima, una chance di visibilità (spesso) gratuita, il minimo che possiate fare in cambio è il rispetto. Inoltre considerate che al momento il lavoro migliore lo fanno i micro-blogger e micro-influencer che hanno un pubblico super affezionato e che forse hanno più tempo da dedicare a esordienti ed emergenti. Non lasciatevi ingannare dal numero di follower, basta pagare per averli. La community, invece, non la puoi comprare.

Ottimi consigli, ottimi spunti di lettura e di riflessione. Grazie, Lea, di essere stata qui, è stato un piacere ospitarti!


E voi, conoscete l'autrice? Avete letto niente di suo?
Vi aspetto nei commenti!

Monica 

4 commenti:

  1. Non conosco l’autrice ma mi è piaciuta molto in questa intervista, complimenti.

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    1. Grazie Giulia! Lea è un vulcano, soprattutto nelle storie, ti consiglio di seguirla! ^_^

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