lunedì 30 novembre 2020

Scrittura, editing ed editoria

Saper scrivere non significa saper scrivere un libro. Anche se le nostre mani si muovono abilmente tra parole, verbi e periodi, creare un romanzo o un saggio è ben altro.

Quando ho iniziato a scrivere, pur non sapendo dare un nome alla cosa, il problema era chiaro. Buttavo giù paginate intere, plasmavo storie e le lasciavo lì. Quaderni, file, fogli liberi di racconti, bozze e personaggi a cui non riuscivo a dare temporalità né spazio definito, tanto che ho terminato il mio primo "romanzo" a 25 anni e, diciamocelo, era una ciofeca. La storia non era male e alcune scene salvabili, ma la prosaicità del racconto, i dialoghi poco realistici e uno show don't tell appena visibile, non lo rendevano un testo degno di nota.


Con
Innamorarsi ai tempi della crisi è arrivata la prima storia che poteva definirsi tale. Ma era un abbozzo di ciò che avrei scritto poi, e di sicuro andrebbe preso e tritato in milioni di pezzettini per poi ricrearlo da capo.

Il fatto è che uno scrittore evolve a ogni nuovo libro. Acquisisce consapevolezze, competenze e tecniche.
Tecniche.
La scrittura non è solo ispirazione e istinto, ma anche tecnica. Ognuno di noi personalizza il suo stile e gioca su quello, ma per elaborarlo e renderlo tale, per farlo giungere a un tentativo di perfezione, un po' di lavoro da fare ce n'è.

Ho cominciato a leggere e "studiare" manuali di scrittura dopo aver pubblicato il primo libro. Ho dato un nome a tratti che già usavo, ho scoperto come usare avverbi, aggettivi e gerundi, mi sono messa davanti a esempi di scrittori inarrivabili e li ho guardati, annusati. Tuttavia mi mancavano il contrasto e il contatto. La relazione con altri autori e con qualcuno che, con più esperienza e sapere, con una carriera strutturata e una professionalità fatta, mi guidasse verso ciò che non conoscevo. E così ho deciso di fare dei corsi.
Ne ho cercati per un sacco di tempo ed è capitato a fagiuolo quello di Elpìs Editrice. Non mi sono fermata a uno, no. Me ne sto riservando tre! Volete saperne di più? 

Scrittura
Il primo è stato un caso, perché non avevo pensato di farlo. Non perché ritenessi di non averne bisogno, ma perché credevo di non poterne sostenere economicamente più di uno. E invece ho ceduto. Show don't tell, creazione del personaggio, incipit e quarta di copertina, sono tutti aspetti su cui avevo lavorato ma mai così, mai con editor che mi guidassero e mi facessero capire cosa era necessario fare. Gli esercizi svolti ogni settimana sono stati un modo per mettermi alla prova e ho amato ogni singolo momento. Per la prima volta ho scritto in terza persona, per la prima volta ho scritto una scena che mai e poi mai avrei voluto scrivere. Bellissimo! 

Editing
Non ancora iniziato e non vedo l'ora di saperne di più. Se è vero che l'editing di un testo non dovrebbe mai farlo l'autore stesso ma qualcuno di esterno, è anche vero che prima di presentare a un editor, a una casa editrice o a un agente letterario il proprio lavoro, è necessario rimetterci le mani e limarlo, pulirlo e impacchettarlo perché sia il più bello e preciso possibile, e un autore, specialmente se self, non può farne a meno. Deve sapere come evitare errori di grammatica e punteggiatura, come tentare di rendere un periodo più fluido o una scena più chiara, deve essere in grado di eliminare parti noiose o cacofoniche e molto altro. 
Sono pronta per mettere in discussione tutto ciò che credevo giusto e imparare i trucchi del mestiere! 

Editoria
Questo non me lo aspettavo proprio. Fare un corso di editoria dopo i precedenti non mi aveva sfiorata minimamente. 
Solo che io sono un'autrice indi, una di quelle che ama passare da una casa editrice al self, dal self a una casa editrice, che mette bocca nelle decisioni degli editori e si aspetta sempre il massimo della resa. Come posso non sapere come funziona? Come posso decidere se un contratto va bene o no se non so quali sono i giochi che ci stanno dietro? Tutta una serie di domande si sono formate nella mia testa e hanno trovato come risposta che avrei dovuto sapere, avrei dovuto imparare, avrei dovuto mettermi in gioco ancora una volta e avere il quadro completo.

Se credo che ogni scrittore dovrebbe fare un corso? Credo che chiunque scrive dovrebbe affinare il suo stile con la pratica e studiare manuali che gli aprano le porte a tecniche e particolarità che ignorava. Soprattutto un self, che non ha una casa editrice alle spalle, dovrebbe lavorare duramente. 
Ma anche un corso non sarebbe male. Al contrario. Il contradditorio, la scoperta, la correzione, i consigli, è tutto un sistema di lavoro e lavorazione che ci fa scoprire cose mai viste prima e che potrebbe renderci scrittori migliori. Quindi sì. Anzi: perché no?

Autori, vi ho convinti?
Lettori, che ne pensate?

Vi aspetto, come sempre, nei commenti! 

Un bacio,
Monica 

4 commenti:

  1. Sono d'accordo con te.
    Scrivo da sempre, con una certa disinvoltura, e ho toccato un po' tutti i generi, MA non potrei mai scrivere un libro.
    L'ho detto mille volte e lo ripeto.
    Perché sono troppo ermetica e non riesco ad allungare il brodo, ma non solo. Sono incostante, quindi mi stuferei della mia stessa storia prima ancora di terminarla. E soprattutto, non ho tutto questo tempo da dedicare alla scrittura.
    Quindi, non ci proverò mai.

    In ogni caso, è giusto che chi si appresta a farlo, lo faccia al massimo delle proprie possibilità, anche seguendo corsi specialistici e lasciandosi consigliare dagli esperti.

    Come fai tu, insomma.

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    1. Grazie per aver raccontato la tua esperienza, Claudia, è molto interessante! :)

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  2. Un corso fatto bene serve moltissimo per migliorarsi, studiare è importante. Io frequentai un corso di scrittura creativa tanti anni fa (erano in realtà tre corsi trimestrali di seguito, ma andai avanti per un anno) non ritengo fosse un corso ben strutturato, ma fu molto utile per me a capire che avevo delle capacità e potevo scrivere, insomma servì a darmi fiducia. Se frequentassi un corso di scrittura oggi sarebbe utilissimo, perché ho alle spalle l'esperienza di questi anni. Quindi Monica fai benissimo a frequentare questi corsi, credo possano darti molto. Sappi però che, dopo i corsi, ciò che insegna di più è il duro lavoro, il contatto con la pagina da scrivere, se non mi fossi messa in testa di scrivere un intero romanzo tutto si sarebbe fermato agli esercizi di quel corso iniziale.

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    1. Ho iniziato a pubblicare sei anni fa, ed è il primo corso che faccio, quindi quanto impegno, costanza e applicazione ci vogliono per scrivere un romanzo mi erano chiari prima di cominciare. Quello che secondo me manca, anche a tanti autori "navigati" che come noi scelgono il self, o che preferiscono le case editrici, è saper "ripulire" il testo affinché sia funzionale da tutti i punti di vista, e per questo manuali e corsi sono di incredibile aiuto! ^_^

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