L'epidurale!
Questa era l'idea, e lo è stata per tutti i 9 mesi. A dirla tutta, lo era anche prima, solo che non ci pensavo. Una volta realizzato, alla domanda: "pensi di fare un parto naturale?", dopo aver riflettuto a lungo su quale riposta avrei dovuto dare la mia replica era "Sì, ma con l'epidurale".
A un certo punto mi ero anche convinta che al momento di andare in ospedale mi sarei presentata con un cartello sopra la testa con su scritto "fatemi l'epidurale", giusto perché fosse chiaro a tutti che io, questa cacchio di epidurale, non la volevo. La imponevo.
Più o meno ogni due ore, colpita dalla caxxata cosmica raccontata durante il corso pre-parto secondo la quale le contrazioni hanno un picco e una pausa - quale pausa? -, tra un pensiero delirante e l'altro chiedevo: "Non si può fare l'epidurale?".
Più o meno ogni due ore, colpita dalla caxxata cosmica raccontata durante il corso pre-parto secondo la quale le contrazioni hanno un picco e una pausa - quale pausa? -, tra un pensiero delirante e l'altro chiedevo: "Non si può fare l'epidurale?".
Non avevo fatto i conti con l'ostetrica del turno di notte che, nonostante la giovane età, sembrava investita del potere del "il parto naturale è meglio/col cacchio che te la faccio fare", dunque mi è toccato aspettare nove ore e il cambio di turno per poter essere stordita con qualche sostanza anestetizzante. Peccato che la dose fosse irrisoria. Tanto per farmi prendere un po' per i fondelli, l'anestesista dice: "a questo punto non possiamo fare un'analgesia forte, c'è bisogno che tu senta le contrazioni per spingere. Ne facciamo giusto un po', ok?", pausa. Poi mi guarda, o almeno credo che mi guardi - la vista era offuscata, alla ricerca di una fatina rosa sopra un unicorno colorato che riportasse i miei pensieri a un livello normale - e se ne esce con un "ma perché non te la sei fatta fare prima?"
Non ho avuto la forza di rispondere. Il desiderio di alzare il dito medio o dare di matto è stato forte, ma la necessità di alloppiarmi in attesa del grande evento ha vinto su tutto.
Tutto.
Tutto.
Da quel momento, Meraviglia pura. Pura e indescrivibile, che ha cancellato ogni altra cosa.
Più o meno.
Un po' meno che più.
Sì, ok, non ricordo esattamente l'entità del dolore, ma ricorderò sempre la faccia dell'ostetrica.
Sapete una cosa curiosa? Io sono piuttosto riservata, si sa. E D. lo è quanto me. Raccontiamo fino a un certo punto, tendiamo a riassumere in poche parole ogni cosa. Ma il travaglio e il parto, cavolo, lo abbiamo descritto a tutti coloro che avevano voglia di stare ad ascoltare. Vuoi l'emozione, vuoi lo choc, vuoi che è un evento che stravolge ogni cosa, queste nove ore di travaglio le dovevamo tirar fuori. Con gli amici, con i parenti, con le altre ragazze del corso pre-parto che hanno avuto il cxlx di entrare in travaglio con il turno di giorno e che si sono prese un'epidurale in piena regola, vivendo un parto stratosfericamente figo.
Tuttora, quando qualcuno me lo chiede, una parte di me ha voglia di parlarne. Un'altra è tornata in sé, la M. che dice tre cose e pretende che tutti capiscano, e spiega l'evento con un "bello impegnativo, però ok". Che può voler dire tutto e niente.
Ma quello che rimane, in tutto ciò, non sono i punti, né il dolore. Ciò che rimane è l'amore negli occhi di chi ti sta vicino per tutto il tempo e che soffre insieme a te. Ciò che rimane è la perfezione di ciò che tu e lui avete creato e che vi inonda in piena regola. Ciò che rimane è la cosa più bella del mondo. Meraviglia. Puoi immaginare cosa sentirai, ma non puoi capire quanto il tuo cuore si riempirà di amore.
Poi, in un angolo della camera, restano la valigia da sfare, le coppette assorbilatte, quelle in argento, e tutto un casino di roba che in un mesetto, circa, si può sistemare. Non perché la casa torni in ordine (ordine? What is ordine?), ma perché al loro posto finiranno pannolini e bilancia. Biberon. Bavagli. Ciucci. Portaciucci. Thermos. Sterilizzatore. Etc.
Chissà se la Ferragni e la Middleton hanno gli stessi angolini pieni di roba buttata a caso, in casa. Ho l'impressione che la risposta sia no, ma chi può dirlo? Se qualcuno lo sa, mi faccia sapere!
M.
Povera, nove ore di travaglio sono davvero tante! Comunque, dopo il tuo racconto, mi hai reso curiosa: maschio o femmina? Come lo avete chiamato? :-)
RispondiEliminaSì, decisamente tante! :D Però si dimenticano in poco tempo!
EliminaFemminuccia! *_*
Credo che la Ferragni non abbia gli stessi problemi di angoli con pannolini et compani, loro hanno degli spazi più...ampi.
RispondiEliminaNonostante l'epidurale mancato, traspare tutta la gioia e la meraviglia di questo evento miracoloso come solo la nascita di un bambino sa essere. Godetevi questo bellissimo momento, con affetto sincero.
Sì, anche secondo me la Ferragni se la cava meglio con gli spazi! ;)
EliminaGrazie Giulia! :*
Io non sapevo neanche che eri incinta...comunque davvero tanti complimenti ;)
RispondiEliminaAvevo fatto tutto in sordina! ;)
EliminaGrazie Pietro!
Eccomi. Grazie per avermi linkato il tuo post. Me l'ero perso.
RispondiEliminaSai, la mia esperienza di parto è stata ben più atroce, e sarei felice se tu la leggessi.
Non ti lascio il link perché non vorrei tu lo prendessi come mera pubblicità.
Se passi da me, ti basterà scrivere "violenza ostetrica" nel campo di ricerca. Già da queste parole chiave puoi dedurre cosa è accaduto...
Ho visto il widget e mi sono iscritta con gran piacere.
Spero che vorrai fare altrettanto, ma comunque senza impegno.
Baci e... lunga vita alle donne e alle mamme che non si pongono l'obiettivo di sembrare persone da manuale, ma dicono la verità!
Passo subito da te!
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