giovedì 2 luglio 2015

Il magico potere del riordino

Lo ammetto. Mi ha stregata. Senza alcuna riserva.
Marie Kondo sta tormentando tutto il mio sistema casalingo.
Prima che io vi dia qualche informazione in più, vi prego, guardate cosa fa. 


Ma perché ve ne parlo? Giusto, giusto.
Il mese di giugno sul piano lavorativo è stato delirante. Tornavo a casa così stanca, ogni giorno, da non riuscire a fare niente. Aspettavo il sabato per fare le lavatrici, a malapena riuscivo a passare il panno aspirapolvere, e mi trascinavo da una stanza all'altra. Questo succedeva, e succede tutt'ora, per molte ragioni. La prima è che sono una ciofeca vivente. Mi stanco dopo mezzo secondo, ho la pressione bassa e gli integratori funzionano a giorni alterni - magari perché mi dimentico di prenderli? Il secondo è che è stato un mese veramente denso, e quindi parte della mia nullafacenza era comprensibile. Ma solo una parte. Una piccola parte. Esistono donne che avrebbero supplito alle loro mancanze la notte. Io me ne sono fregata e la sera piuttosto che sistemare casa sono uscita, mi sono sparaflashata - spara...che? - qualche serie tv sul divano o, depositata tra il sofà e il pouf, ho letto qualche libro.
Ma il senso di colpa si faceva sentire perché i vestiti da stirare si accumulavano. Allora mi sono fatta fregare da un tizio che in tv parlava di questa grande rivelazione, un bestseller internazionale: Il magico potere del riordino

La giapponese Marie Kondo ha messo a punto un metodo che garantisce l'ordine e l'organizzazione degli spazi domestici... e insieme la serenità, perché nella filosofia zen il riordino fisico è un rito che produce incommensurabili vantaggi spirituali: aumenta la fiducia in se stessi, libera la mente, solleva dall'attaccamento al passato, valorizza le cose preziose, induce a fare meno acquisti inutili. Rimanere nel caos significa invece voler allontanare il momento dell'introspezione e della conoscenza
Ormai avrete capito che tendo ad esagerare un po'... quindi la mia casa era abbastanza ordinata e normopulita, ma... non sono riuscita a resistere. Mi ci sono fissata. E poi volevo farmi un regalo per aver superato - anche se le soddisfazioni non sono state molte - questo intenso periodo lavorativo, e l'ho comprato. Mossa, lo ammetto, dal debole per il Giappone. Questa mia debolezza è nata circa otto anni fa al lavoro a causa del fatto che ho a che fare con un discreto numero di giapponesi che negli anni mi ha sempre fatto qualche regalo. Quindi, qua e là, ho origami a forma di gru, borsellini, fermacapelli, sacchetti, penne e quaderni di Hello Kitty, e addirittura due yukata (una specie di kimono estivo e informale) che mi/ci sono stati regalati per il matrimonio. Sono meravigliosi, ma non abbiamo mai compreso come sistemare le cinture e capite bene che le indicazioni in lingua giapponese non ci illuminano. Ogni tanto apro la scatola e li fisso, terrorizzata all'idea di spostare anche solo un angolino.
Prima che vi chiediate che strano lavoro faccio per avere a che fare con tanti giapponesi in una città toscana quale quella in cui vivo, ve lo dico io: insegno italiano agli stranieri - mi pare che settimana dopo settimana la mia maschera da supereroe venga sempre meno-.

Insomma, Marie Kondo aveva tutta la mia attenzione, e ho divorato il suo libro. 
Non sono certo un'accumulatrice seriale. Non faccio pile di materiale. Non ho così tanti vestiti. Insomma, non sono l'utente giusto, eppure mi è piaciuto tantissimo. Non condivido alcuni suoi pensieri o talune sue scelte di vita, tipo quella di tenere solo 30 libri in casa, ma dato che esclude dal riordino libresco i ricercatori e gli scrittori, non posso lamentarmi troppo. Se per scrittori intende scriventi, io sono salva. 


Quello che fa, da brava maniaca del riordino, è cercare di convincere il suo lettore che esiste un solo modo per sistemare una volta per tutte la propria casa e che tutto ciò con cui ci relazioniamo, dai documenti ai vestiti, dai calzini agli accessori di qualunque tipo, ha una sorta di anima. Dobbiamo ascoltare ciò che abbiamo in casa e capire cosa dobbiamo tenere e cosa dobbiamo buttare. Dove si debba gettare tutta questa roba in più non l'ho capito, ma non è di questo che parla il libro (io ho scelto di dare i vestiti in beneficenza ma non mi do ancora pace sul resto...).
Immagino che non sia destinato a tipi come me ma a quelli che non buttano via niente e che vivono nel caos, tuttavia è stato illuminante. Mi ha risvegliato dal torpore della lavoratrice-ciofeca e mi ha portato a pulire tutta la casa in mezza giornata - sì, lo so, sono lenta come una tartaruga. Poi ho dovuto prendere una doppia dose di integratori perché pensavo che non sarei riuscita ad alzarmi dal pavimento per un mese e mezzo, però mi ha lasciato soddisfatta.
Ecco, se anche voi vi fate affascinare da questo popolo incredibile, se anche voi siete ordinati ma vi piace pensare di non esserlo, se anche voi avete voglia di leggere qualcosa di diverso, buttatevi tra le braccia di Marie Kondo. È favolosa. Una fatina orientale. Una Mary Poppins dagli occhi a mandorla. Un generale dal sorriso dolce. 
Secondo me, ci fregherà tutti. Con quell'aria ingenua sarebbe capace di riordinare pure l'Italia.  
Magari, eh?

M.  

19 commenti:

  1. Eh no, questa fanciulla dagli occhi a mandorla non mi frega! Dovreste vedermi all'opera con la preparazione delle valigie... sono un asso! E con questa scusa, quando è ora di partire, faccio valigie a tutti!

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    1. Marina, viviamo molto lontane io e te? :D
      Anch'io con le valigie non me la cavo male, e lo stesso vale per la casa ma ci sono dei punti, tra cui la scrivania, per cui potrei fare molto, molto, molto di più. O forse mi sono solo fatta incantare dalla fanciulla e credo a tutto ciò che dice. Eh, eh.

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    2. E se scrivessimo pure noi un libro con qualche regolina pratica per vincere il disordine in casa, dici che forse qualche Casa Editrice ci darebbe finalmente un po' di meritata considerazione?

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    3. Ti immagini? Tutta la vita a scrivere romanzi e poi troviamo il successo con il manuale "Come combattere il disordine in due mosse". Spettacolo!

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  2. Ma le scarpe? Il vero problema della valigia sono le scarpe, lei ha messo in valigia solo un paio di ciabatte giapponesi! Io nella mia valigia c'è ne faccio stare parecchie sfruttando gli angoli. Mi aggrego anch'io per il manuale, mi prendere?
    Il mio vero problema è eliminare i vestiti dell'armadio, ne ho sempre troppi, per ora riesco a salvarmi non comprando più niente complice la mancanza di tempo! ;-)

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    1. "Come combattere il disordine in due mosse" aspetta solo di essere scritto. Mettiamoci al lavoro. :D
      Il libro parla proprio di come eliminare il troppo dagli armadi. Il trucco è tutto lì.

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  3. altro problema eliminare gli errori quando scrivo con l'iPad, non solo i vestiti dall'armadio ... Argh...

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    1. Ci sarà un libro che insegna come non fare errori usando tastiere touch? Secondo me no, è una battaglia persa. Tanto poi questi dispositivi fanno come gli pare. ;)

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  4. Essendo giapponese, sono ben propensa a crederle anche se dice che gli abiti saltano nella valigia da soli, se li ami. :)

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    1. O che sono felici se li ringrazi, cosa che in effetti fa. E ti fa credere sul serio che il sistema funzioni! :)

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  5. Ciao, M.! :-)
    Dunque, su questo argomento posso dirti che nel fare la valigia sono ordinatissima anch'io ma che c'è senz'altro qualcosa da imparare da questa fantastica donna made in Japan. Intanto, voglio sperimentare la posizione verticale delle magliette, e voglio infilare le calze nei reggiseni. C'è da dire però che i giapponesi non solo sono bravi a inscatolare e riordinare, ma possiedono l'essenziale, e fare tutto questo con l'essenziale non deve essere poi tanto difficile. Il nostro problema di occidentali è che compriamo troppo!

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    1. Parole sante Luz. Ce l'abbiamo nel DNA. Grazie a lei, comunque, sto buttando un sacco di cose inutili. Il suo libro ha smosso qualcosa. ;)
      Benvenuta. ^_^

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    2. Bentrovata.
      Ieri sera ripensavo a questa pubblicazione. Vivendo in 80 metri quadri risicati perchè ho due grandi librerie e un paio di armadi, devo trovare modo di buttare e riordinare. Lo cercherò. Potrebbe seriamente cambiare la vita anche a me!

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    3. Ho provato questa disposizione degli abiti in valigia nel viaggio da cui sono appena tornata, e ne sono stata molto soddisfatta. Magari la piega alla fine del viaggio non era il massimo, ma poter accedere a ogni capo senza scombinare mi è sembrato ottimo. :)

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    4. La piccola e magica giapponese sa il fatto suo! :)

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    5. Grazia, voglio provarci anch'io, però ho pensato: magari coi maglioni è possibile tenerli bene tesi, ma con magliettine molto sottili? Non si "ammosciano"?
      P. S. Pensa te di quali amenità stiamo scrivendo... :-)

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    6. Beh, sì, le magliette dopo qualche giorno finiscono un po' ciancicate... io però non sono una purista in fatto di stiro. :) (Argomento molto, molto letterario!)

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  6. anche a me incuriosiva parecchio:)))) me ne parlava un altra blogger e ora che leggo anche te mi vien voglia di prenderlo!!!
    baci buona serata:)
    daniela

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    1. È davvero una lettura carina. Fa riflettere, sia su di lei che sulle cose che teniamo in casa! :D
      Baci a te! :)

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