venerdì 10 aprile 2015

"Postare" di venerdì

Avviso: questo post è stato scritto un paio di settimane fa e vi rimanda a qualcosa scritto qualche giorno prima. Niente di troppo lineare, dunque.

Miei cari emmelettori,
Vi riporto ciò che ho scritto mercoledì sera intorno alle 21.20, con il solito sonno preprimaverile che mi accompagna e il desiderio di prendere una pausa dal libro che stavo leggendo e che, sebbene non fosse male, non mi stava prendendo per niente.
Pur avendo provato, come tutte le settimane, a incastrare gli impegni di modo che potessimo uscire la stessa sera e coccolarci per il resto della settimana, D. è fuori stasera e io lo ero lunedì (giorno strano per uscire, nevvero?). Ho appena finito di mangiare e con gli occhiali frittellosi mi appropinquo a scrivere un post. Chissà quanto mi immaginate affascinante, tipo: pigiama, superpile per proteggermi dal freddo, occhiali sporchissimi, capelli arruffati? Ah, siete fuori strada. A parte gli occhiali per il resto sono presentabile e non mi sono ancora struccata.
Ma perché mi perdo in queste amenità?
Scrivo questo post per parlarvi:
1. del fatto che ho scelto il giorno in cui postare le mie chiacchiere;
2. di quanto sia povera di contenuti bloggeschi.
1. Ho notato, e letto, che i blogger scelgono un giorno in cui pubblicare i propri post. Molti riescono a farlo più di una volta a settimana, io ho deciso di farlo una e basta. Potrei anche provare, e magari riuscire, a produrne di più ma non ne sono sicura e non voglio illudermi né stressarmi se non ce la faccio. Venerdì è il mio giorno. Mi piace perché è l'ultimo della settimana lavorativa, quello in cui riesco a ritagliarmi più tempo e che mi dà la possibilità di rileggere le stupidate che scrivo durante gli altri giorni. Inoltre mi sollazza il fatto che il giorno dopo ci sia il week end e che sarò abbastanza libera per pensare a ciò che ho scritto. 
Vi piace come giorno?

2. I blog dovrebbero presentare dei contenuti. Dovrebbero dare delle informazioni, differenziarsi dagli altri per ciò che offrono. Il mio non serve a niente. Ciononostante mi seguite, e io vi emmo. Come posso dirvi quanto vi emmo?
Non so se mi sono bloccata a causa del sonno o perché ho improvvisamente deciso di rimettermi a leggere. Forse ero solo stufa di stare davanti al computer, o magari era arrivato il momento di pulire gli occhiali perché mi impedivano di andare oltre. 
Pensandoci oggi, a mente meno assonnata e a stomaco vuoto, non ci sarebbe stato molto da aggiungere. Sono contenta di aver scelto un giorno per condividere con voi le tante idee e parole che mi solleticano le mani per la troppa voglia di riversarsi sul mondo e sono stracontenta di avere un seguito, i miei deliziosi emmelettori. *_*
A proposito dei contenuti... non c'è molto da dire. Nel mio blog parlo:
- dei piccoli disastri che combino;
- delle mie paturnie libresche;
- dei miei libri;
- dei libri che leggo e che mi fanno impazzire;
- di me stessa;
- di idiozie,
in ordine sparso e casuale. 

Vorreste che cambiassi qualcosa? Io no, ma d'altronde siete voi i miei lettori, quindi se avete delle proposte, vi ascolto. 


Tornando a oggi, colgo l'occasione per farvi sapere che il blog Un buon libro non finisce mai ha organizzato La settimana dell'esordiente, dal 13 al 17 aprile. Io un giretto ce lo farei, anche perché da qualche parte ci dovrei essere anch'io. ;) Mettendo da parte per qualche istante il mio ego, invito tutti coloro che come me sono alle prime pubblicazioni a non perderselo perché il programma sembra molto interessante. 

Per finire: trovo sorprendente la capacità della lingua italiana di prendere in prestito parole dall'inglese dandogli una precisa collocazione. Pensate al verbo "postare". Abbiamo preso il sostantivo "post" e lo abbiamo regolarizzato ponendolo tra i verbi della prima coniugazione in -ARE. "Linkare", "Taggare". Facebook ha creato una nuova lingua. Assolutamente sorprendente, non trovate anche voi? 

Emmosità,
M.

4 commenti:

  1. A me il tuo blog piace molto ;) la settimana dell'esordiente, ci farò un salto sicuramente. Postare un giorno a settimana è l'obiettivo minimo che mi pongo anch'io, anche se non riesco ad avere un giorno fisso, dipende dal tempo che ho e dalle idee che mi vengono. Poi a volte capita che riesca a postare più di una volta e se succede tanto meglio, non per niente si chiama liberamente giulia. Buon week end

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oh, grazie! *_* Che bello!
      Io scrivo quando mi capita e "posto" di venerdì. Non sono sicura di riuscire a farlo sempre però ci provo!
      Buon week end anche a te cara!

      Elimina
  2. Credo che la regolarità abbia la sua importanza. C'è chi dice che si deve scrivere due o tre volte la settimana, ma secondo me è una scelta personale. Scrivere per forza significa scrivere male e non divertirsi. A quel punto, perché tenere un blog? ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Totalmente d'accordo. Già l'idea di una volta a settimana mi mette ansia! ;)

      Elimina