Tralascerò tutti i dettagli su questa settimana e balzerò direttamente all'argomento che intendo trattare. Niente male come attacco, vero?
Tutti conoscerete Chiara Gamberale. No? Allora questo post è perfetto per voi.
Tutti conoscerete Chiara Gamberale. No? Allora questo post è perfetto per voi.
Ho scoperto questa scrittrice due anni fa, per caso. Sab. (per chi si fosse collegato di recente: Sab è una carissima amica, nonché prima o seconda - non mi ricordo quale delle due lo ha letto per prima - lettrice di Innamorarsi ai tempi della crisi) ogni tanto carica una busta con libri e libri della sua libreria-senza-fine più simile a un-pozzo-di-carta-e-inchiostro e mi rende felice prestandomi qualcuno dei suoi volumi. Grazie a lei ho conosciuto scrittori come Federica Bosco, Massimo Gramellini, Kerstin Gier e Chiara Gamberale.
Tra tutte le cose che leggo la narrativa contemporanea non è tra le mie preferite. Non sto certo dicendo che non la apprezzo e che non mi crogiolo volentieri in tale italianità. Sto solo bofonchiando che quando vado in libreria la mia mente e il mio corpo sono irrimediabilmente attratti dal reparto fantasy e fantascienza. Se proprio riesco a muovermi in altre direzioni mi infilo nel corridoio dei classici e degli storici. I romantici, che vorrei leggere con più frequenza, e tutto il resto, non li contemplo proprio. Che pessima lettrice.
Per fortuna Sab. rimedia, in molti casi, alle mie mancanze. Negli altri ci pensa Amazon con le sue offerte. E nei restanti le blogger che rencensiscono libri.
Detto ciò, torno a lei. Il primo libro che mi è capitato sotto mano è stato L'amore quando c'era.
Uno dei casi della vita, un momento triste, diventa l'occasione forse a lungo cercata per ricucire un filo che si era spezzato: Amanda, che ha amato perdutamente Tommaso e lo ha lasciato senza spiegazioni da dodici anni, scrive una mail di condoglianze che è anche un messaggio nella bottiglia: come stai, dove sei, chi sei diventato? E, soprattutto: l'hai trovata, tu, mio antico grande amore, la Ricetta per la Felicità? Tommaso risponde, prima cauto, poi incapace di resistere alla voce di un passato bruciante. È sposato, ha due splendidi bimbi e un equilibrio che pare felicità. Amanda no, lei vive sola e alla perpetua ricerca di una compiutezza senza rimpianti. Forse solo l'antico amore, oggi ritrovato, può offrire la chiave della gioia senza compromessi. O, invece, sono i compromessi la sola chiave della gioia possibile?Non credevo che mi avrebbe colpita al punto di volerlo leggere due volte nel giro di breve, eppure è così che è andata. Mi piace il modo in cui racconta i fatti, in cui parla di tutto e niente, in cui fa emergere i sentimenti. Anche se la protagonista non ha fatto breccia nel mio cuoricino caramelloso, l'ho trovato un bel libro. Interessante lo stile, intrigante il sistema di comunicazione che usano i due protagonisti, vivaci le espressioni idiomatiche che saltano fuori come funghi dopo una piovosa giornata autunnale. L'ho letto un anno fa, circa, quindi non riesco a essere più precisa.
Soave e tagliente, Chiara Gamberale suggerisce una risposta alla domanda più difficile del mondo: di cosa parliamo quando parliamo d'amore?
Ho così deciso di affrontare anche Per dieci minuti e... l'ho divorato. Bella la storia, bella la modalità in cui ci viene narrata, bella la collocazione spaziale (seppur nella "banalità" di un'enorme città). Ho adorato la protagonista principale, il suo essere inadeguata per qualcuno e totalmente adeguata per me. Ho adorato il suo modo di vivere il dolore, di cercare di tirarsi fuori dalla mancanza, di affrontare la vita, le piccole e le grandi cose. Ho adorato i continui riferimenti tra lei e l'autrice e il suo passato difficile.
Dieci minuti al giorno. Tutti i giorni. Per un mese. Dieci minuti per fare una cosa nuova, mai fatta prima. Dieci minuti fuori dai soliti schemi. Per smettere di avere paura. E tornare a vivere. Tutto quello con cui Chiara era abituata a identificare la sua vita non esiste più. Perché, a volte, capita. Capita che il tuo compagno di sempre ti abbandoni. Che tu debba lasciare la casa in cui sei cresciuto. Che il tuo lavoro venga affidato a un altro. Che cosa si fa, allora? Rudolf Steiner non ha dubbi: si gioca. Chiara non ha niente da perdere, e ci prova. Per un mese intero, ogni giorno, per almeno dieci minuti, decide di fare una cosa nuova, mai fatta prima. Lei che è incapace anche solo di avvicinarsi ai fornelli, cucina dei pancake, cammina di spalle per la città, balla l'hip-hop, ascolta i problemi di sua madre, consegna il cellulare a uno sconosciuto. Di dieci minuti in dieci minuti, arriva così ad accogliere realtà che non avrebbe mai immaginato e che la porteranno a scelte sorprendenti. Da cui ricominciare. Con la profonda originalità che la contraddistingue, Chiara Gamberale racconta quanto il cambiamento sia spaventoso, ma necessario. E dimostra come, un minuto per volta, sia possibile tornare a vivere.Belli i personaggi di contorno, i coprotagonisti. Il suo modo di scrivere mi conquista, il suo modo di raccontare i sentimenti, quasi come se fossero statici, come se non cambiasse niente se si sta bene o si sta male, se si ama o si odia, se si pensa o si mangia, mi intrappola. L'idea dei dieci minuti, poi, l'ho trovata geniale. Coraggiosa, più per la protagonista che per la scrittrice. Originale, più per la scrittrice che per la protagonista.
Ho intenzione di dedicarmi a Quattro etti d'amore, grazie, ma ho paura. Di un autore non ci può sempre piacere tutto, no? Io adoro Calvino, eppure ci sono dei libri che non ho voglia di rileggere. Ecco, io adoro Chiara Gamberale. E se poi succedesse come per Calvino? Se non avessi voglia di rileggere uno dei suoi libri? Mi darò un po' di tempo, anche se so che dovrò cedere. Non posso resistere alla tentazione.
Ah. Se non avete letto ancora niente, secondo me è il momento di farlo, miei carissimi emmelettori-abituati-a-recensioni-che-non-recensiscono-niente.
Ah. Se non avete letto ancora niente, secondo me è il momento di farlo, miei carissimi emmelettori-abituati-a-recensioni-che-non-recensiscono-niente.
M.
Ho letto entrambi i libri, però mi è piaciuto molto, ma molto di più "Per dieci minuti" lo trovo più "romanzo" con il suo contorno di personaggi e ambientazione e protagonista in cui immedesimarmi. Penso che leggerò gli altri libri della Gamberale, sto solo aspettando di smaltire un paio di libri e che l'ebook scenda di prezzo ...sono indecisa tra quattro etti di amore e le luci nelle case degli altri....
RispondiEliminaSono appena andata a leggere la trama de "Le luci nelle case degli altri" e sembra interessante.
Elimina"Per dieci minuti" è piaciuto di più anche a me. Molto "romanzo", sono d'accordo. :)