lunedì 24 ottobre 2016

Sul libro "Ci proteggerà la neve"

Ci sono libri di cui è impossibile liberarsi, libri che riecheggiano nella mente quasi a voler ricordare che ciò che è successo non si può dimenticare. Ruta Sepetys scrive questi libri, e lo fa in modo incredibile. Ci proteggerà la neve è il nuovo capolavoro di un'autrice che non potete perdervi. Se siete appassionati di storia o se semplicemente volete conoscere qualcosa in più sul nostro passato, è il libro giusto.

Non ero sicura di volerlo comprare subito. Ho una lista di libri iniziati che si allunga giorno dopo giorno e volevo evitare di "acquistare storie" prima di averne finite altre. Solo che non ce l'ho fatta. Quando sono andata in libreria e l'ho visto, è stato più forte di me, così come il desiderio di iniziare a leggerlo. E ha fatto breccia. Non da subito, come è successo con Avevano spento anche la luna (di cui avevo parlato qui), direi invece in modo più lento, più profondo. 

Ci proteggerà la neve
di Ruta Sepetys
Genere: storico
Editore: Garzanti
Prezzo: 16,99 €
Uscita: 22 settembre

Il vento solleva strati leggeri di fiocchi ghiacciati. Joana ha ventun anni e intorno a sé vede solo una distesa di neve. È fuggita dal suo paese, la Lituania. È fuggita da una colpa a cui non riesce a dare voce. Ma ora davanti a sé ha un nuovo nemico: è il 1945 e la Prussia è invasa dalla Russia. Non ha altra scelta che scappare verso l’unica salvezza possibile: una nave pronta a salpare verso un luogo sicuro. Eppure la costa è lontana chilometri. Chilometri fatti di sete e fame. E Joana non è sola. Accanto a lei ci sono altre anime in fuga, ognuna dal proprio incubo, in viaggio verso la stessa meta. Emilia, una ragazza polacca che a soli quindici anni aspetta un bambino, e Florian, un giovane prussiano che porta con sé il peso di un segreto inconfessabile. I due hanno bisogno di Joana. Perché lei non ha mai perso la speranza. Perché la guerra può radere al suolo intere città, ma non può annientare il coraggio e la voglia di vivere. È grazie a questa sua forza che Joana riesce ad aiutare Emilia nella gravidanza e a far breccia nel carattere chiuso e diffidente di Florian. I loro giorni e le loro notti hanno un’unica eco: sopravvivere. E quando la nave finalmente si intravede all’orizzonte, la paura vorrebbe riposare in un porto sicuro. Ma Joana sa che non si finisce mai di combattere per la propria vita, ed è pronta ad affrontare ogni ostacolo, ogni prova, ogni scherzo del destino. Finché guardando in alto vedrà un cielo infinito pieno di neve, saprà che quel candore le darà la forza per non arrendersi.
Appena uscito, Ci proteggerà la neve è salito in vetta alla classifica del «New York Times». Dopo lo straordinario successo di Avevano spento anche la luna, oltre 100.000 copie vendute in Italia, Ruta Sepetys torna a raccontarci un episodio realmente accaduto che dà voce a una pagina dimenticata della storia: lituani, polacchi, prussiani, per la prima volta insieme in fuga verso la salvezza. Passati e persecuzioni diversi uniti dal sogno della libertà. Un libro sul coraggio, sui segreti che danno la forza per lottare, sulla speranza che è in grado di scalfire anche il muro più alto fatto di odio e paura.

Quattro personaggi, quattro vite umane che si intrecciano e si alternano per raccontare la loro fuga. Quattro persone che si avvicendano, che si incontrano, per caso, lungo una strada piena di neve che li condurrà all'unica speranza di salvezza che hanno: imbarcarsi sulla Wilhelm Gustloff, una nave passeggeri costruita solo otto anni prima, in disuso da quattro, trasformata in un'enorme zattera di salvezza per far salpare almeno una piccola parte di quel mondo chiuso in una morsa, la morsa dei grandi nemici: i tedeschi e i russi, Hitler e Stalin. 
Avete mai sentito parlare della Wilhelm Gustloff? No? Nemmeno io. Eppure è esistita, e la sua storia è stata sepolta come tante altre, come ciò che si è lasciata alle spalle. Il periodo della seconda guerra mondiale è una di quelle cose che si studiano tanto, si leggono, si vedono, si commentano. I nostri nonni l'hanno vissuta, nella migliore delle ipotesi sono sopravvissuti ai bombardamenti, sono stati prigionieri dei nazisti, hanno provato sulla loro pelle cosa significava vedersi portare via tutto. E nonostante questo, nonostante sia sempre nelle nostre menti la memoria di quei terribili anni, c'è qualcosa di altrettanto terribile che ci sfugge. Questa bellissima storia, raccontata da quattro persone diverse tra loro, è il racconto di una tragedia dentro la tragedia che ha tolto vite umane, che le ha trasformate, ingrigite, addolorate. 
A differenza di ciò che si può pensare dalla sinossi, la narrazione è portata avanti da tutti e quattro i personaggi. Joana è un'infermiera ferma e apparentemente forte, piegata dal dolore ma non distrutta, pronta a salvare e aiutare chiunque. Emilia è una ragazzina di quindici anni che protegge, sotto strati e strati di vestiti, una nuova vita, una vita che non ha alle spalle altro che morte ma che riesce comunque a illuminare, seppur debolmente, l'esistenza di queste persone.

«Mmm. I tuoi occhi. Il tuo naso. Carina», disse. Le posò le labbra sulla sommità della testa e chiuse gli occhi. Era bellissimo. Joana fissò il cavaliere. Anche lei pensava che fosse bellissimo. Riaprì gli occhi e sussurrò: «È proprio incredibile. Lei è te, tua madre, tuo padre, il tuo paese.» Le baciò di nuovo la testa e si chinò per bisbigliarmi all'orecchio: «Lei è la Polonia.» Alzai le braccia e le allungai per prendere la bambina.
Florian, taciturno e schivo, il ragazzo che potrebbe essere un soldato, ma anche un ladro, un assassino, il ragazzo che contro le sue stesse previsioni finisce per unirsi alla marcia che condurrà i tre ragazzi, insieme a un uomo anziano, un bambino e una gigantesca donna, verso il porto da cui dovranno salpare. Persone con provenienze geografiche diverse, storie diverse, ma unite da un'unica, semplice cosa: la fuga. Chi su invito del governo tedesco, chi per sopravvivenza, chi per diserzione, non potranno dividersi durante il cammino.
E infine Alfred, un soldato nazista a cui è stato assegnato il compito di preparare la nave su cui dovranno salire coloro che abbandonano la Lituania, la Prussia orientale e tutti i territori che si trovano in mezzo ai due grandi schieramenti nemici: Germania e Russia. 
Con una narrazione mai pesante e difficoltosa, l'autrice ci immerge in una realtà fatta di dolore e paura ma anche amore e speranza. L'affetto sconsiderato di Emilia verso Florian, il cavaliere che l'ha salvata da morte certa, il sentimento che lui e Joana sentono sbocciare, il rapporto nonno e nipote che nasce tra il bambino e l'uomo anziano, colorano con leggere tinte pastello il grigio con cui la guerra ha tolto colore al mondo. 
La sorte toccata alla Wilhelm Gustloff è la più grave tragedia navale della storia, eppure non ne avevo mai sentito parlare. Non entrerò nel merito per evitare spoiler sul libro, mi limiterò a dire che la nota dell'autrice, alla fine, è emozionante quanto il libro stesso. Senza il suo racconto mi sarei persa uno dei tanti pezzi della storia dell'umanità.
Bello. Consigliato!

M.

6 commenti:

  1. Una bella lettura in comune, Monica, anzi due, avendo letto della Sepetys "Una stanza piena di sogni" e "Avevano spento anche la luna". Molto belli. A questo punto leggi anche il primo che ho citato.
    Invece io leggerò questo ultimo che mi manca.

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    1. Avevo letto la trama qualche tempo fa ma non ero sicura che mi sarebbe piaciuto. Se me le consigli ci faccio un pensierino. ;)

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  2. Ciao Monica, ma sai che sto leggendo questo romanzo proprio in questi giorni? L'ho iniziato sabato e mi sta prendendo tantissimo: della stessa autrice avevo letto Avevano spento anche la luna e l'avevo apprezzato proprio per la scelta della scrittrice di considerare aspetti poco conosciuti di un conflitto celeberrimo come la seconda guerra mondiale e anche in quest'altra opera sto imparando qualcosa di nuovo e che non conoscevo! Buona serata :-)

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    1. Il modo in cui affronta la storia, come la prende di petto e te la spiattella davanti, è formidabile. Sono davvero due bellissimi romanzi.
      Buona giornata a te! :)

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  3. Deve essere proprio un bel romanzo, la trama mi attira molto.

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    1. Lo è davvero! Se non hai letto niente di suo ti consiglio di partire da questo e di leggere "Avevano spento anche la luna" in un secondo momento. Anche i collegamenti saranno più chiari. ;)

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