venerdì 22 gennaio 2016

Oh, oh.

Non so nemmeno come iniziarlo, questo post, visto che è praticamente un mese che passo dal blog solo per caso. Non sapete quanto mi dispiace. Il fatto è che avevo bisogno di questo, oltre che delle ferie. Avevo bisogno di prendere una pausa da un sacco di cose perché dovevo liberare la mente, perché volevo ritrovare la M. saltellante, perché volevo intensamente finire di scrivere La Storiella.
E ce l'ho fatta.

Fonte foto: http://goo.gl/T62coR
Sono ancora in quella fase stranissima in cui sto bene e male. Bene perché sono cotta dei personaggi e di come è venuta fuori, male perché non sono sicura che abbia raggiunto il risultato che mi ero prefissata. E perché non è detto che piaccia. E perché forse dovrei intervenire ancora. Tutta quella stranissima roba lì che fa parte di questa stranissima fase. 
Però sono molto, molto felice. 

Faccio un passo indietro.

Voi come state? Mi siete mancati un bel po'. 
Le feste come sono andate? Io mi sono finalmente goduta le ferie e in queste settimane ho capito ancora di più quanto il lavoro che faccio mi risucchi le energie. Non quelle fisiche ma quelle mentali ed emotive. Il lavoro è lavoro, però, e o mi metto in testa di provare a cambiarlo o sto zitta e smetto di sfinire me stessa con troppe paturnie. 
In quelle due deliziose settimane di ferie io e D. siamo andati un po' in giro per l'Italia muovendoci verso ovest, verso nord e infine verso sud. Ci siamo strapazzati il giusto e divertiti come era il caso che fosse. 
Vi chiederete perché una volta tornata non ho ripreso a scrivere sul blog. La risposta è che La Storiella era giunta a un punto decisivo e non avevo intenzione di abbandonarla senza arrivare dove desideravo. Così l'ho finita. 
Oh, oh.  
Che emozione. Sono tutta agitata e confusa ed emozionata. Anche voi quando scrivete, o leggete, vi ritrovate in questa stranissima condizione? A me è passata la fame.
Chissà se e quando finirà. Spero non troppo presto anche se fino a quando non lo farà non riuscirò a fare la revisione, troppo presa ad amare i personaggi e a soffrire con loro. 
Il Fantascienza? Messo da parte, con tutto il disappunto che ne consegue di chi ha letto e vuole il seguito. Non ho potuto continuare, purtroppo, perché i due de La Storiella - anche se a questo punto credo di dover cambiare nome in La Storia -  mi fracassavano le orecchie con le loro chiacchiere, mi occupavano i pensieri con i loro caratteri e mi tormentavano con le loro richieste: scrivici. Raccontaci. Parla di noi.
Tenerli a freno era impossibile e quindi ho deciso di fermare tutto il resto e di tornare a narrare le loro gesta.
Ora mi chiedo se gli altri due del distopico mi rivorranno, mentre una nuova storia prende forma allontanandomi ancora una volta. Non capisco come possa esserne attratta così tanto se poi c'è sempre qualcosa che si frappone tra me e loro. Il fatto che sia una trilogia sicuramente non aiuta. Ho bisogno di parlare di altri, dopo un po', e l'ampiezza del lavoro che mi sono prefissata non mi permette di farlo. Così mi allontano e cedo a personaggi nuovi. Da due anni e mezzo. Bah.
Anche questa cosa, come la fase in cui mi trovo, è molto strana. Tutto è strano. Anche tornare a scrivere per il blog. Mi sembra di non esserne più capace, di riversarci dentro troppo, o troppo poco, di rimanere in superficie. Uff, che tormento.
Ma sono tornata, emmosi cari. Non so come e quanto, ma sono tornata.

M.

10 commenti:

  1. Allora bentornata! Questa tua fase di esaltazione secondo me è tra le più belle della scrittura. Sandra

    RispondiElimina
  2. Beh, se la tua assenza ha portato frutti buoni... machissenefrega del blog, hai fatto benissimo. Comunque, sappilo, a me sei mancata! :)
    (Solo tu potevi chiamare un romanzo "la Storiella"! Ahah! Non cambiare titolo)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche tuuuu! :*
      (Ormai è diventata “La Storia”. Molto normale, no? :D)

      Elimina
  3. Ti avevo immaginato alle prese con il romanzo (però pensavo fosse quello di fantascienza) comunque quando una storia chiama bisogna rispondere e se il tempo è limitato qualcosa bisogna sacrificare. Mi sei mancata cara M. Bentornata

    RispondiElimina
    Risposte
    1. All'inizio lo pensavo pure io... :D
      Anche tu Giulia! :)

      Elimina
  4. Sento tra le tue righe un po' della mia inquietudine, anche se niente tocca la scrittura, se non in positivo. Mi dispiace che il lavoro ti pesi, ma temo che sia inevitabile, salvo eccezioni. La nuova creatura, che bella sorpresa! Non pensavo fossi così vicina a terminarla. Perciò benvenuta, "storiella"! (Il blog è la ciliegina sulla torta, ma mica tutte le torte buone hanno le ciliegine sopra...):)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che poi questa ciliegina, tu ce l'hai mai vista sopra una torta? :D

      Elimina
  5. Ti capisco... quando una storia chiama è difficile fare finta di niente! L'anno scorso mi ero ripromessa di non scrivere nulla e di dedicarmi solo alla promozione e alla revisione del mio primo romanzo e poi, alla fine, ho scritto due romanzi ;-) Però, al di là di tutto, penso che il bello della scrittura sia anche questo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, è proprio vero. Quando una storia ti chiama così è magia. :)
      Benvenuta Ariel! ^_^

      Elimina