venerdì 24 luglio 2015

Sotto il sole del Mediterraneo

Sarà che prima viaggiavo. Almeno una volta all'anno, più spesso due, facevo un valigiotto, o una valigiona, e partivo. 


Essendo una giovinotta, non potevo permettermi di attraversare il pianeta da una parte all'altra perché il solo biglietto aereo sarebbe costato quanto due delle mie vacanze abituali, quindi mi muovevo nelle vicinanze. Europa, Mediterraneo. A voler essere pignoli: le mie preferite. La passione per l'antichità, specialmente per il mondo greco e romano, era saziata. Per un po'. Per qualche giorno. Per qualche mese. Non certo per anni.
Eppure, per cause di forza maggiore, ho smesso di scoprire il mondo fuori dal Belpaese quattro anni fa. Non so dirvi quanto mi manca. Passeggiare per le strade di Madrid, bere un caffè greco in un kafenion ateniese (la mia povera Grecia!), guardare le guglie di Praga, farmi infeltrire i capelli dalla pioggerella inglese, passeggiare dentro il Louvre, toccare la sabbia del Sahara, ascoltare la così complessa lingua ungherese. Partirei ora, per ovunque. 


In questi quattro anni ho avuto però la fortuna di muovermi in Italia, di scoprire le bellezze tanto osannate e sempre poco vissute. E ho scoperto l'Abruzzo, il Lazio, il Veneto, la Lombardia, la Sicilia. Quanta meraviglia!
Tuttavia non basta. Non basta mai.
E quest'anno, quest'anno che avrei/avremmo potuto prendere e mollare tutto, partire e respirare il profumo di un piatto sconosciuto, ascoltare le parole di un idioma cantilenante, vedere panorami dalle forme più svariate, quest'anno... io e D. siamo costretti a rimanere a casa. Perché? Perché a scuola c'è stata un'epidemia di gravidanze e i pochi rimasti devono coprire tutto il periodo in cui le madri saranno impegnate con i neopargoli. Il che significa, probabilmente, fino a ottobre. Yuppi, yuppi, yuppidu. Balli e canti di gioia si scatenano ogni giorno intorno alle scrivanie a partire dalle 8.30. 
...
Parlando seriamente, vi lascio immaginare quanto ho imprecato in queste settimane. Quanto ho sperato che per qualche inaspettato motivo le cose cambiassero. Quanto ho sofferto all'idea di non poter staccare nemmeno un giorno. Nemmeno uno. Perché dato che lavoriamo con gli stranieri, con gente che viene qui in vacanza, siamo aperti pure il 15 agosto. Io, i miei colleghi e i nostri studenti alla disperata ricerca di un bar aperto che faccia il caffè alle otto del mattino - quel giorno in centro apre tutto tardi. Macchecc...avolo.
Questa mancanza è, ed era, tale da farmi perdere in luoghi lontani, in paesi remoti, con la sola forza della mente. La fantasia. Il ricordo. 
E così la letteratura da viaggio mi ha conquistata.  
Ordunque. Se anche voi, come me, pensate che viaggiare sia una tra le cose più belle in assoluto, dovete leggervi Sotto il sole del Mediterraneo.  

Quando si viaggia, chi ci accompagna è importante quanto la bellezza della meta che ci attende. Facendo base nella "sua" Toscana, Frances Mayes guida il lettore attraverso la penisola iberica, la Francia e molti paesi della fascia mediterranea: Turchia, Grecia, Nordafrica e anche altre parti d'Italia. L'incontro di culture dell'Andalusia, la cucina del Portogallo. A Mantova - la città dei Gonzaga, ma anche quella in cui Romeo attende notizie di Giulietta scopre un luogo perfetto in cui vivere. Le pagine sulla Borgogna sono un pellegrinaggio letterario; quelle dedicate a Fez, città simbolo del Marocco, un'appassionata esplorazione. Ovunque vada, prende in affitto case come una persona del luogo, fa acquisti nei mercati, vagabonda per i vicoli, ritrova le atmosfere dei libri più amati. Ovunque approdi, contempla l'idea di casa. In Grecia ripercorre il classico itinerario omerico attraverso l'Egeo, a Creta soggiorna in una casupola di pietra grande come una scatola da scarpe immersa nella buganvillea, poi si inoltra nel remoto Mani. In Turchia, a bordo di un caicco, naviga lungo le celebri coste, visita i siti archeologici più suggestivi, si immerge nella magia delle città bizantine. Una celebrazione del peregrinare, dei piaceri inattesi che sorprendono in punti impensati del cammino.
La cara Mayes e io ci conosciamo da diversi anni. In effetti il primo libro da lei scritto che ho letto è stato il famosissimo Sotto il sole della Toscana. Me lo regalò D. e me lo mangiai in pochissimi giorni. Il fatto che raccontasse la storia di una città così vicina alla mia, facente parte della provincia della mia, mi conquistò. Un po' meno lo fece lo strano modo che aveva l'autrice di raccontare noi italiani. Ma oggi... da quando ho iniziato a fare il lavoro che faccio ci ho preso talmente tanto l'abitudine che non mi sconvolge troppo. Dal "ma voi cantate mentre mangiate?" - ma certo! Di continuo! Non vedete al ristorante che cori intoniamo? - al "mangiate la pizza 4/5 volte a settimana, vero?" - ovviamente! Ecco perché siamo tutti obesi! - sono diventata quasi insensibile alle strane visioni che hanno di noi. Salvo quella della siesta. La siesta, per la miseria, la fanno in Spagna e basta.


Sotto Il sole del Mediterraneo aveva un fascino conosciuto, quello del movimento, della conoscenza, della curiosità. La copertina mi invitava e il modo di scrivere dell'autrice mi risuonava nelle orecchie. La capacità che ha di raccontare le cose che vive, il cibo che mangia, gli odori che sente, è spettacolare. E allora me lo son letto non una volta, bensì due. E queste due letture se le è meritate tutte. 
I luoghi che visita sono i miei, quelli che amo di più, quelli dove vorrei tornare. E mentre leggo di ciò che ho visto, mentre sento gli occhi pizzicare per la voglia di partire e tornare lì, si fa avanti un altro desiderio. Quello di andare dove non sono mai stata. Di scoprire le meraviglie del Sud America, i templi del Giappone, la muraglia della Cina, gli spazi sconfinati del Nord America, le notti bianche di San Pietroburgo. 
Questa donna è proprio brava. E io/noi abbiamo troppa voglia di partire.

M. 

15 commenti:

  1. Viaggiare è bello. Sempre.
    Però... come il Mediterraneo... :)

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  2. Mi è venuta voglia di leggere subito questi due libri!
    Sì perché viaggiare è davvero meraviglioso, io ho avuto la fortuna di viaggiare parecchio negli ultimi anni (ma solo perché sono più vecchia di te, quindi avrai tutto il tempo) però mi rendo conto che mi mancano ancora tanti posti da visitare ... Anche dell'Italia che è meravigliosa, per esempio pur avendo girato in lungo e in largo per la Toscana Arezzo mi manca! Viaggiare è fantastico perché, oltre alle meraviglie che vedi, puoi assaporare un diverso modo di vivere, questa sensazione ti fa davvero cambiare prospettiva. A proposito mi dispiace correggerti ma la "siesta" si fa anche in Italia nei paesi del sud, anche se non si chiama siesta. In Puglia e in Sicilia (parlo solo dei posti che conosco) un'ora particolare del pomeriggio d'estate chiamata "controra" è dedicata al riposo, tra le 14 e le 17 circa, ne parlo brevemente nel mio prossimo romanzo. Con i ritmi moderni oggi è meno diffusa, ma sono stata in Puglia di recente e persiste. È tipica dell'estate.

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    1. Appunto, non si chiama "siesta". In Italia la siesta non c'è. Magari il pisolino, per i bambini e gli anziani, magari la pausa pranzo lunga, magari la "controra" in alcune zone del sud. Ma la siesta no. ;)

      Come hai fatto ad aver girato la Toscana in lungo e in largo senza aver visto Arezzo? O sei stata nelle Grandi e Famose, o hai sbagliato giro. :D

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    2. In effetti devo rimediare, sono stata a Firenze, Siena, Pisa, Lucca e tutti i piccoli borghi medievali caratteristici: Pienza, Montalcino, Pitigliano, San Gimignano è più volte all'isola D'Elba. Prossimo giro in Toscana devo cercare di vedere Arezzo. Certo che l'Italia ha talmente tanti posti belli da visitare che ti manca sempre qualcosa. ;-)

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  3. Ti capisco molto bene.
    Anche io è dal 2013 che per motivi famigliari non mi muovo da Sanremo se non per andare in qualche casa sparpagliata qua e là: quella in Piemonte dei nonni e quella dei suoceri a Milano...
    Quest'anno, che finalmente potremmo partire, non sappiamo ancora se e quando il mio compagno avrà le ferie. Credo che ripiegheremo su un last-minute la settimana dopo ferragosto, sperando di trovare qualcosa libero senza finire in Lettonia (che sarebbe comunque interessante).
    I libri mi incuriosiscono: ci farò un pensiero! :)

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    1. Uhm... Lettonia. Io sono pronta! :)
      I libri sono belli, soprattutto "Sotto il sole del Mediterraneo". Ti porta davvero nei luoghi che racconta e ti fa venir voglia di mangiare tutto quello che mangia lei! :D

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  4. Sotto il sole della Toscana, quindi Cortona? Che io molto amo e dove sono tornata anche di recente. Sei di quella zona? Mio marito è per 3/4 greco, non sai che dispiacere per il suo paese.

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    1. Esatto. Sono di Arezzo. :)
      Per me è terribile vedere le condizioni della "mia" piccola ma grande Grecia. Non oso immaginare che effetto faccia a tuo marito... che tristezza.

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    2. Molto bella anche Arezzo, un po' dimenticata dai turisti. Sandra

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    3. Totalmente d'accordo Sandra. ^_^

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  5. I racconti di viaggio possono essere un'ottima lettura, e ce ne sono di cento tipi, da Chatwin ai racconti di un gruppo di cicloturisti in Anatolia. Mi piace immedesimarmi nelle esperienze degli autori, e non fatico a farlo. Semmai fatico a staccarmi, alla fine. Spero che la tua disavventura lavorativa panciuta riveli almeno qualche aspetto positivo. :)

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    1. Uhm... ehm... facciamo finta di sì :D
      Con Frances Mayes il distacco viene abbastanza bene. Non so come fa, ma inizi a sentire un centinaio di pagine prima che i suoi libri stanno per finire. Ci sa fare.

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  6. ho passato anni vessata dagli attacchi di panico, e non ce la facevo ad andare da nessuna parte, ora invece, ogni soldo ed ogni occasione è buona per andarmene...

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    1. Brutta storia, gli attacchi di panico. Bella, quella di trovare occasioni per partire appena possibile.

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