mercoledì 8 luglio 2015

Quando una storia annienta l'altra

Siete tutti al mare, nevvero? Me ne sono accorta.
Io, invece, confusa dal desiderio dell'acqua marina che mi arrotola i capelli in strani rasta, della sabbia che si appiccica alla pelle, dalle serate con gli amici, dalle coccole sotto le stelle, insomma, confusa dall'estate, sono incappata in un problemuccio non indifferente. 
Il fantascienza/distopico è bloccato.
 

Fermo al secondo capitolo. Con secondo capitolo mi riferisco al seguito del primo libro che, già bello scritto e completato, aspetta i suoi successori. Beh, sono arrivata a metà e mi sono fermata. Nella mia testolina da qualche settimana gira una storia che non ne vuole sapere di mettersi da parte. Ci ho provato, ho tentato di dare più importanza ad altro, ho cercato di chiuderla in una stanzetta per riprenderla in seguito ma non riesco a vincere la battaglia, e, suppongo, non otterrò risultati migliori con la guerra.
La trama di quest'ultimo, un nuovo romance, è nata da un'idea, una chiacchierata, e quando ha identificato i personaggi si è costruita da sola. La sera prima di andare a dormire, la mattina appena sveglia, mentre lavo i piatti o sistemo la lavastoviglie, mentre mangio, mentre leggo un libro. A volte l'ho dovuta chiudere da qualche parte perché la storia si imponeva su tutto il resto.
Io sono turbata. Tanto per cominciare sono turbata dalla violenza con cui La Storiella - chiamerò così questa trama che ormai ha preso forma e che sembra invocare la sua stesura - si è imposta. A seguire, sono turbata da come il fantascienza sia stato surclassato. Ma insomma, come si permette? È un progetto a cui lavoro da due anni, ormai, con pause di mesi e mesi, ed ero così soddisfatta. Mi sembrava di aver imbastito una realtà talmente particolare da meritare di essere raccontata. Eppure è ferma lì. La realtà e pure i suoi personaggi.
Forse non mi sto impegnando abbastanza. Dovrei semplicemente sedermi e darmi da fare, senza farla tanto lunga. Ma non ci riesco. Perché La Storiella è un tarlo. Lo è la protagonista, lo è il protagonista, lo è il luogo in cui vuole essere ambientata, lo è la storia che li lega e li tiene lontani. 


Come si fa in casi come questi a dare un ordine alla propria mente? Perché se mi metto al lavoro con il fantascienza ho paura di dare ai protagonisti, molto caratterizzati per via della realtà che si trovano a vivere, le peculiarità di un uomo e una donna che sono semplicemente umani. Però, se aspetto, se lo metto da parte, rischio di fare il danno del primo romanzo che ho scritto nella mia vita: portarlo a termine quando il tema è già stato sviscerato da tutti, compresi autori degni di collane di fiori, corone d'alloro e coppe d'oro traboccanti nettare degli dei. E non posso, proprio non posso fingere che la saga sia completa solo con il primo capitolo. È una saga. Saga. E il romanzo, come già detto, non è autoconclusivo perché quei simpaticoni di personaggi hanno deciso, contro la mia volontà, di fare quello che gli pareva alla fine. Fine.
No, su. Non ho molte alternative. Devo lasciare a La Storiella tutto lo spazio che vuole. Il rischio di amalgamare caratteri e vite è troppo pericoloso.  

Approfitto di questo post, cari emmelettori, per comunicarvi che oggi sarò ospite del magico blog di Grazia, Scrivere È vivere. Saltello da una parte all'altra da quando lo so. 
Il suo, oltre a essere uno dei miei blog preferiti, è anche il primo in cui ho iniziato a depositare commenti infischiandomene della mia timidezza. Non è da poco, no? Tutto merito di cotal donna.
Tra le altre cose troverete una mia foto. Non vi esaltate/preoccupate troppo, mi si vede solo di lato in un selfie che tentava di ritrarmi con un'espressione buffa. Il risultato è che sembro una sbarbina. Prima o poi mi deciderò a metterne una più seria (uhm... non ne sarei tanto sicura) anche qui.  

M. e la storia annientata 

15 commenti:

  1. Anche io ho un fantascientifico a metà. Piaceva anche un sacco, a chi lo ha letto fin lì, ma l'ho messo in attesa per provare a fare Letteratura. Se non ci fosse da piangere, sarebbe da ridere.

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    1. Nooo, anche tu! E pensare che ti ci vedo proprio alle prese con la fantascienza. Mi sembra "tua".
      Non ci posso credere che la abbandoniamo così...

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  2. Segui la tua ispirazione: per poter creare, la mente deve essere libera. Se c'è un tarlo che ti rode, come la storiella, rischi di non riuscire a progredire nemmeno con la fantascienza. progetta la storia, butta giù qualche pagina, lascia che questo fuoco liberi le proprie energie. E, quando ti senti un po' più libera, riprendi l'altro romanzo. :)

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    1. Benvenuta Chiara!
      Hai assolutamente ragione, solo che... la mia mente non è mai libera. Sigh. Mentre scrivo una storia ne ho già un'altra in testa. Mi metto in difficoltà da sola, insomma. :D

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    2. Come ti capisco! :-D
      7 anni di meditazione buddhista, e ancora a volte ho serie difficoltà a staccare la spina. :)

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  3. Bello, in pieno fermento creativo, che ha solo un rischio: comportare tanti "inizi" e avere il cassetto pieno di storie tutte incomplete!
    (Approfitto. Comunicazione di servizio: sono a pag. 3 del tuo libro. Evvai!)

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    1. E poi il cassetto non si chiude più e ho bisogno di farmi aiutare da Marie Kondo, la giapponese più ordinata del pianeta. Ti immagini? :D

      (Pagina 3. Oh, oh. Aiuto. Aiuto. Aiuto.)

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    2. La nostra amica giapponese! Ormai, persino quando sistemo le mutande nel cassetto penso a lei!

      (E comunque mi sto facendo un sacco di risate con il tuo libro: è divertente,,una bella sorpresa per me!)

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    3. ( Ooohh, ma che bello! Davvero? È che... non riesco a scrivere cose troppo serie. :D )

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  4. Grazie, dici troppe belle cose di me! :) Sono molto, molto contenta di averti come ospite e di averti conosciuta.
    Che dire del tuo dilemma? Sono lotte che si perdono. Come fai a trasferire la pressione interna di una storia sull'altra storia che vorresti portare avanti? Secondo me, appena scritta La Storiella (minimizza pure, tanto non funziona) ritroverai anche lo slancio per il distopico. Prima, non so... :)

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    1. Sono tutte vere. E vale lo stesso per me. *_* (con cuoricini a seguire)
      Concordo sul "prima, non so". Per adesso gira solo quella.
      La Storiella... ti pare che non funzioni questa minimizzazione? :D

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  5. Purtroppo non sono al mare, ma immersa in un mare di lavoro che con questo caldo mi fa ulteriormente fondere il cervello! Ciò premesso ti dico: se la storiella ti frulla in testa e si ostina a rimanere lì come un tarlo, non ti resta che ascoltarla e lasciarla parlare, andrai avanti con la saga in un altro momento, è inevitabile. A me è capitato e capisco quello che si prova ho passato un periodo in trance in cui pensavo solo a quella storia e l'ho scritta, adesso è in decantazione e in attesa di responso del beta reader, aiuto... Ho visto la tua foto che carina che sei!

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    1. In decantazione... bello!
      Per la foto... ehm... oh. Graaaaazie. ^_^
      Buon lavoro!

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