mercoledì 13 ottobre 2021

Piccola guida per autori "self"

Pur trovando la definizione "indi" o "indipendente" più consona, il significato finale non cambia: ci si pubblica da soli.

Ma questo cosa significa?
Un autore alle prime armi potrebbe pensare che, una volta scritto il libro, basti caricarlo su una piattaforma digitale e dare l'ok. Voilà, finito.

Il fatto è che per diventare autori indipendenti, e per farlo in modo che tale scelta funzioni, che il lavoro sia ben fatto e che il lettore possa avere da ridire solo perché la storia non gli piace, e non perché piena di errori, impaginata male, con una cover imbarazzante e via dicendo, di cose da fare ce ne sono tante. Ed è importante tenerle a mente tutte.
Pronti per una carrellata di consigli? 

1. Scrivere. Non starò qui a dire come e quando, perché ogni scrittore ha un suo approccio al testo, ma una cosa è sicura: si deve scrivere. Obbligarsi anche un po', se serve, soprattutto se abbiamo l'impressione che la storia sia stagnante e che abbia bisogno di un supporto. Quel supporto siamo noi. Scriviamo, anche a costo di dover cancellare tutto. Ma facciamolo, almeno 30 minuti al giorno.

2. Una storia non nasce nel momento in cui finisce (un libro) ma ha tutto un suo percorso. Renderne partecipi i lettori crea empatia e fidelizzazione, che non deve essere vista solo in relazione a dati economici, ma anche affettivi. Così come uno scrittore vuole sapere chi sono i suoi lettori ed essere aggiornato sui loro gusti e interessi, così succede per un lettore nei nostri confronti. Che fare, dunque? 
  • usare i social per esserci. Scrivere un libro è bellissimo, e può farci felici pure se rimane lì e lo leggono solo amici e parenti. Ma se vogliamo che ciò che abbiamo scritto venga letto da altri, non possiamo fare a meno di usare i social. Scegliere un network (come Instagram) e un social media (come Blogger), sarebbe l'ideale. 
  • mostrare i dietro le quinte e condividere curiosità ed estratti della nuova storia;
  • raccontarsi senza fare solo spam. Chi sono, che faccio, quando scrivo, quanto ho sonno (io ne parlo spesso) e via dicendo.
3. Scrivere e finire di scrivere. Rileggere. Leggere ancora e affidarsi a un buon editor per la revisione, perché i libri con pecche troppo grandi si vedono, ed è un peccato. 

4. Decidere su quale piattaforma pubblicare, guardare tutorial su come farlo, scegliere i formati di pubblicazione (ebook e/o cartaceo).

5. Trovare un buon grafico per una cover. Se siete esperti di grafica potete fare da soli, ma se il vostro è solo un tentativo, cercate chi se ne occupa bene e può farvi un ottimo lavoro. La cover è un biglietto da visita importantissimo!

6. Impaginare. Per l'ebook, alcune piattaforme mettono a disposizione strumenti per poter caricare il file e trasformarlo in ePub. Per il cartaceo, se si usa Word assicurarsi di conoscere tutte quelle piccole grane che ci permettono di creare un libro come si deve (margini, interlinea, orfani e vedove, indicizzazione dei capitoli, etc). 
Esistono figure professionali che si occupano solo di questo, e se si è alle prime armi e al primo libro, è sicuramente un'ottima soluzione. 

7. Contattare blog e bookstagrammer in punta di piedi. Sono lettori, nessuno li obbliga a darci un supporto (a meno che non si facciano pagare). Quando lo fanno, è una piccola magia di cui bisogna essere grati. Scrivete in modo educato, chiedete se sono disposti a leggervi, segnalarvi, scoprire chi siete. Se dicono di no, ringraziate lo stesso. Se segnalano e ve lo fanno sapere, ringraziate. Se recensiscono il vostro romanzo, qualunque sia la loro opinione (a patto che sia espressa in modo educato), ringraziate. 

8. Cover Reveal, Release Blitz, Review Tour, Review Party, Sneak Peak, Segnalazione, Recensione, Lettura in anteprima, Gruppo di lettura, sono solo alcune delle azioni che si può scegliere di mettere in atto per pubblicizzare il nostro nuovo libro. Sceglierne due o tre, massimo quattro, potrebbe essere un buon modo per rendere visibile il nostro testo una volta che sarà uscito, o anche prima. 

9. Creare grafiche accattivanti come card promozionali, card estratto, foto profilo e altro. 

10. Essere creativi, presenti, sé stessi. Dare il meglio. E essere gentili, sempre. Ma soprattutto, esserci. Rispondere a commenti, condividere gesti carini nei vostri confronti, mettere like a chi apprezzate e fa parte della vostra community. E non rispondere mai, mai e poi mai a una recensione negativa (a meno che non sia diffamante). Ogni lettore ha il diritto a non amare ciò che scriviamo.

Che ne pensate? Autori, ne aggiungereste altri?
Lettori, siete d'accordo?

Vi aspetto nei commenti!
Monica 

10 commenti:

  1. Ciao Monica, condivido ogni tuo consiglio e mi porta a pensare che, in effetti, è quasi più semplice scrivere che promuovere ;-)

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    1. Hai davvero ragione! Se è una cosa che ci piace fare, per quanto impegnativa, risulta meno ostica di tutto il resto! <3

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  2. Ottimi consigli Monica! Non posso che essere d’accordo, non mi vengono in mente altri consigli, li hai elencati tutti 😀

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    1. Grazie, Giulia! Mi sono accorta di non aver citato la quarta di copertina, ma probabilmente merita un post a parte! ;)

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  3. Aggiungerei dei passaggi fondamentali che dovrebbero riguardare qualsiasi opera, ovvero la valutazione dell'opera prima dell'editing e la correzione della bozza dopo l'editing. Ci si può rivolgere anche a un'agenzia per avere questi servizi in un pacchetto unico (inclusa l'impaginazione), oppure seguire i tutorial per la preparazione del file per Amazon KDP che gentili utenti hanno creato su YouTube. Piccola nota: si chiamano orfane e non orfani, dato che si riferiscono alle righe.

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    1. Un buon editor freelance dovrebbe già fare tutte queste cose, normalmente un autore indipendente si dovrebbe rivolgere a una figura competente che faccia tutto, dall'inizio alla fine.
      Per orfani e vedove, la dicitura si trova in entrambe le forme! ;)

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  4. Essere autori indipendenti è proprio una faticaccia! Tante cose da fare da perderci la testa. Comunque mi è piaciuto il taglio che hai dato al post, soprattutto quando hai sottolineato l'importanza di esserci per i lettori. Alla fin fine, sono loro la parte più importante dell'equazione ^_^

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    1. Sì, ed è un peccato vedere il contrario. Tanti autori diventano una specie di fortezza irraggiungibile, se non quando gli dici che hai letto il suo libro e ti è piaciuto. Costruire una comunità di lettori dovrebbe essere altro, a partire da una buona dose di umiltà. <3

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