venerdì 29 maggio 2015

Il panico da sinossi

Hai finito. Il tuo librino/libro/romanzo/capolavoro nonché possibile ciofeca (perché tieni in considerazione la possibilità che il prodotto finale del tuo lavoro sia una ciofeca) è terminato e sei pronto a diffonderlo. Mandarlo a un editore. Autopubblicarlo. Sottoporlo all'attenzione di un un agente letterario. Farlo rivedere da un editor. Ci siamo. Ti manca giusto giusto quel piccolo, piccolissimo, quasi inutile pezzettino.
La sinossi.
E il panico si impossessa di te.


Ora, una persona che scrive, che scrive anche quando non scrive (vedi: nella sua mente, mentre fa altre cose), non dovrebbe aver problemi a fare una sinossi. La trama, per la pupazza. Sarai in grado di raccontare di cosa parla il tuo libro?
Di riassumere la sua storia?
Di intrigare l'editore/lettore/agente?
Di stimolare la fantasia?
Di dire senza dire troppo?
Di presentare realmente il testo che hai scritto?
Di toccare i tasti giusti?
Di non toccare i tasti sbagliati?
Di indirizzare le persone appropriate al libro appropriato?

Io non sono in grado, evidentemente. Mi sembra di scrivere delle tali barbosità da non riuscire a coinvolgere nessuno.
Perché? Cosa c'è di sbagliato nella mia capacità sinottica? 

Facciamo, dunque, un riassunto, dice M. a Monica. In fondo Monica, con i riassunti, è sempre stata brava. Sintetica al punto giusto, in grado di catturare i concetti importanti.

Riassunto fatto. Ma è un riassunto. Non è una sinossi-che-dovrebbe-invogliare-a-leggere.

M., a questo punto, dice a Monica di levarsi da tre passi e di lasciarle fare il suo lavoro. Ma non è in grado neppure lei. Perché in quella trama, in quel tot di parole che non deve/vuole eccedere, deve scriverci tanto. Deve dire tutto, e niente. Perché se dice tuttotutto non è più divertente scoprire il libro, ma se dice nienteniente nessuno capirà di cosa diavolo parla, il libro.

Siamo al punto di partenza. 


Sono andata a cercare sul web cosa si intende con sinossi e ho trovato varie risposte. Dal "compendio o riassunto di un'opera letteraria che permette di avere sott'occhio le sue parti essenziali" di Wikipedia, al "compendio di un'opera estesa che la riassume e ne pone per così dire sott'occhio le cose principali" di Etimo (non molto diverse, nevvero?).
Nessun aiuto, chiaramente. 
Facendo ricerca su "come scrivere una sinossi" del piffero, avrei aggiunto io presa dallo sconforto, ho trovato un sacco di consigli ma... niente da fare. Il blocco non accenna ad abbandonarmi.
Ed è un blocco che mi fa arrabbiare perché ne ho scritte tre, di sinossi, per lo stesso librino/libro/romanzo/capolavoro nonché possibile ciofeca e non me ne piace una.

Come ne vengo fuori?

M., talmente in crisi-da-battitura-sinossi da aver deciso di pubblicare un articolo nonostante un altro fosse pronto al lancio da settimane.

Che fastidio. 

6 commenti:

  1. La difficoltà principale in una sinossi si annida proprio in quel dover dire tutto affinché attiri la gente e niente per non rovinare la sorpresa, ma c'è una differenza da fare: se la sinossi serve per una presentazione dell'opera a una casa editrice, non è necessario porsi l'amletico dubbio, perché l'editore vuole la storia con tutti i suoi elementi ben spiegati, anche il finale a sorpresa; se il destinatario è il lettore e la sinossi serve per una quarta di copertina, ad esempio, o per la partecipazione a un concorso, allora sì che bisogna essere incisivi e concreti in poche righe.
    Rispondi a queste domande: il libro parla di? Il suo punto di forza è? Perché qualcuno dovrebbe leggerlo? E le risposte ti guideranno a formulare la sinossi giusta. :)
    (Puoi sempre fare leggere a qualcuno le alternative proposte con le varie versioni di sinossi e vedere che effetto fanno!)

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    1. La differenza di "pubblico" è da tenere in considerazione, hai ragione.
      Quanto al far leggere le sinossi ad altri: già fatto. Credo che siano tutti concordi sul fatto che me la cavo meglio a scrivere le storie, piuttosto che a presentarle. :)
      Aiuto.

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  2. Ho lo stesso problema, ho scritto la sinossi del mio romanzino (non so come chiamarlo..) almeno 4 volte, ma quella buona deve ancora essere scritta. La sinossi è rivolta al lettore e tutte le volte penso: se fossi un lettore e lo leggessi sarei invogliata a comprarlo o almeno a scaricarmi l'estratto gratis?
    Dilemma atroce dilemma..
    Ho pensato comunque di andare a leggermi un po' di sinossi in giro per schiarirmi le idee, chissà che non funzioni :-)

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    1. Anch’io non so mai come chiamare ciò che scrivo. Fin'ora ho usato la parola "librino" ma con quello che ho tra le mani adesso sono tentata di parlare di libro e/o romanzo. È che mi sembrano parole così importanti…
      Leggere altre sinossi potrebbe essere un buon modo per far scattare la molla giusta. Devo provarci.

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  3. http://www.publishingcrawl.com/2012/04/17/how-to-write-a-1-page-synopsis/

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    1. Luke Skywalker e Star Wars mi hanno incollata alla pagina.
      Grazie del link! :)

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