venerdì 22 giugno 2018

"È qui che volevo stare" è di nuovo online!

Hello everyone! 
Come state?

Salterò a piè pari le considerazioni sul fatto che la mia presenza sul blog è praticamente nulla. A questo punto, ne avrete piene le tasche.
Posso però dirvi, se la cosa vi interessa, che sui social sono più presente. Non ho ancora capito come comunicarci dentro, ma comunico un sacco, per cui se avete voglia di seguirmi più assiduamente mi trovate sia su Facebook che su Instagram. Ye -ye! 

Non vi dirò la ragione per cui sul blog ci sono e non ci sono perché la verità è che non lo so nemmeno io. Di sicuro ho meno tempo a disposizione di quanto ne avevo prima (l'essere diventata mamma ha cambiato le tempistiche in generale - come si fa a mettere un cuore gigante - mille milioni di miliardi - accanto alla frase "essere diventata mamma"? - !), ma ho anche meno da dire. 
No, ok, non è vero. Di cose da dire ne ho, solo che non so come dirle. Se poi le dico, e mi perdo nel dirle, il tempo per scrivere storie e leggere libri diventa ancora più stretto, per cui è più il tempo che passo a pensare a come organizzarmi che quello che impiego in cose proficue.

E dunque, dopo questa lunga - e abituale, ormai lo sapete - premessa, vengo al dunque.
Nel 2016 usciva È qui che volevo stare. Dopo un anno veniva tolto dagli store perché firmavo un contratto con una casa editrice. Dopo due, torna nelle librerie online. 
[Sì, passo dal self all'editoria e dall'editoria al self a cadenza semi-ritmica.]