lunedì 13 maggio 2024

Chi è un nomade digitale? #1

- Alla scoperta di un Van per due

Manca pochissimo all'uscita del romanzo [sì, sta per arrivare il nuovo romanzo. Ne parlo qui!] e ho pensato che sarebbe stato carino accompagnare il suo arrivo con il racconto degli /elementi/ che girano intorno ai protagonisti e al loro universo.

Per scriverlo, è stato fondamentale venire a conoscenza di un mondo intero popolato da persone che lavorano... viaggiando. 

O che viaggiano lavorando.


Il concetto non cambia. Questa forma di nomadismo, che a primo impatto può far pensare a persone che non hanno realmente bisogno di soldi e che possono fare qualche lavoretto senza senso mentre scoprono paesi, culture e cibi che la maggior parte di noi, lavoratori /standard/, a malapena sogna, è sempre più comune. Ed è arrivata in Italia abbastanza tardi.

Prima di procedere, però, ci tengo a precisare una cosa. Se pensate che i creativi, e cioè tutte quelle persone che nella vita lavorano con una qualche forma di arte, che sia tradizionale o di nuova generazione, siano lavativi, fermatevi qui.

Ce ne saranno, come ce ne sono tra i dipendenti privati e pubblici e i professionisti. Ma ce ne sono tanti che lavorano 24 ore su 24 per poter realizzare il loro sogno di viaggiare e guadagnare, senza doversi fermare.

E ora facciamo un passo indietro. Il nomade digitale è una persona che può fare qualunque tipo di lavoro per cui non sia richiesta una presenza fissa in un luogo. Un gioielliere che crea le sue opere in autonomia, ad esempio, un impiegato che può lavorare in smart working, un insegnante on line, un graphic designer, un copywriter, un traduttore e molto altro. Alcuni nemmeno ci verrebbero in mente, tanto sembra strana la cosa, e invece...

Questi lavoratori indipendenti, grazie ai supporti digitali o materiali che ben conoscono e di cui sono provvisti, possono svolgere la loro professione o il loro mestiere ovunque, anche in viaggio.

Il viaggio, in questo caso, non è inteso come hotel di lusso, spiagge e palme e aperitivi ogni sera, ma come vita di tutti i giorni. Un appartamento in affitto (o un camper, una tenda, un ostello), e un luogo in cui lavorare, che può essere un coworking o la stanza dove vive, un bar o una panchina. 


La vita di un nomade digitale è spesso semplice ma avventurosa, perché fuori dal circuito dei turisti, si mischia alla gente del luogo, mangia come i nativi, magari spendendo poco, e vive in semplicità.

Gaia, la protagonista di Un van per due, ha fatto questa scelta. E non vedo l'ora che scopriate lei e il suo lavoro. 

Nel frattempo, se volete saperne di più sul nomadismo digitale, vi consiglio questi libri:
- NOMADI DIGITALI, di Rosaria Distefano
- VITA DA NOMADI DIGITALI, di Gianluca Orlandi

Tra qualche giorno arriva il prossimo appuntamento per scoprire Un van per due! Vi aspetto! 

Monica 

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