mercoledì 5 febbraio 2020

Essere (un po') green

Sono sempre stata un tipo alternativo, quando si tratta di natura e prodotti. 
Quando l'essere green non era ancora di moda, quando rimandava a pratiche stregonesche e/o pre-potteriane, io provavo a fare cosmetici in casa con poltiglie dal dubbio funzionamento che profumavano di nonne ed erano a zero spreco. 

A causa, o forse dovrei dire grazie, al tipo di pelle e alle varie allergie, sono sempre stata attenta a ciò che compravo, soprattutto in cosmesi, e con i siliconi non ci sono mai andata d'accordo (dermatiti e rosacea sono ci si sposano volentieri). 

Mi guardavo intorno e non capivo chi non faceva la raccolta differenziata, chi buttava a terra la carta, chi sprecava il cibo, chi comprava senza riflettere.



E poi, e poi... è arrivata La Principessa Dei Mondi. 
Un mondo deteriorato, alla ricerca dell'impossibile, in pieno caos e dolore, senza più niente su cui poter contare. Questo è lo scenario che fa da sfondo alla storia. 

Potrà sembrare strano, curioso, o sensato, dipende da chi di voi legge, ma è stato proprio grazie all'ideazione della sua trama che il mio essere green lo è diventato a tutto tondo. Non in modo perfetto, tantomeno completo. Il a tutto tondo significa che ho iniziato a pensare al pianeta, e a chi lo popola, in maniera differente. Non mi sono limitata a comprare, o non comprare, prodotti adatti, ma a pensare la vita diversamente.

Ciò che facciamo, ogni giorno, vivendo la nostra vita come sempre abbiamo fatto, è inquinare, un pezzettino in più a ogni passo, lo spettacolo di pianeta in cui viviamo. 
Le macchine, la plastica, l'usa e getta, trucco e parrucco, imballaggi, fast fashion, allevamenti intensivi. 

Fino a qualche tempo fa, la metà delle cose le ignoravo. Sì, certo, le macchine e le fabbriche inquinano e ovvio che la plastica non va bene. Quindi, facciamo la raccolta differenziata e usiamo meno la macchina. Questo era, più o meno, tutto. 

Ma...

E gli avocado che compriamo dall'altra parte del mondo finanziando, tra l'altro, i cartelli della droga? E la frutta che acquistiamo già imballata perché è più comoda? E l'aereo che prendiamo per fare la vacanza e che inquina come poche cose al mondo? E i prodotti confezionati a fare la spesa? E l'alluminio o la pellicola per incartare ogni cosa? Le cialde di caffè? I giocattoli dei nostri figli? 

Potrei andare avanti all'infinito. E voi potreste replicare: allora non dobbiamo fare niente?!

No. Possiamo fare tutto. Basta solo ripensarlo, e ripensare alle cose che davvero ci servono, e a sistemi alternativi per ciò che amiamo. Viaggiare con una borsa o due di tela per fare la spesa o gli acquisti, usare le pellicole in cera d'api o di mais per imballare,  sacchettini di cotone per portare la merenda, preferire le borracce alle bottigliette d'acqua, comprare gli avocado mediterranei, pensare a un abbigliamento che ci serve davvero, e tante altre.

Io sto imparando. Di pari passo alla cucina, e forse proprio insieme. Cosa sto facendo, concretamente?

- provo a mangiare prodotti del mio territorio o di stagione, a comprarli senza involucri di plastica, se possibile, e freschi; 
- uso prodotti ecologici, solidi e a impatto minimo (bicarbonato, aceto, limone, detersivi ricaricabili...)
- sono vegetariana 
- mangio poche uova e pochi latticini
- uso borracce al posto di bottigliette di plastica
- uso pellicole compostabili e contenitori riutilizzabili 
- preferisco i barattoli di vetro alla plastica e all'alluminio 
- preferisco la stoffa alla plastica
- preferisco la moka alle cialde
- preferisco giocattoli in legno a quelli in plastica
- porto sempre con me tre borsine di tela in borsa
- uso cosmetici solidi, per quanto possibile 
- preferisco prodotti del commercio equo e solidale (quando non costano quanto un abito firmato)

Sono solo alcune idee, ma ditemi, cambia davvero il mondo? O ce la possiamo fare?

Provate a rifletterci, a pensare alle piccole cose che potete modificare. Credete ancora che non sia fattibile?

Non voglio che La Terra e Mirika diventino realtà. E siamo ancora in tempo per evitarlo. 
Non siete d'accordo?

Voi che ne pensate? Siete già green?

Monica 

4 commenti:

  1. Io cerco di essere green il più possibile, uso i sacchetti di stoffa, limito l'uso della plastica ( ma talvolta è proprio difficile siamo circondati, comunque ci provo) non bevo latte da sempre, mangio pochissime uova ma compro quelle provenienti da allevamento all'aperto, preferisco da sempre la moka, anch'io cerco di comprare prodotti del commercio equo solidale e controllo la provenienza dei prodotti che compro. Nel mio piccolo faccio qualcosa, ma è una goccia nel mare finché non cambia tutto l'apparato produttivi che abbismo intorno. Per esempio da quando sono state eliminate per legge le buste di plastica siamo tutti dotati di sacchetti di stoffa o sporte di plastica da usare la spesa, io ne una ormai distrutta che uso da circa 5 anni, sempre la stessa, questo ha dato un bel contributo, ma perché c'è stata una decisione a monte. Speriamo che la nuova coscienza ecologica che si sta diffondendo aiuti ad accelerare certi provvedimenti, basterebbero degli sgravi fiscali a chi investe pesantemente nella produzione a favore dell'ambiente...

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    1. Sei fortunata, Giulia, perché evidentemente vivi in una zona in cui la gente è attenta. Dove sto io le persone continuano a farsi imbustare gli acquisti nei sacchetti di carta, e a mettere la spesa in quelli di mater-bi (che va benissimo - per il compost sono molto utili! - ma è evidente che l'idea dello sprecare meno non è diffusa). Quando dico "ho la mia, grazie", alcuni mi guardano strano, e mi danno comunque la loro perché non sono abituati.
      Cambiamento a monte: sì. Ma se non cambiano noi, non ha senso che cambi il sistema. ;)

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  2. Sei pazzesca Monica! Io con dispiacere (e molti sensi di colpa) devo confessare di non essere così tanto green, sono più sul giallino pallido per ora. Il problema è che il mondo che ci circonda è come se accogliesse le attenzioni ecologiche come fossero una moda passeggera pronta a cadere nell'oblio da un momento all'altro, di conseguenza instaurare un modus viventi sano per noi e per l'ambiente risulta difficile da attuare al 100%. Con questo non voglio assolutamente fare scarica barile di responsabilità, perchè ovviamente ad ogni ostacolo ci sono almeno 10 vie alternative che si possono intraprendere, però nella vita frenetica in cui viviamo purtroppo alcune scelte di comodo battono l'etica. Per questa cosa mi cospargo assolutamente il capo di cenere e ne approfitto del tuo nell'elenco per prendere ispirazione e migliorare sempre più.

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    1. Sì, facile non lo è, soprattutto perché siamo sempre di corsa. Ci sono cose che vorrei fare ma che proprio non riesco perché mi sembra che mi prenderebbero un sacco di tempo. Ma poi... è abitudine. Ora che uso il detergente per il viso solido, ad esempio, non tornerei mai indietro. Veloce, pratico, senza la preoccupazione del "come raggiungo le ultime tre dita in fondo al barattolo"? :D
      In alcuni casi, oltre a salvare il pianeta, ci semplifica la vita. Basta iniziare! ^_^

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