"È qui che volevo stare"... di carta!

Sono passati otto mesi da quando è uscito È qui che volevo stare - di già? - e vedermi comparire tra le mani la versione cartacea è stato incredibile. 

La sua storia è curiosa. La prima curiosità, tra tutte, è che per avere delle copie personali ho dovuto comprarle io stessa su internet. Non per colpa di un fato avverso ma perché ho scelto di aderire a un sistema che si chiama print on sale e che consente di stampare il libro solo nel momento in cui viene acquistato. Siccome di esperienza alle spalle con le copertine flessibili non ne ho nessuna, mi è sembrato il caso di partire da qualcosa che potevo capire e che mi permetteva di fare un tentativo. Sì, un tentativo, perché quando ho deciso di cedere al fascino della carta non sapevo davvero come sarebbe andata. Non sapevo se qualcuno, compresi quelli che me lo avevano chiesto, lo avrebbero comprato e non sapevo se gli altri, coloro che ancora non lo conoscevano, sarebbero stati interessati.

Ho deciso di provare e il print on sale mi è sembrata la prova coraggiosa meno preoccupante. Siccome sono una paranoica cronica che finge di non esserlo affatto e si mostra al pianeta come una persona equilibrata e socialmente funzionale, non mi pare il caso di inventarmi ansie nuove. Pubblicare libri in self, già da solo, ne crea, peggiorare le cose non avrebbe senso. Così, deciso di aderire al servizio POS, mi sono rimessa al lavoro per controllare eventuali refusi e cose che potevano essere cambiate. Una volta finito, ho inserito il tutto nel sistema, sono impazzita per creare la versione giusta e alla fine ho dato l'ok si stampi. Ho aspettato qualche settimana in trepidazione e finalmente è arrivato. La tizia sorridente che vedete sopra è, ovviamente, la sottoscritta insieme al suo libro. Accidenti, se è emozionante!

- No, non mi sono dimenticata di mettere lo smalto sull'indice. Mi piace che sia di colori diversi rispetto al resto della mano, per cui li c'è quello color carne mentre nel resto delle dita è nero. E sì, quello è un tatuaggio. Ma forse non ve ne frega niente. -

Ho già fatto le mie prime dediche - ohmammamia! - e ricevuto le prime foto dei lettori. Sulla mia pagina Facebook trovate un album, a tal proposito, in cui sono raccolte quelle che mi sono state inviate. 

Il 30 marzo usciva la versione eBook, il 30 settembre è uscita la versione cartacea e sono tanto felice che Sofia, Tommaso, Michele e compagnia bella possano vedere la loro storia raccontata anche su carta. 
In casa, se ne sta lì, in mezzo agli altri libri che ho letto, solo che porta il mio nome. Il mio. Oh.

Quindi, beh, grazie. Grazie a chi lo ha comprato in eBook, a chi lo vuole comprare, a chi lo aveva in eBook e lo ha ordinato anche in cartaceo, a chi lo ha preso solo cartaceo, a chi lo sta scoprendo adesso, a chi ha intenzione di comprarlo, a chi ha intenzione di regalarlo per Natale, a chi se lo vuole tenere per sé e a chi lo vuole condividere con chi ama. Grazie. Senza di voi non sarebbe stato possibile. Grazie.

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M.