martedì 6 settembre 2016

Sui libri: "The Queen of the Tearling" e "Albion"

Nelle ultime settimane sono stata molto fortunata perché, salvo rare eccezioni, ho avuto la possibilità di leggere libri che mi sono piaciuti davvero, davvero tanto.

Verso luglio si è sedimentato in me un terribile bisogno di avere un cartaceo tra le mani. Così sono andata in libreria e gira di qua, gira di là, fai finta di non vederlo e smetti di andare sempre nel reparto fantasy e fantascienza non sono riuscita a distogliere lo sguardo da The Queen of the Tearling, edito da una casa editrice di cui non avevo mai letto niente, che si chiama Multiplayer Edizioni e che ha attirato tutta la mia attenzione.
 



Più che la trama (che trovate qui), che ho letto in un secondo momento e di cui mi sono prontamente messa in adorazione, è stato il packaging a conquistarmi - ma packaging, si potrà dire anche di un libro? -, in particolare la cover, il carattere usato nella copertina, le pagine spesse e scurite, le animazioni poste all'interno. Come attratta da un magnete ho dato un'occhiata alla quarta di copertina e mi sono decisa. Due giorni dopo, finita la storia e già in astinenza, sono andata a comprare il secondo, The Invasion of the Tearling, e sono rimasta affascinata dalla mescolanza di elementi fantastici e distopici all'interno della stessa storia (la trama la trovate qui), con salti temporali e spaziali che all'inizio spiazzano il lettore e che invece, andando avanti, acquistano significato creando sempre più interesse. Non ci sono romanticismi o sbalzi emozionali ma solo nuda e cruda "realtà".
Inutile girarci intorno: mi sono piaciuti e aspetto con trepidazione il terzo, The Fate of the Tearling. Sembra anche che il film sia in lavorazione e che la testarda e caparbia regina Kelsea sarà interpretata da... Emma Watson.

Due romance e due fantasy dopo, ho comprato Suite francese, sempre in cartaceo e... non sono riuscita ad andare avanti. Giace, incompiuto, sul comodino e ho seri dubbi sulla mia possibilità di riuscita. Uffa. Peccato. Mi dispiace troppo quando i libri non mi conquistano.

Triste e abbattuta, ho deciso di leggere uno dei libri che giacevano nel Kindle e che avevo lasciato lì, a sedimentare. Ecco, in questi casi mi chiedo perché la mente umana si ostini a essere così... testarda. Perché la serie Albion è uno dei fantasy italiani YA più innovativi che mi sia capitato di leggere e vorrei prendermi a occhialate nei denti per aver aspettato così tanto ad aprirlo. Mai e poi mai avrei immaginato che mi sarebbe piaciuto così tanto. La cosa più assurda è che nonostante avessi letto la trama non mi era passato per la mente nemmeno per un secondo che l'intera storia girasse intorno al Ciclo bretone. Se avessi prestato un minimo di attenzione in più, io, che all'università ho adorato le filologie e le letterature volgari, mi ci sarei lanciata subito.

Trama:
Cresciuto senza madre, e dopo aver perduto il fratello maggiore – morto in circostanze misteriose –, nel giorno del funerale dell’amatissimo nonno, Marco Cinquedraghi riceve la notizia che gli cambierà la vita: deve lasciare Roma e partire per la Svizzera. È infatti giunto il momento di iscriversi all’Albion College, la scuola in cui, da sempre, si diplomano i membri della sua famiglia.
Ma il blasonato collegio riserva molte sorprese. Tra duelli di spade e lezioni di filologia romanza, mistici poteri che riaffiorano e verità sepolte dal tempo che riemergono, Marco scoprirà il valore dell’amicizia e capirà che l’amore, quello vero, non si ottiene senza sacrificio.
Nelle trame ordite dal più grande dei maghi e nell’eco di un amore indimenticabile si ridestano legami immortali, scritti nel sangue. Fino all’epilogo, tra le mura di un’antica abbazia, dove Marco conoscerà la strada che le stelle hanno in serbo per lui.
Il destino di un re il cui nome è leggenda.
Artù, i cavalieri della Tavola Rotonda, Merlino. La simpatica - vi prego di non dimenticare che sbriciolo ironia ovunque - Ginevra. Lancillotto, Morgana. Ci sono tutti, anche se le vesti sono diverse e le epoche lontane e sconosciute.
Appena finito il primo ho comprato la novella di mezzo, Diario di un'Assassina (trovate la trama qui), e mi sono presa una cotta colossale per la protagonista. Nel giro di qualche ora ho comprato il secondo volume, Albion - Ombre (cliccate qui per leggere la trama), e appena finito mi sono scaricata Il Principe spezzato (cliccate qui per leggere la trama). Ecco, io vorrei proprio spezzare una lancia a favore di questa autrice italiana che ha una penna deliziosa, una cultura incredibile, una gran voglia di fare ricerca e un'abilità unica nel creare quella tipologia di personaggi che si è portati a credere come elementi negativi e che invece nascondono un animo a cui è difficile restare indifferenti. Una bella dimostrazione di quanti autori bravi e validi esistano in Italia. Dovremmo ricordarcelo più spesso.

Fossi in voi, non mi lascerei scappare nessuna delle due serie. 

M. 

9 commenti:

  1. Una volta anch'io ho scoperto un bel romanzo (letto in due giorni perché non riuscivo a staccarmene) che era nel mio Kindle da un bel po'. Nel frattempo stavo cercando di appassionarmi a un libro famoso di CE molto nota ai primi posti in classifica (alla fine l'ho finito ma con fatica, anche se verso la fine non mi è dispiaciuto) A volte abbiamo dei pregiudizi mentali sui libri che è bene rimuovere. Oppure in certi momenti siamo più predisposti di altri...Albion ha una bellissima cover!

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    1. Vero! :)
      Ora però voglio sapere quali sono i libri incriminati. :D

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    2. Il libro famoso era Citta di carta di John Green, ha un inizio avvincente, dopo diventa piuttosto lento e in certi punti non mi convince la storia, verso il finale si riscatta. Invece l'altro self "Tutto questo o nulla" è un romance che mi ha appassionato.

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  2. Monicaaa! <3
    Sono felicissima che la saga di Albion ti abbia conquistata! (e pensa che mi hai anche superato, io devo ancora leggermi l'ultima novella uscita ad Agosto >.<). The Queen of the Tearling devo leggerlo sicuramente, ma tra qualche tempo, mentre mi dispiace per Suite Francese, a me ispira un casino e non vedo l'ora di leggerlo *.*

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    1. Rosaaaa! <3
      Dispiace un sacco anche a me. Forse ci riproverò più avanti!
      Devi assolutamente leggere “Il principe spezzato”... Riccardo è un personaggio che merita tanto. Sigh. :(

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  3. Terribile! La delusione dei libri lasciati sul comodino a prendere polvere!

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    1. Delusione e fastidio. Non mi piace per niente. Perché succeeede? Uff.

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  4. Albion è piaciuto molto anche a me, e condivido le tue esitazioni prima della lettura, il tuo stupore durante e la soddisfazione dopo. La Marconero è davvero molto brava! Invece, al contrario di te, ho sbagliato nel lasciare passare troppo tempo tra il primo e Ombre, che sto leggendo ora. Grazie alla mia memoria da lombrico e all'abitudine dell'autrice di riferirsi a uno stesso personaggio usando il nome o il cognome per non ripetersi, ci ho messo centocinquanta pagine a orientarmi bene tra i personaggi. Adesso il romanzo mi ha presa perbene, ma la lettura ne ha risentito. Comunque una bellissima storia. Adesso vado a mettere in wish list The Queen of the Tearling. :)

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    1. Sapevo che ti sarebbe piaciuto! Comunque anch'io alle volte mi perdo con i nomi e i cognomi dei personaggi secondari!
      "The queen of the Tearling" è molto intrigante. Il fatto che l'unico personaggio giovane sia la regina, alla quale non daresti meno di trent'anni, ne fa una storia bella corposa. Poi fammi sapere che ne pensi! :)

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