venerdì 10 giugno 2016

Niente di niente

Guardo fuori dalla finestra e vedo novembre. Il cielo è grigio, gli edifici bagnati, l'aria densa. Se aprendo la porta mi comparisse davanti l'umidità sotto forma di nuvoletta chiacchierina non mi stupirei. Un tempo mi succedeva con i pinguini. Fuori era freddo, così freddo che immaginavo di trovarmi questi fagottoni infreddoliti sul balcone intenti a chiedere un tè. Come se per loro non fosse normale quel genere di temperatura. Come se non fosse "calda".


Ebbene, questo sto facendo. Immagino cose ma... non le scrivo. Sarà che la febbre mi ha risucchiato tutte le energie, sarà questo strano giugno, sarà l'avere troppo tempo a disposizione. In pratica, nei giorni precedenti, non ho fatto niente. Niente di niente. 
Ho sentito parlare tanto della gente che con la febbre guarda la tv facendo zapping da un canale all'altro. A me ha sempre dato l'impressione di perdere tempo, per questo, anche quando sto male, tendo a produrre. Ma in questi giorni, non ho idea di cosa ho fatto.

Ho tentato di leggere ma è evidente che questo periodo non è propizio alla lettura. Io, che di solito mi faccio fuori un libro in tre/quattro giorni, me ne sto portando uno dietro l'altro senza alcuna soddisfazione. Non voglio dare la colpa a ciò che sto leggendo. Penso sia più colpa di ciò che ho letto, di quei libri che ti piacciono al punto che ti rimane difficile liberartene. Ecco, io sto ancora ingrippata con Il dominio del fuoco (ne ho parlato qui) e non trovo niente che sia alla sua altezza. Ma cercare qualcosa che sia alla sua altezza è stupido, perché ogni libro è fatto a modo suo. Lo so, certo che lo so. Però è un problema di emozioni, quelle emozioni che paiono non arrivare. 
Umpf. 
Ho allora deciso di posare i libri che avevo (due cartacei, un eBook) e sono andata su Amazon a comprarmene uno nuovo. Finalmente qualcosa, qualcosina, si è mosso. Ma non troppo.
 
Ho provato anche a fare un po' di zapping televisivo beccando:
- Dawson's creek. Cielo, apriti. No no, scherzavo, mi sembra che ti ci stai già mettendo d'impegno. Intendo dire: ma perché? Il fatto è che questo telefilm io non l'ho mai capito, nemmeno quando lo guardavo da adolescente. Le ragazze sono tutte snervate, i ragazzi hanno una resistenza ormonale inspiegabile. The O.C., per quanto irrealistico, almeno raccontava dei ragazzini veri. Incasinati, quindi veri. Non ce l'ho fatta. Tempo massimo di permanenza sul canale: 1 minuto e mezzo. Ho resistito anche troppo da adolescente.
- programmi di cucina. Peccato che io non sia brava a cucinare e che il giovedì abbia il frigorifero già vuoto. Tempo massimo di permanenza sul canale: 5 minuti. 
- Grey's anatomy. Lo guardavo, un tempo, e non mi dispiaceva per niente. Credo di essermi fermata alla quinta stagione. Perché? Mi sono sposata e io e D. abbiamo scelto di guardare le serie che piacevano a entrambi. La storia di Meredith a lui risultava totalmente indifferente. Non riesco a convincerlo nemmeno dicendogli che il comandante di The Last Ship è il Dottor Sloan. Forse dovrei puntare sul panorama femminile. Tempo massimo di permanenza sul canale: 45 minuti. 
- tv spazzatura. Non ce la posso fare. Dopo mezzo minuto mi stanno giù tutti antipatici e mi chiedo se esistono davvero delle persone così. Tempo massimo di permanenza sul canale: 1 minuto. 
  
Allora ho provato a scrivere. Ci ho provato tanto. Approfittare di questi giorni di malattia sarebbe stato perfetto. Ci avrei messo una vita a scrivere, magari sarei dovuta tornare  mille volte su ciò che raccontavo perché le frasi sarebbero state sconclusionate ma avrei potuto creare un mondo. E invece non ho creato niente. Mi sono ritrovata a farmi, e a fare, un miliardo di domande su ciò che scrivo e il flusso produttivo si è fermato. Bloccato.   

Stenderò una coperta di pile, un sacco a pelo e pure una termocoperta sulla questione lavoro. Specialmente sul fatto che le mie richieste non vengano mai accolte anche se mi viene detto di sì. Come con i matti. Avete presente? "Certo, va bene, sì sì" e poi col cavolo che va come avevo chiesto. Questa cosa non aiuta a risvegliare dal torpore influenzale.

Tale abbrutimento febbrile non mi piace. Direi di iniziare cacciando il cxlx fuori di casa, di tornare ricaricata dal sole - esci, sole, esci! - e di piazzarmi davanti al pc, con le dita sulla tastiera, fino a quando non ne esce qualcosa.

M. 

11 commenti:

  1. L'altro giorno qui da me il cielo era così nero che ho mandato un messaggio a un'amica insegnante di religione per chiederle cosa dovevo offrire ai cavalieri dell'Apocalisse che da lì a poco sarebbero arrivati (poi loro devono aver deciso che la tisana alla fragola non era di loro gusto e sono andati a far sfaceli nel paese vicino, risparmiando il mio tetto).
    Riprenditi e vedrai che le idee covate con la febbre sono come le uova di drago, ci mettono un po' a schiudersi, ma poi ruggiscono.

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    1. Questo commento è così epico che non so come rispondere.
      A parte dirti che sei molto saggia. Qualcosa ha già iniziato a ruggire. :)

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  2. Non c'è nulla di più snervante del desiderare ardentemente del tempo libero per fare qualcosa e poi una volta ottenuto non riuscire a farlo. A me a volte capita di passare giornate frenetiche a desiderare ore di svago da dedicare solo a letture, film o al blog, poi quando mi ritrovo finalmente con del tempo libero a disposizione vengo in un certo senso destabilizzata e non ho assolutamente voglia di fare nulla nemmeno di svagarmi con le cose che mi piacciono di più. Non so, forse è proprio un meccanismo mentale di difficile comprensione. Sono sicura che quando l'influenza sarà solo un lontano ricordo e le tue giornate si riempiranno di nuovo, allora tornerà anche la spontaneità dello scrivere, la voglia di addentrarti in un nuovo mondo romanzato o anche solo quella di staccare il cervello davanti alla tv.
    Speriamo solo che quando accadrà il palinsesto televisivo sia più clemente! :D
    Rimettiti presto Monica e riacquisisci il giusto status fisico e mentale per far valere le tue idee!

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    1. Grazie cara! :)
      Sai che hai proprio ragione? Oggi, finalmente, sono tornata alla normalità e sta già bollendo qualcosa in pentola.
      È un vero peccato che quando abbiamo più tempo, quando potremmo dedicarci a ciò che più ci piace, ci appiattiamo completamente. Chissà che strano meccanismo scatta.

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  3. Eh lo so, a volte hai finalmente del tempo libero e non riesci a sfruttarlo come vorresti. Secondo me accade perché siamo abituate a sfruttare i ritagli di tempo per creare e quando abbiamo un tempo più dilatato il cervello si perde in tanto spazio ... Secondo me comunque avevi bisogno di ricaricarti e il cazzeggio inconcludente è l'ideale. Prendila come una pausa rigenerante.

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    1. Il cazzeggio inconcludente è esattamente quello che mi ha soggiogato per tutta la settimana. Non potevi trovare una definizione migliore. ;)
      Sai che la tua recensione è scomparsa da Amazon? Sigh. Vai a capire.

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    2. L'ho notato anch'io, volevo rileggerla e non l'ho più trovata, ho anche provato a riscriverla e inviarla di nuovo, ma non compare. Questa cosa mi fa arrabbiare, non ho capito cosa è successo! Resta quella su goodreads. Però questa cosa devo ancora capirla, magari adesso pongo un quesito sui gruppi Facebook e vedo cosa scopro...

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    3. La visione di Giulia mi sembra perfetta. Sono d'accordo con lei: sai quante volte mi capita di avere finalmente un po' di tempo a disposizione e di volere fare questo e questo per ritrovarmi a non avere fatto un tubo?
      E ieri il diluvio si è abbattuto anche su Roma. :(

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    4. Questo tempo è assurdo, non sembra giugno. Aspettare l'estate tutto l'anno e poi vederla così mette una grande tristezza. Sob.

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  4. L'abbrutimento non ti piace, ma magari ti fa bene. Secondo me le pause sono troppo sottovalutate nel nostro mondo. La terra per lunghi mesi sembra inerte, prima di mettere fuori le pianticelle, e non si lamenta! :D

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    1. Ed è vero, proprio vero. Siamo così poco abituati a prendere le cose con calma, alle pause, che non sappiamo come viverle. Io, almeno, non lo so. Che peccato. :(

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