martedì 16 febbraio 2016

Sul libro: "Raccontami di un giorno perfetto"

Questo mese sono attivissima. Sarà che la situazione lavorativa è bella tranquilla - la calma prima della tempesta - sarà che con tutte queste storie che mi gironzolano in testa devo trovare il sistema di scaricare la tensione in qualche modo, sarà che mi eravate mancati veramente tanto, fatto sta che mi sono trasformata in M.-la-blogger-chiacchierina. 

Siccome me triste - non leggetevi il post di ieri - il tema di oggi sarà sulla stessa linea. Ma un po' più serio delle bizzarrie che sto sbrodolando nell'intro. 

Le storie tristi non mi piacciono. Il dramma, in quanto tale, non mi conquista. Se vi chiedete perché... beh, non lo so, esattamente. L'unica risposta che so darmi è che la vita è talmente tanto piena di drammi che l'ultima cosa che ho voglia di fare è leggere una storia drammatica. Questo è uno dei motivi per cui io e Nicholas Sparks o Margaret Mazzantini non ci troviamo molto bene seduti sul divano, mentre io sfoglio le pagine che raccontano e loro cercano di farmi arrivare tutto ciò che c'è dentro. 
Che peccato. 
Quello che dico, però, non è del tutto vero perché mi è capitato di leggere storie drammatiche e alcune di queste le ho amate profondamente. Due splendidi soli, ad esempio.
Negli ultimi anni, più per sbaglio che per scelta, mi sono imbattuta in tre storie di questo tipo. Tutta colpa delle stelle, Io prima di te e Raccontami un giorno perfetto. Il primo l'ho letto per curiosità, il secondo perché consigliato, il terzo per caso. Non ho riflettuto su ciò che stavo comprando. Ho cliccato su "acquista" e ho iniziato a leggerlo.

Trama:
È una gelida mattina di gennaio quella in cui Theodore Finch decide di salire sulla torre campanaria della scuola per capire come ci si sente a guardare di sotto. L'ultima cosa che si aspetta però è di trovare qualcun altro lassù, in bilico sul cornicione a sei piani d'altezza. Men che meno Violet Markey, una delle ragazze più popolari del liceo. Eppure Finch e Violet si somigliano più di quanto possano immaginare. Sono due anime fragili: lui lotta da anni con la depressione, lei ha visto morire la sorella in un terribile incidente d'auto. È in quel preciso istante che i due ragazzi provano per la prima volta la vertigine che li legherà nei mesi successivi. I giorni, le settimane in cui un progetto scolastico li porterà alla scoperta dei luoghi più bizzarri e sconosciuti del loro Paese e l'amicizia si trasformerà in un amore travolgente, una drammatica corsa contro il tempo. E alla fine di questa corsa, a rimanere indelebile nella memoria sarà l'incanto di una storia d'amore tra due ragazzi che stanno per diventare adulti. Quel genere d'incanto che solo le giornate perfette sono capaci di regalare.

Avevo appena finito di scrivere La storia e mi sono buttata, senza riflettere troppo. Quello che ho trovato è stato incredibile. Uno di quei libri che lasciano senza fiato, e senza parole, per la grandezza di ciò che raccontano. 
Parto con il dirvi questo: con i/gli Young Adult - la grammatica mi costringe al secondo articolo, l'uso al primo: aiuto, aiuto - non ho ancora capito che rapporto ho. Quando i personaggi sono ben costruiti e la storia non è superficiale, mi piacciono. Quando tutto sfugge, quando i dialoghi sono un po' ai limiti con la realtà, quando i sentimenti sono superficiali, no. Suppongo sia normale, visto che l'età - la mia - non è quella giusta.
Raccontami di un giorno felice è la storia di due ragazzini ma non è la storia di due ragazzini. È la storia di due persone che, in un modo o nell'altro, la vita ha fregato. Finch è un personaggio che ho amato dall'inizio alla fine e che mi ha intontita e conquistata al punto da non riuscire a fare altro che leggere. E piangere.
Violet è altrettanto potente e seguire i suoi spostamenti, i suoi cambiamenti, il suo dolore è stato incredibile.
La storia, come spesso succede negli ultimi tempi, è raccontata da entrambi i punti di vista, quelli del ragazzo con seri problemi di depressione - andando avanti si scopre qual è esattamente il disturbo che gli impedisce di vivere normalmente, anche se è abbastanza chiaro sin dalle prime pagine - e della ragazza che dopo la morte della sorella non riesce a tornare alla normalità. Theodore, con le sue giornate a mille e i suoi cali improvvisi, con l'eccitazione del percorso che intraprende insieme a Violet e quello in cui si incammina da solo, è disegnato in modo impeccabile. Penso sia difficile raccontare un personaggio come il suo senza eccedere da nessun lato. 
Ho letto alcune opinioni negative sul libro, in particolare sulla questione dei problemi mentali che affrontano i due ragazzi ma non sono assolutamente d'accordo. Credo che narrare una storia d'amore di questo tipo sia più che notevole. Che poi, storia d'amore lo è fino a un certo punto. Non ci sono carezze, non ci sono intimità estreme perché il sentimento che provano i due è quasi ai margini. Ciò che viene fuori è la loro prospettiva, la loro capacità o incapacità di stare al mondo.
Non è un libro facile. Non nascondo che alla fine, quando ho letto le ultime righe, sono rimasta con una mano appoggiata sul Kindle, l'altra sugli occhi, il cuore che batteva forte e la mente che cercava risposte. Ne volevo ancora. Ne volevo di più. E poi volevo tornare indietro e rivedere tutto perché forse mi era sfuggito qualcosa. 
Non so se questo effetto dirompente sia avvenuto a causa de La Storia o se sia dipeso solo dal libro letto. Sta di fatto che è un racconto meraviglioso che tocca corde difficili e che si merita tutta quella montagna di pareri positivi che lo ha fatto arrivare dove è arrivato. 

A voi piacciono i drammatici? C'è un autore che adorate o che, al contrario, non riuscite a leggere? 

M.

11 commenti:

  1. Ciao Monica, sinceramente non amo molto i libri drammatici, infatti principalmente leggo romanzi rosa, chick lit o umoristici proprio perchè mi mettono di buon umore e mi fanno trascorrere momenti lieti di relax. Ultimamente però ho letto e apprezzato molto "Storia di una ladra di libri", che ha un finale straziante ma che considero un autentico capolavoro.

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    1. Ne ho sentito parlare tanto. Mi sa che dovrò leggerlo...
      Questo comunque è bellissimo. Triste ma bello. Merita.

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  2. Dici che è adatto ai miei alunni di terza media o è per ragazzi più grandi?

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    1. Uhm... bella domanda. Forse è adatto ai più grandi ma qui è messo tra quelli per ragazzi tra i 13 e i 18 anni.

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    2. Quindi per quattordicenni maturi... Ok. Ti ringrazio.

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  3. Io ci vado a nozze! Però devono essere di qualità! Hosseini ha scritto due capolavori, ma anche qualcosa della Mazzantini mi è piaciuto. E non mi è dispiaciuto "Acciaio" della Avallone, per fare alcuni esempi tra i più conosciuti.
    Anche la leggerezza, se trattata con acume e intelligenza, mi conquista: hai presente storie tipo..."Innamorarsi ai tempi della crisi" di quell'emme tanto carina!

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    1. *_* Oooohhhhhh! - lancio cuoricini a destra e a manca! – Sto saltellando sulla sedia!

      "Raccontami di un giorno perfetto" è davvero bello Marina, anche se lascia l'amaro in bocca. Potrebbe piacerti. :)

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  4. Accidenti non riesco più a starti dietro con tutti i tuoi post!
    Cominciamo da Due splendidi soli, fa parte dei miei libri indimenticabili, l'ho letto in due notti (ero in vacanza, ma il giorno dopo sembravo uno zombi anche se non lavoravo). I libri drammatici mi piacciono molto, se la storia e i personaggi sono ben delineati e riescono a trasmettere belle emozioni. Certo amo anche le storie leggere, ma tu mi insegni che anche nelle storie leggere c'è sempre qualche piccolo dramma che peraltro fa parte della vita (Dafne e il suo lavoro mal pagato per esempio).

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    1. Il problema - triste ma reale - è che i drammi ci sono sempre, anche quando non te lo aspetti. :(
      Quello di questo libro è proprio toccante.

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  5. La tua domanda è molto interessante, tanto più che sono in difficoltà a rispondere. Generalmente i racconti drammatici mi piacciono di più di quelli leggeri. Ho ugualmente amato, per citare autori che citi tu, Mare al mattino della Mazzantini, quanto Mille splendidi soli. Tuttavia, da quando sono diventata madre, non amo i drammi gratuiti, ovvero quelli che non mi fanno crescere o che smaccatamente puntano alla commozione. E i due che ho citato sopra certamente non ne fanno parte. Mi hai dato un bello spunto per un post che mi piacerebbe scrivere. Grazie! ;)

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    1. Benvenuta Sissi! ^_^
      Felice di averti dato uno spunto. :)

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