giovedì 26 luglio 2018

Presentazione e intervista: "Albion", Bianca Marconero

Il nome Bianca Marconero vi dice qualcosa?
Se la risposta è no, dovete leggere questo post e segnarvi tutte le informazioni utili che trovate. Se la risposta è sì, siete nel posto giusto.

Bianca Marconero è una delle autrici italiane che preferisco. Il fatto che scriva due dei generi che amo di più è una motivazione già valida da sola, ma non l'unica. Il suo stile, i personaggi che racconta, le ambientazioni, i caratteri (sempre belli tosti) dell'umanità che presenta, sono solo alcuni degli altri. E dunque, potevo esimermi dal farle qualche domanda per sapere qualcosa di più su di lei e ciò che racconta?
Ovviamente no. 

Ho avuto modo di conoscerla come scrittrice grazie alla serie Albion, di cui vi ho parlato qui. Non vorrei essere ripetitiva (cielo, più invecchio e più lo divento), quindi non vi dirò quanto è bella, ma solo: leggetela! Merita di stare sul comodino, accanto al letto, o in bella vista su una libreria. Io ne sono rimasta stregata. 

A seguire, ho scoperto il suo lato romance con La prima cosa bella e sono rimasta colpita dalla figura di Dante, una di quelle che ami e odi insieme. Ma non è il solo romanzo rosa che ha scritto. Se fate un giro sulla sua scheda autore su Amazon (cliccate qui), trovate tutti i suoi libri, compreso l'ultimo, appena uscito. 
Io, per il momento, vi presento Albion e la serie di cui è composto. 

Albion
di Bianca Marconero

Genere: fantasy
Editore: Limited Edition Books 
Prezzo: € 2,79
Uscita: 18 marzo 2013
Saga: Albion 


Cresciuto senza madre, e dopo aver perduto il fratello maggiore – morto in circostanze misteriose –, nel giorno del funerale dell’amatissimo nonno, Marco Cinquedraghi riceve la notizia che gli cambierà la vita: deve lasciare Roma e partire per la Svizzera. È infatti giunto il momento di iscriversi all’Albion College, la scuola in cui, da sempre, si diplomano i membri della sua famiglia.
Ma il blasonato collegio riserva molte sorprese. Tra duelli di spade e lezioni di filologia romanza, mistici poteri che riaffiorano e verità sepolte dal tempo che riemergono, Marco scoprirà il valore dell’amicizia e capirà che l’amore, quello vero, non si ottiene senza sacrificio.
Nelle trame ordite dal più grande dei maghi e nell’eco di un amore indimenticabile si ridestano legami immortali, scritti nel sangue. Fino all’epilogo, tra le mura di un’antica abbazia, dove Marco conoscerà la strada che le stelle hanno in serbo per lui.
Il destino di un re il cui nome è leggenda.

E ora... vi va di scoprire qualcosa in più su di lei? 

- Benvenuta! Che bello poterti ospitare qui. Vorrei offrirti qualcosa ma ho solo dei biscottini senza glutine e del tè deteinato - uhm - , quindi passo subito al dunque. La prima domanda che faccio è anche la più difficile: chi è Bianca Marconero?
Ti ringrazio tanto, il piacere è mio. E, a essere sinceri, il tè lo prenderei volentieri. Venendo alla domanda, confesso che Bianca Marconero è un personaggio di finzione. Ho alcune cose in comune con lei, ma non coincidiamo al cento percento. Le riconosco una saggezza che io non ho e una determinazione sorprendente. L'alias per un autore è un po' come la maschera per i supereroi, non è detto che Bruce sia Batman, o Clark sia Superman.      

- Quando hai iniziato a scrivere?
La prima storia l'ho scritta in quarta liceo. Si trattava di un romance strampalato in cui una protagonista che assomigliava in tutto e per tutto a me era coinvolta in un improbabile triangolo sentimentale con due calciatori dell'Inter. All'epoca non esistevano le piattaforme e neppure la rete, ma credo che oggi non avrei problemi a classificare l'esperimento come una  fanfiction.

- Quando scrivi? Come (musica, silenzio, tè, portatile, in mezzo alla natura…)?
Sempre. Con o senza carta. Ho dovuto sviluppare una capacità di isolamento che non ha niente a che vedere con le porte fisiche. Riesco a entrare nelle storie in qualunque momento, qualsiasi cosa stia succedendo intorno a me. Scrivo in treno, scrivo mentre cammino, scrivo in piedi, scrivo anche senza carta. Recito ad alta voce, provo i dialoghi. Questo significa forse che parlo da sola? Sì. Assolutamente. Questa fase orale, declamata, per me è una sorta di laboratorio da cui poi scaturisce la chiarezza che, appena mi siedo al computer diventa pagina.

- Albion. Come è nata l’idea, e soprattutto, come sei riuscita a unire leggende diverse come Camelot e la Setta degli assassini?
Oh, che bello: Albion. Io passerei la giornata a parlare di Albion, quindi grazie per averlo nominato. Allora, questa saga doveva essere una storia sulle "leggende" europee. Un recupero dei miti e della Storia che si tinge di toni leggendari. La centralità della leggenda arturiana è evidente, credo, già nei Libri del Primo Anno, così come il ruolo di Templari e Setta degli Assassini. Ma gli "amici" che compongono l'organizzazione segreta sono tredici. L'associazione Fondata a Gerusalemme da Templari e Cavalieri, a cui presto si uniscono gli Assassini, non si esauriva con loro tre. Nella Trilogia della Cerca, tuttora inedita, a parte esplorare aspetti topici della leggenda legati alle storie del Graal, di Excalibrur, del calderone di Bran il benedetto, per citare i più popolari, avrebbero fatto il loro ingresso le "leggende" d'Europa. Per esempio in Eredità ci sono sia i Vampiri sia gli Arcieri di Sherwood.

- Da quanti libri è composta la serie? Cosa dovremmo aspettarci dai prossimi romanzi?
La serie è composta da cinque libri. I primi due sono prettamente scolastici, mentre la Trilogia della Cerca sviluppa un plot più avventuroso con potenti virate nel fantastico.

- Il mio personaggio preferito è senza dubbio Samira. Quanto spazio avrà nella storia?
Samira non era prevista, sai? Era semplicemente Darlin e doveva essere l'interesse sentimentale di Erek; poi, a metà stesura  capii che tutto il piano dei Templari non reggeva senza un infiltrato, capii che c'era stato fin dall'inizio. Fu più una scoperta che una scelta. Allora mi domandai: “Chi tra i personaggi apparsi non sta dicendo la verità?" e capii subito che era lei. Insomma, all'inizio si era nascosta così bene da aver fregato perfino me.

- Romance o fantasy: quale dei due senti più affine?
Il fantasy. Anzi, Albion. Io non ho un genere ma una vocazione. Albion. A volte è stato frustrante che, nel tentativo di trasformare la scrittura in un mestiere, io abbia dovuto cambiare la lista delle priorità e lasciare per ultimo ciò che invece per me stava al primo posto. Ma se fossi riuscita a diventare un'autrice, avrei trovato un editore per Albion. Questa era l'idea di partenza.

- Cosa puoi dirci della tua ultima fatica, Non è detto che mi manchi, uscito qualche giorno fa in libreria e negli store online? (lo trovate su Amazon)
È un libro che ruota intorno a un'idea semplice ma importante: i sogni vanno protetti. Non basta averne uno, o esserci affezionati. È un fuoco che, se non lo tieni vivo, si spegne. Le persone che ci stanno intorno, amici e compagni di vita, diventano i nostri alleati più preziosi per non perdere i sogni e con essi la parte più importante di noi.
Non è un caso che Fosco, il protagonista, si dedichi da anni alla creazione di un videogioco dal titolo A knight Tale, un'avventura digitale con forti elementi cavallereschi e iniziatici. Insomma è uno spunto autobiografico.

- Anche tu, come molte delle autrici più amate del momento, sei approdata nel mondo letterario passando dall’autopubblicazione, da qui la domanda: self o editoria tradizionale?
Io in realtà sono stata self per tre settimane soltanto, nel settembre del 2014. Quindi, se parlassi dell'autopubblicazione, lo  farei a sproposito. Ma poiché il futuro è molto incerto potrei trovarmi in un prossimo futuro a dover imparare ogni cosa. Se non avrò più occasioni di pubblicare in CE, pubblicherò self sulle piattaforme. È consolante sapere che, se l'editoria tradizionale ti scarta, esiste un piano B.

- Che ne pensi del panorama letterario italiano?
Leggo molto, e mi capitano spesso cose molto belle. Secondo me la narrativa in Italia se la cava bene.

- Che lettrice sei?
Esigente. Davvero esigente. E curiosa. Mi piace destrutturare i libri, smontarli e capire come funzionano. Un esercizio che mi sembra utile nel costante lavoro di apprendimento del mestiere che chi scrive deve fare su stesso.
- Come non essere d'accordo! 
Grazie mille, Bianca! 

Allora, cederete al fascino di Albion? Fatemelo sapere!
Io non vedo l'ora di poter leggere il nuovo capitolo della saga! 

M. 

8 commenti:

  1. Interessanti queste inteviste! Ho letto belle parole su questa scrittrice e penso che leggerò qualcosa di suo, partendo dai romance, dato che non sono particolarmente appassionata di fantascienza ;-)

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    1. Vedrai, ti piacerà! "La prima cosa bella" è molto particolare, carino un sacco! Poi fammi sapere! :*

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  2. Io sono più da romance che da fantasy, avevo già notato alcuni titoli romance di questa autrice. Bella intervista.

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    1. Scrive tanto e i suoi libri hanno sempre un sacco di recensioni positive! Dovresti provare! :)

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  3. ho notato che tu hai scritto diversi libri.
    complimenti!!
    anche io ne ho scritto uno.di poesie.
    ma nessuno l'ha comprato

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    1. Grazie! ^_^
      Venderli in effetti non è una passeggiata! Ci vuole una strategia di marketing mirata e non è detto comunque che funzioni. Si va a tentativi. ;)
      In bocca al lupo!

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  4. Ho già ceduto al fascino di Albion leggendo i primi due romanzi. Bianca scrive davvero bene, leggerò sicuramente altro di suo. :)

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    1. "Albion" è imbattibile, ma vale la pena leggere anche gli altri! :)

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