mercoledì 31 agosto 2016

Riflessioni

Sto seriamente pensando di cedere al print-on-demand. In questi giorni in cui ho deciso di fare un po' di promozione di È qui che volevo stare su Facebook, spendendo qualche soldino guadagnato dalla pubblicazione precedente - Il mio supereroe - sto ricevendo un sacco di feedback. Quando vedi tanta gente che clicca sul post, mette mi piace, viene nella tua pagina e ti scrive, è una magia. Ogni volta che mi arriva un messaggio, che sia privato o pubblico, non vedo l'ora di andare a vedere cosa c'è scritto e comincio a saltellare. Temo che possa diventare una droga e che quando la promozione sarà finita entrerò in astinenza. 


Grazie a queste deliziose comunicazioni sono emerse due questioni che mi hanno fatto riflettere. La prima è che alcuni lettori - anche se dovrei dire alcune lettrici - mi hanno chiesto se c'era il cartaceo. Io, la solita donzelletta che vien dalla campagna in sul calar del sole, mi sono fatta piccola piccola e ho risposto di no, facendo presente che era però disponibile per tutti i supporti digitali, giusto per tentare un recupero dell'ultimo minuto.
Ammetto che trasformare la storia di Sofia & co in un testo tangibile era una possibilità che fino a oggi avevo accantonato. Non perché non ci credessi o non lo volessi. L'idea di avere il mio libro su carta, di poterlo maneggiare, di poterlo distrubuire e di poterci fare i selfie come fanno tutti - che motivazione elevata, nevvero? - mi piaceva un sacco, ma facendo due conti mi sono resa conto che per poterci andare in pari - non dico guadagnarci, eh - avrei dovuto metterlo a un prezzo piuttosto eccessivo e così ho fermato tutto perché mi sembrava di chiedere troppo a chi leggeva. Adesso, però, mi viene il dubbio. Perché se la gente lo chiede vuol dire che potrebbe anche volerli spendere, quei soldi. Mi devo pentire? Lo devo fare? Ci sto riflettendo. Il problema, quando rifletto, è che se non mi do una scadenza continuo a farlo per mesi e mesi. 

Sarebbe così carino averlo su carta... (cuoricini che svolazzano ovunque.)

Il secondo fatto non è direttamente connesso alle comunicazioni ma ne è una conseguenza. Tanti commenti positivi sulla pagina, tante belle recensioni su Amazon - e... su Goodreads sembra che abbiano letto un altro libro. Sono (quasi) sempre positive, non voglio sindacare su tre stelline, ma proprio non capisco come mai lì mi becco sempre qualche luminaria in meno. Anche con Innamorarsi ai tempi della crisi era successo, ma quello era un esperimento e ogni stelletta presa era una conquista, anche se faceva male - si sa, fa sempre male la parsimonia stellare -. 
Chissà che succede, in questi magici mondi digitali e non. 

M.

16 commenti:

  1. Non sono esperta di self, figuriamoci di print-on-demand. Però mi hai incuriosito. Quanto costerebbe il cartaceo? Perché per un buon libro, ben curato a livello editoriale e che non si disfi in mano spendere è un investimento, non un peccato. Inizio a trasformami sempre più in una vecchia acida, lo sento, ma sopporto sempre meno l'idea che la cultura debba costare poco.

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    1. Più che per il print-on-demand, in verità, sarei propensa per il print-on-sale: la copia viene stampata solo e se richiesta dal compratore. Dovrei mettere il libro a 6,99 € così da non rimetterci niente, con un guadagno di 0,16 €, sui quali c'è da calcolare la percentuale che prende il portale con cui pubblico. Sarebbe giusto uno sfizio, una possibilità in più per chi vuole leggermi. Ma sarebbe davvero disposto a spendere 7,00 € per 150 pagine o poco più? Non so.

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  2. Io per il mio primo romanzo ho aderito al Print on demand, ma ho venduto 4 copie e una era la mia e le altre tre erano mie amiche che volevano il cartaceo. Il fatto è che il libro costa di più e il lettore lo paga molto di più, in proporzione il guadagno è molto più basso, quasi inesistente se tieni il prezzo del libro entro i 10 euro. Non ho volutamente tenuto conto del guadagno perché non mi importava, speravo solo di raggiungere più persone, cosa che però non è avvenuta. Non so se nel frattempo le cose sono cambiate anche perché dopo ho prodotto solo gli eBook, che vendono molto di più anche per il prezzo basso. In futuro non so, potrei anche riprovare con il cartaceo, mai dire mai.

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    1. Ti capisco Giulia, sono gli stessi dubbi che ho io da cui ne derivano le stesse conclusioni. Forse per il cartaceo è bene avere un gruppo di lettori ben nutrito che vuole il cartaceo a tutti i costi, e che sai già essere spinto dal desiderio di acquistarlo.
      Forse. Ma non ne sono sicura.

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  3. Il sistema "stellare" io lo detesto e considera che te lo sto dicendo da "recensore". Tutti i sistemi a votazione, che siano stelline o numeri, richiedono necessariamente un parametro di riferimento a cui attenersi che per una valutazione tanto soggettiva, come quella di un libro, è impossibile da applicare, per lo meno non in maniera oggettiva.  Io, infatti, se devo dare un giudizio sintetico solitamente mi limito a dire se il libro mi è piaciuto o meno. A mio modestissimo parere le odiatissime stelline non vogliono dire granché e tanto meno non sono in grado di poter etichettare un libro come di qualità o meno.
    Per quanto riguarda, invece, la questione del cartaceo io non resisterei alla tentazione e quindi qualche copia la farei. Vuoi mettere avere in libreria un libro con scritto sopra il proprio nome? Dev'essere un'emozione impagabile! Non pensarci troppo, però, perchè altrimenti entri solo in paranoia e procrastinare ad oltranza la decisione. Vai di getto e se la tua sensazione è quella di stampare allora fallo, d'altra parte chi non rischia non vince!

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    1. Quanto alle stelline, non potrei essere più d’accordo. Fare recensioni su Amazon o Goodreads per me è difficilissimo perché se il libro non mi ha tolto il sonno e la fame non significa che non sia bello e che non si meriti comunque un bel “punteggio”. Allo stesso modo, le due stelline, o ancora peggio, un’unica stellina, mi sembrano così crudeli da chiedermi come sia possibile metterle. Anche se una storia la detesto non riuscirei mai a mettere una sola luminaria, ed è per questo che ho deciso che il mio rating non andrà sotto le tre stelle. Se non mi piace, non lo recensisco e basta.
      Per il cartaceo: aiuto!
      L'ultima frase che hai scritto è bellissima. :)

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  4. Se c'è qualcuno che lo chiede, c'è qualcuno che vuole comprarlo, il tuo libro! Qualche copia di cartaceo, per tastare il terreno, io la farei! Certo, il prezzo cambia rispetto all'ebook, questo è ovvio e chi legge conosce la differenza.
    Prova! Non hai da perdere granché, ma solo da guadagnare: qualche lettore che ama il cartaceo c'è sempre, bisogna accontentare anche questa fetta di pubblico.

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    1. Non posso che convenire, hai detto tutte cose giuste. Vediamo se riesco a convincermene.
      Me le sto ripetendo da qualche giorno ma evidentemente manca qualcosa perché non sono ancora riuscita a decidere per il sì. La questione del prezzo continua a farmi dubitare. Ma sono sempre più vicina. ;)

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  5. Io a 7 euro lo compro, anche 10. Per me oggi come oggi occorre farli entrambi, non si può rischiare di perdere neppure un lettore, perché quel lettore non sai chi è, potrebbe essere quello che ti fa poi una pubblicità pazzesca. S.

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    1. È verissimo. Ed è per questo che ci sto pensando sempre di più. ;)

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  6. Ciao! TI ho scoperta oggi... complimenti per il blog e per la tua attività di scrittrice! Tra l'altro siamo "quasi" colleghe, visto che anche io da due anni provo a fare la prof di Lettere... ovviamente precarissima...
    Per quanto riguarda la questione che hai sollevato, certo, è bella l'idea di vedere pubblicate le proprie "creature"! Non mi intendo molto né di self né di print on demand, ma capisco che tu sia allettata!

    Se vuoi fare un salto dal mio blog ( lanostrapassionenonmuore.blogspot.it ) mi fa piacere!! A presto :-)

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    1. Ciao Silvia! Grazie per i complimenti e benvenuta! :)
      Passo subito da te!

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  7. Non avevo notato quasta particolarità di Goodreads. Eh, il cartaceo attizza, altroché... fossi in te ci penserei anch'io.

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    1. Vediamo come viene! :)
      Goodreads: chissà perché. Forse chi lo usa è più critico con i libri, dato che si tratta di un sistema di rating che giudica solo ed esclusivamente libri.

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  8. Ciao👋 Monica!😊 Io amo sia i libri cartacei che quelli in formato digitale. Ma vedere pubblicato il proprio libro stampato su carta deve essere favoloso, una botta di autostima, quindi ci penserei anch'io!😊 PS: Grazie per avermi suggerito la serie "Vikings", l'ho annotata come serie da vedere!😘 A presto!👋

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    1. Ciao Vanessa! :)
      Io ho visto solo una puntata, per ora, ma mi è sembrato interessante!
      Sul cartaceo: vi farò sapere! :*

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