venerdì 21 agosto 2015

Lo sbarco degli autori

Ci sono!
Eccomi.
Yeeeeeh.
Ciao, emmelettori cari. Vi sono mancata? Non credo proprio. In fondo, mi sono assentata solo una settimana e l'ho fatto per i seguenti motivi:
- lo fanno tutti. Prendersi una pausa dal blog mi sembrava facesse molto figo;
- sono riuscita a ottenere due giorni di ferie - yeeeee! - ;
- visto che i giorni di ferie erano il giovedì e il venerdì ho avuto un lunedì, un martedì e un mercoledì sovraccarichi, e questo mi ha impedito di aggiornare il blog.
Ma sono tornata, più sciocca e malvagia che mai. 
Ah-ah.

E insomma - cosa? - siamo andati al mare per ben 3 giorni. 3 giorni. Ma io dico, vi rendete conto? 
E siamo andati nell'Adriatico, dove non andavamo dai tempi dell'infanzia e/o adolescenza. Non posso giustificare la cosa dicendo che è più lontano del Tirreno perché noi siamo proprio in mezzo, a metà tra i due mari, e i tempi di percorrenza sono pressoché gli stessi, eppure siamo sempre andati di qua. Il nostro mare, la nostra terra, i nostri corregionali. E soprattutto: il tramonto. Quanto è bello vedere il sole tramontare sul mare, poche cose lo sono. Ma siamo curiosi, e volevamo andare anche di là, così siamo approdati, per caso, a Cervia. Ommachebella scoperta. Cervia è una chicca. Il lungomare, la città dei salinari, il museo del sale, il canale con tutta la gente che ci passeggia di fianco. Mi è piaciuta.
E mi è piaciuta la sua vivacità, la sua allegria, la piadina. Mmm... piadina. 


Sono riuscita a superare il fatto che il tramonto non fosse lo stesso tramonto (non fatevi ingannare dalla foto che ho fatto apposta per voi. Quella è prima mattina. Ed era una magica, prima mattina) e mi sono goduta altre cose, come per esempio Lo sbarco degli autori. Mi sembra di aver capito che si tratta di un evento che si ripete ogni anno ma non ne sono tanto sicura (trovate tutto qui). Ero abbastanza confusa dalla scorpacciata di pesce fatta la sera precedente e non riuscivo a concentrarmi. Tutt'ora mi è ostico, ma dubito che dipenda dal pesce, quanto piuttosto dal rientro. Comunque sia... i suddetti autori sono sbarcati ad un passo da me e cosa avrei dovuto fare io, secondo voi, se non armarmi di occhiali da sole e andare a curiosare? 
Mentre sguazzavo con i piedini dentro l'acqua e tentavo
A - di non farmi travolgere dalla folla di curiosi
B - di non farmi travolgere dai passeggini
C - di non inglobare nella pianta dei piedi tutte le conchiglie rotte della battigia
(è inutile che cerchiate l'opzione giusta perché lo sono tutte) ho ascoltato alcuni degli ospiti e mi sono divertita un sacco. Dopo l'aperitivo dentro l'acqua, dopo la jazz band sul lungomare, ecco che Cervia mi sorprende con questa bella gente scrivente che si racconta al popolo. E allora, perché non condividere con voi i due che più di altri mi sono rimasti nella testa e, perché no, anche nello stomaco?

Il primo è Luca Bianchini. Ne avevo già sentito parlare ma non lo avevo mai letto. Appena si è alzato in piedi e ha iniziato a dare del figo al sindaco di Cervia, ho capito che era uno spasso totale e che prima o poi avrei dovuto leggere qualcosa di suo. Potrei iniziare proprio da questo, Dimmi che credi al destino

Ornella ama i cieli di Londra, il caffè con la moka e la panchina di un parco meraviglioso dove ogni giorno incontra Mr George, un anziano signore che ascolta le sue disavventure, legate soprattutto a un uomo che lei non vede da troppo tempo, e che non riesce a dimenticare. A cinquantacinque anni, Ornella si considera una campionessa mondiale di cadute, anche se si è sempre saputa rialzare da sola. Per fortuna può contare su Bernard, il suo vicino di casa, che la osserva da lontano e la conosce meglio di quanto lei conosca se stessa. L'ultima batosta, però, è difficile da accettare. La piccola libreria italiana che dirige nel cuore di Hampstead - dove le vere star sono due pesci rossi di nome Russell & Crowe - rischia di chiudere: il proprietario si è preso due mesi per decidere. Lei, che sa lottare, ha imparato anche a lasciarsi aiutare, e così chiama in soccorso la Patti, la sua storica amica milanese inimitabile compagna di scorribande - che arriva in città con poche idee e tante scarpe, ma sufficiente entusiasmo per trovare qualche soluzione utile a salvare l'Italian Bookshop. La prima è quella di assumere Diego, un ragioniere napoletano bello e simpatico, che fa il barbiere part-time, ha il cuore infranto e le chiama guagliuncelle. Ma proprio quando la libreria ha più bisogno di lei, il destino riporterà Ornella in Italia, a bordo di una Seicento malconcia guidata in modo improbabile dalla Patti. Tra humour inglese e una malinconia tutta italiana, “Dimmi che credi al destino” è una storia commovente di rinascita e speranza. Ambientato in una Londra dove il cielo cambia sempre colore e l’amore brucia a fuoco lento, Luca Bianchini racconta con il suo stile inconfondibile una storia che non avresti mai pensato di ascoltare, e che assomiglia terribilmente alla vita.
La seconda è Maria Pia Timo con La Vespa Teresa. Questa donna, una comica, ha fatto ridere mezza spiaggia, compreso il bagnino che, con la criniera bionda in mezzo al mare, si beava dei complimenti e dei tentativi di approccio della tipa che dal palco ha incatenato tutti. 

 
"Per le due fortunate edizioni del programma Tv 'Vespa Teresa', ho dovuto incontrare e conoscere quarantasei splendide donne di Romagna, che furono le protagoniste uniche e indiscusse di ogni singola puntata. Il programma voleva raccogliere ricette della tradizione, ma soprattutto voleva collezionare le preziose testimonianze di un mondo, specie quello rurale, post bellico o giù di lì, in cui queste donne vissero e di cui sono le ultime reduci. Quanto sia cambiato il nostro modo di vivere, la società, le usanze, in meno di cinquant'anni ha dell'incredibile. Come pure ha dell'incredibile quale carico di lavoro e responsabilità gravasse sulla donna. Diamo scontati preziosi alleati come detersivi, lavatrice, fornelli, frigorifero, nella gestione delle nostre 'facili' famiglie di figli unici o quasi. Senza di questi, servivano stratagemmi, conoscenze e un'organizzazione ferrea, soprattutto quando i familiari di cui occuparsi raggiungevano la ventina. Per riuscire a conquistare la fiducia di ognuna di loro, affinché mi aprissero la loro casa, mettessero a disposizione la loro cucina e soprattutto i loro ricordi e i loro affetti, è stato necessario un lavoro di preparazione durato mesi. Sono serviti interi pomeriggi di chiacchiere e chiacchiere e chiacchiere, tra risate e momenti di sincera commozione, in giro per la Romagna, in casolari sull'Appennino o in villette vista mare. E così, ognuna si è potuta sentire veramente a suo agio all'arrivo delle telecamere..."
Che ne dite?

Bentornati, emmosi. Do per scontato che tornata io, torniate tutti. 
Io e il mio egocentrismo vi salutiamo.

M.

6 commenti:

  1. Bentornata! Due giorni di mare? Meglio di niente e poi mi pare che siano stati produttivi: lo sbarco degli autori è un evento simpatico, mi ispira il libro di Luca Bianchini, ora vado ad approfondire...

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    1. Grazieeee. :)
      Sì, anch'io ne sono ispirata. Sono tentata pure dal più famoso "Io che amo solo te". Mumble...

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  2. Se il sindaco di Cervia è quello con la fascia tricolore (come potrebbe essere altrimenti) concordo con Luca Bianchini, è fico. Non mi sono mai trovata a Cervia per lo sbarco degli autori, devo farci un pensierino per il prossimo anno! Cervia è una cittadina davvero fantastica e soprattutto vivace, quindi hai fatto bene ad andarci. Tra i due romanzi di Luca Bianchini io sono più attratta da "Io che amo solo te" ma non mi sono ancora decisa a comprarlo...

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    1. Proprio lui. ;)
      Io sono ancora indecisa. Alla fine sceglierò a caso.

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  3. Bentornata! Sono contenta che tu abbia fatto visita alla mia località marina dagli zero ai dodici anni. Cervia è bella (sebbene adriatica) anche perché è un paese vivo e di antica fondazione, non un'accozzaglia di edifici turistici e basta. Io sto tentando di battere il record di fighezza, perciò credo che tornerò verso metà settembre. :)

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    1. Verso settembre?! Non riuscirò mai a raggiungere il tuo livello di fighezza... ma lo sapevo già, quindi devo solo farmene una ragione. ;)

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